La bollatura in arrivo delle cartoline

Moderatore: Alex

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valverde
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La bollatura in arrivo delle cartoline

Messaggio da valverde »

Buona giornata a tutti.
Chiedo aiuto per sapere quali erano le regole per la bollatura in arrivo delle cartoline illustrate e delle cartoline postali nel 1924. Osservando le mie, non riesco a desumere la regola, ve ne sono di bollate e di non bollate , sia che la tariffa sia 10, 15 o 30 centesimi. Grazie
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Alex
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Re: bollatura in arrivo

Messaggio da Alex »

Ciao,
fai una domanda che mi sono posto anch'io tante volte.
Le considerazioni che espongo in seguito non sono da circoscrivere al 1924 ma in generale al Regno d'Italia.
Credo non vi fosse una regola fissa su come e quando annullare le cartoline.
Le cartoline le puoi trovare annullate con annulli manuali e meccanici, così come non annullate.
Non conosco le norme giuridiche dell'epoca ma forse vi erano già norme di legge inerenti il fatto che la data di partenza ( e magari d'arrivo ? ) facesse fede in sedi legali.
Ho motivo di credere che l'annullo meccanico fosse previsto per le lettere e non per le cartoline e che le prime avessero la precedenza sulle seconde.
Ritengo che l'annullo meccanico in arrivo sulle cartoline sia piuttosto occasionale, da qui la relativa difficoltà di trovarne ed ho riscontrato ( in linea di massima ) che si trovano più annulli meccanici in arrivo sulle cartoline all'inizio degli anni '20 che non dopo.

Ciao: Ciao:
Cordiali saluti.

Alessandro Zeni

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Sono interessato alla bibliografia postale ed allo studio degli annulli meccanici del Regno d'Italia.

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giandri
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Re: Bollatura in arrivo

Messaggio da giandri »

La cartolina ormai si considerava sempre meno oggetto postale "pregiato".
Così si cominciò a trascurare la sua bollatura in arrivo, soprattutto nei momenti di maggiore traffico postale.
Nei piccoli centri magari si continuavano a bollare in arrivo anche le cartoline.
Comunque la cosa non è solo di quegli anni.
Anche negli anni Sessanta dello scorso secolo c'era chi bollava le cartoline in arrivo e chi no.
Ciao:
Andrea Bizio Gradenigo
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Paolo Angelini (paoloang)
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Re: Bollatura in arrivo

Messaggio da Paolo Angelini (paoloang) »

Non è che invece timbravano fino ad esaurimento (per esempio..) del numero di bollature concordate per contratto?
Quella mostrata qua sotto non proviene certo da un piccolo centro in arrivo) e non aveva alcun motovo (almeno mi pare) per essere bollata in arrivo....
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valverde
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Re: Bollatura in arrivo

Messaggio da valverde »

Anch’io ho pensato, come Paolo, che la bollatura in arrivo sulle cartoline fosse una richiesta contrattuale del committente di alcune pubblicità, in particolare quelle dirette solo a clienti abitanti in una certa città, es. la pubblicità Hermes o quella dei Grandi Magazzini Rinascente, che erano presenti in un numero ridotto di città. Questo spiegherebbe il prevalere degli Uffici “Centro Arrivi” , “Distribuzione”, “Centro” rispetto a quelli “Ferrovia” . Mettendomi nei panni del committente, avendo come obiettivo che la pubblicità apparisse sulla posta in distribuzione in quella città, magari per pochi giorni (caso limite “Il ratto di Elena al Capranica”, per un solo giorno), il fatto che fosse circoscritta alle sole lettere ordinarie mi sarebbe apparsa come una grossa limitazione dell’efficacia del veicolo pubblicitario.
In mancanza di una regola, non restano che ipotesi, impossibili da provare, ma non completamente prive di fondamento, anche perchè non credo che si violasse la norma facendo qualche cosa in più rispetto a ciò che prevedevano i regolamenti.
E’ solo una mia impressione che siano Milano e Roma le città in cui maggiormente viene usata la bollatura in arrivo nel 1924?
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Paolo Angelini (paoloang)
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Re: Bollatura in arrivo

Messaggio da Paolo Angelini (paoloang) »

valverde ha scritto:Anch’io ho pensato, come Paolo, che la bollatura in arrivo sulle cartoline fosse una richiesta contrattuale del committente di alcune pubblicità, in particolare quelle dirette solo a clienti abitanti in una certa città, es. la pubblicità Hermes o quella dei Grandi Magazzini Rinascente, che erano presenti in un numero ridotto di città.


E questo lo pensavo anche io fino a ieri sera, quando mi è capitata per le mani questa:
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Paolo Angelini

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Alex
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Re: Bollatura in arrivo

Messaggio da Alex »

Valverde ha scritto :
E’ solo una mia impressione che siano Milano e Roma le città in cui maggiormente viene usata la bollatura in arrivo nel 1924?

Milano e Roma avevano immensi volumi postali, presumo i maggiori d'Italia, tuttavia tutte le città bollavano in arrivo ( magari alcune che meno puntualità e attenzione ! ).
Riguardo la bollatura in arrivo io farei questa distinzione :
a) la bollatura in arrivo come dovere postale.
In questo caso la priorità era senza dubbio sulle lettere in quanto documentavano la data di ricevimento e aveva poca importanza se c'era o meno la targhetta pubblicitaria ( potevi trovare anche il datario da solo oppure le onde ).
b) la bollatura in arrivo come mezzo di propaganda.
Qui entrano in gioco le amate targhette, che venivano distribuite sicuramente con una logica commerciale, per cui se la ditta che si reclamizzava era in loco la bollatura in arrivo consentiva ( come hai già detto tu ) di diffondere il messaggio in zona e quindi verso i potenziali clienti.

Essendo il 1924 l'anno del boom delle targhette propagandistiche, il fenomeno degli usi in arrivo ricade per forza con molta intensità proprio su questo anno.
Le città di Roma e Milano, per via della loro dimensione ed importanza, erano anche quelle che avevano in loco il maggior numero di attività, cosa che per la 'legge dei grandi numeri' ha fatto si che il maggior numero di richiesta di targhette di pubblicità commerciale fosse concentrata qui.
Osservando però gli arrivi della corrispondenza 'su busta' e non su cartolina, negli anni '30 vi è comunque una grossa diffusione dei messaggi di propaganda ( i soliti 'prestito nazionale ', 'visitate l'Italia', lotterie varie, servizi postali vari ... ) e le principali città si sono già dotate di macchine annullatrici destinate unicamente all'uso per gli arrivi ( Milano e Roma, ad esempio ne avevano sicuramente più di una ).

Ciao: Ciao: Ciao:

Revised by Lucky Boldrini - February 2010
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Alessandro Zeni

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