Narcotic Tax Stamps

Forum di discussione sulle marche da bollo e gli altri fiscali.
Rispondi
Avatar utente
somalafis
Messaggi: 6941
Iscritto il: 23 luglio 2007, 9:54
Località: Roma

Narcotic Tax Stamps

Messaggio da somalafis »

Guardando su internet il catalogo di un'asta americana che comprendeva anche fiscali, mi sono imbattuto in queste marche che sembrano roba da narcotrafficanti :oo: :oo: :oo:
Qualcuno sa a cosa servissero in realta'?
n.jpg

m.jpg
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
Avatar utente
agrome
Messaggi: 2041
Iscritto il: 13 luglio 2007, 9:00
Località: Roma

Re: USA, marche per 'narcotics' e 'marihuana'

Messaggio da agrome »

Salve Riccardo,

la parola "narcotics" ricomprende tutta una serie di prodotti che - a livello indistriale e medico - vengono commercializzati in USA e quindi anche tassati.

ho dato un'occhiatina in wikipedia:

The Harrison Narcotics Tax Act (Ch. 1, 38 Stat. 785) was a United States federal law that regulated and taxed the production, importation, and distribution of opiates. The act was proposed by Representative Francis Burton Harrison of New York and was approved on December 17, 1914.[1]

certo che 'marihuana' fa un po' effetto...

cordiali saluti
Andrea
Andrea Grimaldi

Iscritto già dal Primo Forum (ormai scomparso dal Web...!)
Immagine SOSTENITORE 2011-2012-2013-2014-2015-2016-2017-2018-2019-2020-2021-2022-2023-2024
--------
Colleziono:
Prefilateliche Stato Pontificio con partenza da Roma
Antichi Stati dell'India
Storia Postale della Guerra d'Etiopia 1935-36
Cartoline antiche con tema "Carte da Gioco"
Le mie inserzioni eBay: http://stores.ebay.it/AGROME-Stamps-and-Collectibles
rjkard
Messaggi: 828
Iscritto il: 21 maggio 2009, 16:36

Re: USA, marche per 'narcotics' e 'marihuana'

Messaggio da rjkard »

Ciao: Scott 1991.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Avatar utente
somalafis
Messaggi: 6941
Iscritto il: 23 luglio 2007, 9:54
Località: Roma

Re: USA, marche per 'narcotics' e 'marihuana'

Messaggio da somalafis »

Grazie Andrea e Rjkard!!
Certo fa un po' effetto leggere una spiegazione che recita: fu imposta ''una tassa di un centesimo per oncia o frazione sull'oppio, le foglie di coca e i loro derivati...''.
Ci fu un periodo a cavallo tra ottocento e novecento in cui le droghe non erano sempre combattute: mi ricordo di avere visto su vecchi giornali annunci pubblicitari Bayer che propagandavano l'eroina insieme con l'aspirina. Ma certamente non e' il caso di questi fiscali: i ''narcotic'' della tassa erano sicuramente per uso medico e lecitissimi, tanto piu' che la tassa e' stata applicata sino 1971.
Mi restava un po' di curiosita' per la marca ''marihuana'' ma, seguendo l'esempio di Andrea, ho sfruttato wikipedia:
''Il Marijuana Tax Act (precisamente il 1937 Marihuana Tax Act) è la legge che diede il via al proibizionismo nei riguardi dell'uso e coltivazione della canapa negli Stati Uniti. In seguito, il divieto si estese a numerosi altri paesi del mondo.
La legge fu emanata nel 1937 dal Congresso degli Stati Uniti d'America su richiesta dell'ispettore del Federal Bureau of Narcotics (FBN) Harry Aslinger. Anslinger riesce ad ottenere da parte dell'allora ministro del tesoro Andrew Mellon (suo zio acquisito) l'inserimento di una clausola che delega al FBN (nato cinque anni prima) ad avere competenze amministrative e potere di polizia per far applicare la legge.
La legge non vietava espressamente il consumo, la compravendita o la coltivazione ma di fatto rendeva economicamente improponibile l'utilizzo della Cannabis. Tassava di un dollaro qualsiasi transazione commerciale riguardante la pianta o derivati di essa. Introduceva oltretutto un complesso sistema burocratico a cui dovevano soggiogare i possessori e i coltivatori. Qualsiasi tentativo di evasione veniva punito con cinque anni di prigione oppure fino a $2000 di multa o entrambe, a discrezione della corte''

A parte l'italiano un po' incerto, la sostanza e' chiara.
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
Avatar utente
agrome
Messaggi: 2041
Iscritto il: 13 luglio 2007, 9:00
Località: Roma

Re: USA, marche per 'narcotics' e 'marihuana'

Messaggio da agrome »

Salve,

questa l'ho trovata in internet.

non ha alcun riferimento con la filatelia e non è nemmeno sicuro che sia una storia vera (spesso quello che si trova in internet sono boiate).

però è divertente.

cordiali saluti
Andrea

LA VERA STORIA: PERCHÈ LA MARIJUANA FU PROIBITA

La marijuana (spagnolo), o cannabis (latino) o hemp (inglese) è una pianta che si potrebbe definire miracolosa, ed ha una storia lunga almeno quanto quella dell'umanità. Unica pianta che si può coltivare a qualunque latitudine, dall'Equatore alla Scandinavia, ha molteplici proprietà curative, cresce veloce, costa pochissimo da mantenere, offre un olio di ottima qualità (molto digeribile), ed ha fornito, dalle più antiche civiltà fino agli inizi del secolo scorso, circa l'80 per cento di ogni tipo di carta, di fibra tessile, e di combustibile di cui l'umanità abbia mai fatto uso.

E poi, cosa è successo? E' successo che in quel periodo è avvenuto il clamoroso sorpasso dell’industria ai danni dell'agricultura, e di questo sorpasso la cannabis è stata chiaramente la vittima numero uno.

I nascenti gruppi industriali americani puntavano soprattutto allo sfruttamento del petrolio per l’energia (Standard Oil - Rockefeller), delle risorse boschive per la carta (editore Hearst), e delle fibre artificiali per l’abbigliamento (Dupont) – tutti settori nei quali avevano investito grandi quantità di denaro. Ma avevano di fronte, ciascuno sul proprio terreno, questo avversario potentissimo, e si unirono così per formare un'alleanza sufficientemente forte per batterlo.

L'unica soluzione per poter tagliare di netto le gambe ad un colosso di quelle dimensioni risultò la messa al bando totale. L’illegalità. Partì quindi un'operazione mediatica di demonizzazione, rapida, estesa ed efficace ("droga del diavolo", "erba maledetta" ecc. ), grazie agli stessi giornali di Hearst (è il famoso personaggio di Citizen Kane/Quarto Potere, di O. Wells), il quale ne aveva uno praticamente in ogni grande città. Sensibile al denaro, e sempre alla ricerca di temi di facile presa popolare, Hollywood si accodò volentieri alla manovra, contribuendo in maniera determinante a porre il sigillo alla bara della cannabis (a sin. la locandina del fim "Marihuana: assassina di giovinezza - Un tiro, una festa, una tragedia").

La condanna morale viaggiava rapida e incontrastata da costa a costa (non c’era la controinformazione!), e di lì a far varare una legge che mettesse la cannabis fuori legge fu un gioco da ragazzi. Anche perchè pare che i tre quarti dei senatori che approvarono il famoso "Marijuana Tax Act" del 1937, tutt'ora in vigore, non sapevano che marijuana e cannabis fossero la stessa cosa: sarebbe stato il genio di Hearst ad introdurre il nomignolo, mescolando le carte per l'occasione.

Fatto sta che a partire da quel momento Dupont inondava il mercato con le sue fibre sintetiche (nylon, teflon, lycra, kevlar, sono tutti marchi originali Dupont), il mercato dell'automobile si indirizzava definitivamente all'uso del motore a benzina (il primo motore costruito da Diesel funzionava con carburante vegetale), e Hearst iniziava la devastazione sistematica delle foreste del Sudamerica, dal cui legno trasse in poco tempo la carta sufficiente per mettere in ginocchio quel poco che era rimasto della concorrenza.

Al coro di benefattori si univa in seguito il consorzio tabaccai, che generosamente si offriva di porre rimedio all'improvviso “vuoto di mercato” con un prodotto cento volte più dannoso della cannabis stessa.

E le "multinazionali" di oggi, che influenzano fortemente tutti i maggiori governi occidentali, non sono che le discendenti dirette di quella storica alleanza, nata negli anni '30, fra le grandi famiglie industriali. (Nel caso qualcuno si domandasse perchè mai la cannabis non viene legalizzata nemmeno per uso medico, nonostante gli innegabili riscontri positivi in quel senso).

Come prodotto tessile, la cannabis è circa quattro volte più morbida del cotone, quattro volte più calda, ne ha tre volte la resistenza allo strappo, dura infinitamente di più, ha proprietà ignifughe, e non necessita di alcun pesticida per la coltivazione. Come carburante, a parità di rendimento, costa circa un quinto, e come supporto per la stampa circa un decimo.


Revised by Lucky Boldrini - January 2011
Andrea Grimaldi

Iscritto già dal Primo Forum (ormai scomparso dal Web...!)
Immagine SOSTENITORE 2011-2012-2013-2014-2015-2016-2017-2018-2019-2020-2021-2022-2023-2024
--------
Colleziono:
Prefilateliche Stato Pontificio con partenza da Roma
Antichi Stati dell'India
Storia Postale della Guerra d'Etiopia 1935-36
Cartoline antiche con tema "Carte da Gioco"
Le mie inserzioni eBay: http://stores.ebay.it/AGROME-Stamps-and-Collectibles
Rispondi

Torna a “Fiscali”

SOSTIENI IL FORUM