PICCOLA STORIA “FISCAL – FILATELICA” SULL’ INTRICATO CASO DELL’ EMISSIONE DELLE PRIME MARCHE CONSOLARI E DEL PERCHE’ SIA COSI’ RARO REPERIRLE NELLO STATO DI “USATO”.
Ogni tanto, sulle riviste che trattano di filatelia, è capitato che qualcuno si ponesse il problema di come considerare alcuni “francobolli” (?) solitamente riportati dai cataloghi filatelici nel settore comunemente definito dei “SERVIZI” .
La questione, in effetti, non è poi così “peregrina”: questi valori sono stati emessi per il pagamento di un servizio o per l’ esazione di una tassa come normalmente è per le marche da bollo ? La marca di Ricognizione Postale era fiscale o postale ?? I segnatasse stavano ad indicare che si era pagato un servizio o una tassa ? Non mi addentro più di tanto nella discussione né voglio esprimere pareri su cosa fossero in realtà, però, è pur vero che i cataloghi (sia quelli delle marche che quelli dei francobolli) solitamente non riportano alcune informazioni che potrebbero essere utili per capire meglio come lo stato considerasse queste “marche” all’ interno della più ampia ed omnicomprensiva “voce” delle carte-valori. Faccio riferimento, in particolare, ai segnatasse usati in sostituzione delle marche consolari (in attesa che queste venissero approntate). Per un certo periodo ebbero lo status di marche per il pagamento dei diritti consolari a tutti gli effetti, con tanto di decreto legge che ne regolamentava l’ uso. Perché non compaiono nei cataloghi delle marche da bollo pur essendo stati (anche se solo per un certo periodo) marche consolari a tutti gli effetti ?
In attesa di sentire anche un po’ di vostri pareri sulla questione, … postale o fiscale, faccio una breve cronistoria di come andarono le cose e, ovviamente, mostro anche un po’ di pezzi relativi all’ argomento.
Il R.D. N° 326 del 28 aprile 1895 introduceva una nuova regolamentazione della riscossione dei diritti consolari. Questi i passaggi più significativi:
-Art. 1 – A datare dal giorno, che sarà determinato con decreto del nostro ministro segretario di Stato per gli affari esteri, i diritti consolari, regolati dal regio decreto del 10 agosto 1890, N° 7087, saranno riscossi mediante applicazione sui singoli atti di speciali marche, denominate MARCHE CONSOLARI, provvedute dalla officina governativa delle carte valori. Finché non siano in pronto siffatte marche, potrà essere fatto uso, all’oggetto di cui sopra, di SEGNATASSE POSTALI, il cui valore sarà applicato al capitolo istituito nel bilancio delle entrate “Diritti delle legazioni e dei consolati all’estero”.
-Art. 2 – Il nostro ministro per gli affari esteri, di concerto con quello del tesoro, darà le disposizioni occorrenti per la esatta esecuzione del presente decreto. Volendo dare attuazione al precitato decreto, l’on. Blanc, ministro per gli affari esteri, con la circolare N° 522 del 10 giugno 1895, nell’attesa che l’officina governativa fosse in grado di fornire le marche ordinate, invitava le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero di voler, il più sollecitamente possibile, restituire al ministero il modulo allegato alla circolare, munito dell’indicazione del numero di marche consolari occorrenti alle varie legazioni e uffici dipendenti.
E’ dello stesso giorno anche la Circolare N° 523, riportante le minuziose istruzioni per l’applicazione delle marche consolari. Eccone alcuni passaggi essenziali:
a) Le marche sono di 21 tagli o valori differenti, cioè: marca gratuita, marche da L.0,50 – L.1 – L.2 – L.3 – L.4 – L.5 – L.6 – L.7 – L.8 – L.9 – L.10 – L.20 – L.30 – L.40 – L.50 – L.60 – L.70 – L.80 – L.90 – L.100.
b) Per le frazioni di lira da 25 a 50 centesimi si percepirà sempre la tassa di 50 centesimi e delle frazioni inferiori a centesimi 25 non si terrà conto nella percezione dei diritti.
c) Un primo invio di marche verrà fatto dal ministro ai singoli consoli per gli uffici compresi nei rispettivi distretti in quantità tale che possa equivalere alla media dei diritti ordinariamente percepiti dagli uffici stessi nel periodo di sei mesi.
d) E’ vietato agli ufficiali consolari di vendere o porre in circolazione marche non annullate.
e) Finché l’officina di carte e valori non sia in grado di fornire le marche consolari, SARA’ FATTO USO DI SEGNATASSE POSTALI del seguente valore: da L.0,05 – L.0,10 – L.0,20 – L.0,30 – L.0,40 – L.0,50 – L.1 – L.5 – L.10- L.50 – L.100.
f) Allorquando si sarà provveduto all’invio delle marche consolari, gli uffici, PRIMA DI APPLICARLE, ESAURIRANNO I TAGLI DEI SEGNATASSE DI CUI FOSSERO STATI PROVVISTI.
A questo punto, sulla base di quanto riportato, si può dedurre che, tra il 28 aprile ed il 10 giugno, vi fu anche l’ emissione di un decreto ministeriale (vedi art. 2 del R.D. N° 326) o qualche altro documento equipollente indirizzato alla stamperia con le indicazioni relative alle caratteristiche ed ai quantitativi di marche da stampare.
A distanza di un anno, però, nel R.D. N° 232 del 14 giugno1896, composto da un solo articolo (pubblicato nella G.U. N° 154 del 1 luglio successivo), compare la seguente frase : VIENE SOSPESA L’APPLICAZIONE, FINO A NUOVA DISPOSIZIONE, DELLE MARCHE CONSOLARI.
Cosa era successo ne frattempo ? Le ipotesi di questa sospensione, divenuta poi definitiva, possono essere molteplici, tra le tante potrebbero aver influito : la complessa e capillare assegnazione a tutte le rappresentanze di sostanziose scorte di segnatasse e marche consolari in tutti i tagli; l’ ostilità alle innovazioni dei funzionari consolari che, tra l’ altro, erano anche legalmente responsabili per eventuali ammanchi dei valori custoditi; l’ obbligo di redazione del verbale di consegna ai propri sostituti anche per assenze brevissime; i rifornimenti non sempre tempestivi etc… . Tutte motivazioni che, dopo attenta considerazione, potrebbero aver convinto i ministeri competenti a ripristinare la semplice annotazione a repertorio dei diritti percepiti.
Sotto il profilo del collezionismo fiscale le marche consolari della prima emissione, nuove non annullate, sono da considerarsi (relativamente) di facile reperimento, specialmente dopo la cessione, da parte dell’ OCV , per scopi collezionistici, di tutte le rimanenze di magazzino. Usate, viceversa, data la brevità del periodo d’uso e la perentoria disposizione di esaurire prima i segnatasse postali, non sono per nulla facili da trovare. Se poi si considera anche il fatto che il preponderante utilizzo di queste marche riguardava atti relativi alla navigazione e/o traffici commerciali, ovvero un tipo di documentazione che veniva normalmente distrutta dopo un ragionevole periodo di archiviazione, si può facilmente capire come mai ci siano pervenuti, soltanto pochi frammenti e pochissimi documenti . Altrettanto rari sono i segnatasse postali usati in sostituzione delle marche consolari, facilmente riconoscibili dall’annullo amministrativo delle nostre rappresentanze all’estero.
Tutto ciò premesso possiamo procedere con qualche esempio. Inizialmente d’ uso dei segnatasse. Tutti i documenti mostrati sono integri (spesso composti da più pagine), ma per praticità mostrerò solo la parte con le marche annullate.
Con quest' ultima immagine che mostra la presenza contemporanea dell' uso di segnatasse e consolari sullo stesso documento, si chiude questa prima parte. Nella seconda parte vedremo esempi del breve uso delle marche consolari appositamente emesse.
Francesco
P.S. Come spesso mi succede, mi si sono incasinate un po' le immagini ed ogni tentativo di sistemarle ottiene il risultato opposto (mi si incasinano di più) pertanto prendetele così come sono, ... in ordine sparso !
Segnatasse? No, Marche Consolari!
Forum di discussione sulle marche da bollo e gli altri fiscali.
- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Segnatasse? No, Marche Consolari!
Messaggio da Francesco Riboldi »
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Ultima modifica di Francesco Riboldi il 19 agosto 2013, 0:31, modificato 1 volta in totale.
- Francesco Riboldi
- Messaggi: 346
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 0:34
Re: Segnatasse ? No, ... Marche Consolari !!
Messaggio da Francesco Riboldi »
SECONDA PUNTATA
Di seguito alcune immagini dell' uso delle prime marche consolari. Come per i documenti mostrati in precedenza, anche in questo caso le immagini mostrano solo il particolare relativo alla marca, ma sono tratte da documenti completi.
Francesco
Revised by Lucky Boldrini - November 2015
Di seguito alcune immagini dell' uso delle prime marche consolari. Come per i documenti mostrati in precedenza, anche in questo caso le immagini mostrano solo il particolare relativo alla marca, ma sono tratte da documenti completi.
consolari-1-bis.jpg
consolari-2-bis.jpg
consolari-3-bis.jpg
consolari-4-bis.jpg
consolari-5-bis.jpg
consolari-6-bis.jpg
consolari-7-bis.jpg
consolari-8-bis.jpg
Francesco
Revised by Lucky Boldrini - November 2015
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