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Il francobollo del 1950 “55 lire Radiodiffusione”

Il francobollo del 1950 “55 lire Radiodiffusione” di Antonello Cerruti

Per celebrare la Conferenza Internazionale delle Radiodiffusioni e delle Alte Frequenze che si svolgeva in Italia, il 15 luglio 1950 venne emessa una serie di due francobolli (con identica vignetta disegnata dal pittore Luigi Giani) stampati in rotocalco e raffiguranti scorci del Palazzo della Signoria di Firenze, dove la conferenza ebbe inizio, del Castello di Rapallo, dove proseguirono i lavori del meeting e del Monumento a Cristoforo Colombo. Fra i monumenti, al centro del francobollo, un’antenna radio.

Monocromi (in lilla il 20 lire ed in azzurro il 55 lire) e stampati su carta con filigrana “ruota alata”, questi francobolli compongono una delle serie più ricercate fra quelle del primo periodo della Repubblica.

In particolare, il valore da 55 lire è pregevole anche allo stato di usato e, proprio per questo motivo, all’inizio degli anni ’90, venne abbondantemente falsificato; si dice dalla stessa mano che realizzò molti altri falsi dei francobolli della repubblica italiana.

Come già accaduto per i falsi della “Repubblica Romana”, il truffaldino stampatore realizzò soprattutto esemplari usati, più “facili” perché su carta senza gomma, più spacciabili perché di minor valore rispetto ai corrispondenti valori nuovi e meno individuabili perché la vignetta era parzialmente coperta dall’annullo, anch’esso – ovviamente – artefatto.

Furono stampati su carta originale, decolorando francobolli più comuni o sfruttando i bordi di foglio; venne usata, probabilmente, una stampante laser abbastanza evoluta e le riproduzioni (sia nei dettagli che nel colore) sono pericolose anche se diverse differenze consentono di accorgersi della falsificazione.

Fondamentale è il colore azzurro – decisamente più pallido che negli originali – e la stampa che è complessivamente poco contrastata, rendendo meno nette le differenze fra le zone chiare e quelle scure del disegno (foto 1).

        falso                                                      originale

Le diciture inferiori bianche sono meno nitide nei falsi, tanto da renderne quasi difficoltosa la lettura. (foto 2).

Lo sfondo della vignetta è costituito da un cielo scuro su cui si stagliano diverse nuvole, più o meno chiare. Nei falsi i contorni delle nubi sono sfuocati e si confondono. Negli originali, invece, c’è un contrasto evidente fra le nuvole chiare, quelle scure ed il cielo dello sfondo. Inoltre le stesse nuvole sono ben disegnate ed un tratto colorato assai visibile divide le une dalle altre. (foto 3).

La foto 4 evidenzia, infine, un ultimo particolare: il giglio. Anche qui le differenze permettono di apprezzare come il disegno di Luigi Giani, esattamente riprodotto negli originali, contenga dettagli e nitidezza che il falsario non ha saputo correttamente duplicare nei falsi. L’alone intorno al giglio è tanto indistinto nelle falsificazioni quanto ben visibile negli esemplari originali.

Lavoro realizzato da Antonello Cerruti che ne detiene la proprietà intellettuale e gentilmente concesso esclusivamente per la libera consultazione a www.lafilatelia.it

L’articolo corredato dalle foto in alta risoluzione è scaricabile dalla sezione “Download” del nostro Forum accessibile solo ai Sostenitori.

FALSI E ORIGINALI – La marca segnatasse da 8 lire filigrana stelle

FALSI ED ORIGINALI

La marca segnatasse da 8 lire con filigrana stelle

 

Tra i tanti falsi che vennero stampati, si dice, a Milano negli anni ’90, quelli realizzati ad imitazione del segnatasse da 8 lire lilla con filigrana stelle sono sicuramente quelli su cui il falsario si applicò con maggior successo.

Le differenze fra gli originali ed i falsi sono diverse ma di non facile individuazione ed anche gli occhi più esperti possono incontrare non poche difficoltà nel distinguerle.

Le immagini con le quali illustro queste brevi note, inoltre, scontano le imperfezioni dovute al mio scanner e poi alla stampa della rivista.

Il colore non può essere una discriminante precisa e costante perché ho potuto raccogliere vari esemplari falsi provenienti da diverse tirature stampate in tonalità disuguali e non tutte molto dissimili dagli originali; in genere, però, rispetto ai falsi meglio riusciti, il colore degli originali è più chiaro e vivace. (Immagine 1)

Nell’esaminare questi 8 lire, consiglio di avvalersi sempre di un confronto sicuro che possa facilitare il compito. La carta filigranata è sempre perfetta perché – per i falsi – sono stati usati degli esemplari originali decolorati e poiché il valore commerciale di tutti i segnatasse con filigrana stelle – ad eccezione degli 8 lire – è assai ridotto, la “materia prima” era abbondante ed a buon mercato.

Le dimensioni dei falsi sono minimamente più piccole di quelle dei segnatasse originali. (Immagine 2).

Mentre le scritte in ditta non possono essere indicatrici di una differenza precisa, di maggior aiuto può essere l’attenta osservazione della dicitura SEGNATASSE. (Immagine 3)

Negli originali, le singole lettere sono disegnate in maniera perfetta e distaccate in maniera netta. Nei falsi, invece, la separazione fra lettera e lettera è più incerta e sfumata, scontando l’imprecisione delle stampanti laser, anche delle migliori. Anche i fiori posizionati negli angoli sono stampati con più cura negli originali che nelle imitazioni.

Questa migliore qualità della stampa si evidenzia ancor più nei bordi laterali; nei falsi, le sfumature procedono con distacchi più netti, tanto che alcuni particolari scompaiono o sono assai meno apprezzabili.

Si nota, infatti, che la serpentina più chiara che parte sotto la lettera O di Poste è assai ben disegnata e visibile nell’esemplare originale, mentre non quasi distinguibile nell’immagine che riproduce l’imitazione. (Immagine 4)

L’ornato floreale, le zone più chiare e gli ornati si stagliano con maggiore contrasto negli originali di quanto possa risultare dei falsi. Le differenze che ho evidenziato negli ingrandimenti di questa pagina sono però – nella piccola realtà di questi segnatasse – assai meno evidenti e questo valore esige una grande attenzione.

Tutti gli esemplari usati che ho avuto modo di esaminare recano l’annullo QUARTO DEI MILLE  * GENOVA *  del 15.5.56.

(Antonello Cerruti)

 

1992 – Lire 3.000 Lions International

1992 – Lire 3.000 Lions International

Sopra il francobollo falso, più sotto uno originale per confronto.

Dato l’elevato valore facciale, il falso è stato fabbricato probabilmente con una
stampante a colori (di qualità ovviamente non paragonabile a quelle di oggi) e poi dentellato linearmente.

 

Dal Forum di F&F – Febbraio 2009.
Contributi di gregoretti, luciano garagnani e giandri.
Elaborazione: Luca Boldrini

Lire 700 Castelli

Lire 700 Castelli – Falso di Napoli

E’ apparso a Napoli nel 1987.
Prodotto in offset con un formato leggermente più grande e perforato 11×11, fu adoperato quasi esclusivamente su cartoline dei concorsi.
Di esso si parla a pagina 100 di “Castelli, un baluardo postale” di Danilo Bogoni (Bologna, 1999).

Nell’immagine seguente il confronto tra il falso e due esemplari originali:

 

Dal Forum di F&F – Febbraio 2005.
Contributi di percival, cirneco giuseppe (pino) e giandri.
Elaborazione: Luca Boldrini

Lire 1.000 Pacchi Postali “Cavallino”

Lire 1.000 Pacchi Postali “Cavallino” rifoderato (panino)

Nell’immagine è mostrato un esemplare del francobollo per Pacchi Postali da Lire 1.000 “cavallino”, che è stato (come suol dirsi) rifoderato.

Il penultimo foro verso il basso a sinistra è doppio, come spesso succede negli esemplari “rifoderati”.
Sul lato destro, invece, il penultimo dente verso il basso, risulta “grattato” al centro, altro sintomo di una dentellatura che ha subito i ritocchi del bisturi.
Alcuni fori della dentellatura superiore appaiono più profondi degli altri:

Il motivo della non perfetta visibilità della filigrana è che questa non passa da parte a parte del francobollo, proprio perché la porzione di carta che ricevette la stampa appartiene ad un altro strato cartaceo.
Inoltre, il pur minimo “velo” di colla che congiunge le due distinte parti cartacee contribuisce anch’esso ad opacizzare la filigrana.
A ciò dobbiamo aggiungere le due firme peritali assolutamente false (tentativi di imitazione delle firme di Enzo Diena e Giovanni Chiavarello).

 

Dal Forum di F&F – Febbraio 2008.
Contributi di ruudgullit1026 e Antonello Cerruti.
Elaborazione: Luca Boldrini

2007 – Euro 2,80 francobollo in legno

2007 – Francobollo in legno Euro 2,80 originale con falsa doppia stampa

Nei francobolli mostrati, la stampa “spostata” a destra in alto (quella che appare più chiara o più debole) è in realtà quella che appare centrata rispetto alla fustellatura del francobollo.
E’ pertanto la stampa più scura, spostata in basso a sinistra, ad essere la stampa parassita (doppia stampa).

Ecco l’ingrandimento di alcuni particolari:

Le immagini sono eloquenti: le due stampe hanno un colore diverso anche se hanno le stesse caratteristiche (offset?); si può notare come i caratteri della seconda stampa siano arrotondati rispetto alla stampa originale.

Si tratta dunque di una FALSA doppia stampa ottenuta dalla riproduzione ottica di quella vera.

 

Dal Forum di F&F – Dicembre 2007 / Gennaio 2008.
Contributi di Franco Moscadelli, Paolo Bagaglia, giandri e luciano garagnani.
Elaborazione: Luca Boldrini