Ma, talora, anche questi rimangono nella memoria ed uno, tutto sommato anche divertente, voglio condividerlo con voi.
Nei primissimi anni ottanta, nacquero in Svizzera delle grandi case d'asta (Rapp e Feldman) in aggiunta a quelle "storiche" già esistenti.
Per tradizione consolidata, le nuove case d'asta iniziano la loro attività con alcune vendite con molto materiale che viene, sovente, mandato allo sbaraglio per farsi pubblicità ed acquisire la clientela.
Una delle primissime aste di Feldman si tenne a Zurigo, in un albergo che aveva ricavato un salone molto grande... comprendo la piscina.
Eravamo forse cinque o sei italiani presenti e di materiale della nostra area offerto in vendita ce ne era abbastanza da permetterci di decidere di non farci la guerra.
Ognuno scelse i lotti che avrebbe battuto ed il patto di non belligeranza, una volta tanto, fu concordato.
Su un lotto, invece, si decise un acquisto "in sociale" per poi rivendere il materiale in un'asta in Italia.
Si trattava di una grossa scatola da scarpe piena di lettere commerciali...tutte affrancate con alti valori delle serie commemorative del Regno.
Fra le altre, ricordo una bellissima raccomandata affrancata con il 20 lire di Emanuele Filiberto.
Comunque, c'erano 300/400 lettere con afrrancature pregiatissime del periodo 1925/1940.
Le stime del materiale italiano di quella vendita - e quindi anche di quel lotto - erano state fatte da Silvano Sorani, con la "prudenza" che tutti gli riconosciamo.
Quel lotto partiva da 1.000 franchi svizzeri; praticamente il solo costo - allora - della raccomandata citata sopra.
Si decise, sorridendo tutti insieme - tanto non c'è nessun altro italiano -, che uno di noi poteva (per conto di tutti) battere quel lotto anche sino a 10000 franchi svizzeri, poi ognuno sarebbe stato - eventualmente - libero di fare quello che voleva.
Si va in sala, all'inizio dell'area italiana tutti se ne vanno, rimaniamo solo noi cinque italiani.
Ognuno acquista i lotti concordati poi si arriva, finalmente, a quella scatola.
Il banditore apre a 1.000 franchi, il nostro rappresentante alza il cartellino; 1.000 e uno, 1.000 e due...
Si apre la porta in fondo e compare un nuovo partecipante: "O brutti mascalzoni, vi siete messi tutti d'accordo...".

L'rridente vocione toscano di Giangiacomo Orlandini riempie la piscina.

Patatrac....il lotto prese volo ed atterrò solo dopo aver superato i 20.000 franchi, lasciandoci tutti con il becco asciutto.

Fosse arrivato solo cinque minuti prima - forse - ci si sarebbe messi d'accordo.
Oggi, ciascuna di quelle lettere vale non meno di 500 euro e chissà in quali collezioni sono finite.
Pazienza e cordiali saluti.
Antonello Cerruti