Alcuni
cataloghi repertoriano queste marche per il recapito autorizzato di
Somalia Italiana (che in realtà faceva ormai parte dell'Africa Orientale
Italiana) semplicemente come emesse e non emesse.
Ma la cosa non è così semplice.
Il
francobollo per il recapito autorizzato emesso per i territori
metropolitani del Regno d'Italia il 7 gennaio 1930.
L'entrata delle truppe italiane in Addis Abeba (5 maggio 1936) pose fine
alla seconda guerra italo-etiopica e consentì a Mussolini di fondare
l'Impero.
La Somalia Italiana entrò così a far parte dell'Africa Orientale Italiana
costituita con regio decreto del 1° giugno 1936 con «...i territori
dell'impero d'Etiopia, dell'Eritrea e della Somalia».
Le sorti postali della Somalia divennero un tutt'uno con quelle della nuova
entità, per la quale si ritenne opportuno emettere nuovi francobolli validi
per tutto l'impero coloniale del Corno d'Africa. Essi videro la luce il 7
febbraio 1938.
Tuttavia, seppure in modo sporadico, continuarono ad essere emessi anche francobolli che recavano la vecchia denominazione sovrastampata di «SOMALIA
ITALIANA» (ma nel caso dell'espresso da Lire 1,25 su 30 Besa -Sassone n. 8-
la sovrastampa riguardava solo l'indicazione del valore, restando invariata
l'indicazione della vignetta «POSTE SOMALIA»).
Tra questi francobolli vi sono quelli per il servizio di recapito
autorizzato.
Dopo un primo periodo di assestamento ci fu un adeguamento dei servizi
offerti dalla posta dell'Africa Orientale Italiana con quelli del territorio
metropolitano. Per quanto riguarda il recapito autorizzato, esso cominciò
ad essere possibile dalla fine dell'estate del 1939.
Come è noto il francobollo per il recapito autorizzato della Somalia
italiana venne ottenuto sovrastampando tipograficamente quello emesso il 7
gennaio 1930 per l'area metropolitana (Sassone n. 3) con la dicitura, su due
righe in carattere stampatello «SOMALIA ITALIANA».
In realtà questa marca per il recapito autorizzato era arrivata a
Mogadiscio alla chetichella, senza clamore e senza che il mondo filatelico
se ne fosse accorto, tanto è vero che ne dà la notizia, a cose ormai
avvenute, Alberto Diena in una sua nota pubblicata dal Nuovo Corriere
Filatelico nella quale non sapeva indicare la data nella quale era stata posta
in uso.
Vecchie edizioni del catalogo Bolaffi delle Colonie indicano l'emissione
avvenuta nel luglio 1939, ma poi questa precisazione sparì: effettivamente
il servizio di recapito autorizzato venne introdotto nell'Africa Orientale
Italiana, della quale la Somalia ormai faceva parte, a partire dal settembre
1939.
Le caratteristiche base di questo francobollo sono quelle del francobollo
stampato per il territorio metropolitano (ovviamente senza la sovrastampa):
stampa in rotocalco in fogli di due gruppi di cento (ma la sovrastampa avvenne
sui fogli da cento), carta con filigrana corona, perforazione a blocco con
passo 14.
La tiratura è sconosciuta, ma certamente non dovette essere irrilevante dal
momento che ebbe validità per circa 19 anni e venne anche impiegato con
sovrastampa, oltre che per le colonie, anche per i territori della Repubblica
Sociale Italiana e poi nei territori del Regno con il nuovo valore di 40
centesimi con i fasci cancellati.
Così con l'unica lastra fotografica diapositiva che risulta sia stata
approntata (la numero 76, ma non è detto che ne possano essere state
preparate altre dopo il 1935 delle quali non abbiamo evidenza a causa della
diversa collocazione del numero progressivo che non risultava più stampato)
furono ottenuti nel tempo diversi cilindri per effettuare a più riprese numerose
altre tirature.
Per i non sovrastampati (quindi emessi per i territori metropolitani del
Regno), si distinguono alcune provviste per la differente qualità della
gomma e per le diverse tonalità di colore che alcuni cataloghi repertoriano
come "bruno", "bruno rossastro" e "bruno
grigiastro" pur senza assegnare differenti quotazioni.
Il
francobollo per il recapito autorizzato emesso nel 1939 per l'Africa
Orientale Italiana, tuttavia sovrastampato con la vecchia dicitura «SOMALIA ITALIANA».
Per sovrastampare il francobollo
«SOMALIA ITALIANA» per l'Africa Orientale vennero utilizzate due
provviste leggermente diverse nella stampa in color bruno. La gomma è trasparente ed incolore.
Nonostante l'Istituto Poligrafico dello Stato disponesse di due macchine
Goebel per la stampa in rotocalco a due colori, la sovrastampa avvenne
tipograficamente su fogli da cento francobolli senza utilizzare il
secondo gruppo stampante della Goebel come invece aveva fatto nel 1934,
per i francobolli di posta aerea sovrastampati per il primo volo diretto
Roma-Buenos Aires, e come farà nel 1942 con quelli sovrastampati «P.M.»
(Posta Militare).
La sovrastampa si compone di due righe e risulta apposta più o meno in
alto; è lunga poco meno di 10 millimetri (circa mm. 9,8 con minime
variazioni dipendenti dalla pressione della stampa e
dall'inchiostrazione).
Successivamente, nel 1941, venne effettuata una seconda tiratura della
sovrastampa che, per il precipitare degli eventi nell'Africa Orientale
Italiana (il 26 febbraio 1941 gli inglesi erano entrati a Mogadiscio), non
raggiunse mai la colonia.
Si tratta del francobollo che alcuni cataloghi definiscono «non emesso»
o «seconda tiratura» (il catalogo Sassone lo repertoria come n. 2).
Questa tiratura venne posta in vendita solo a Roma per i collezionisti,
presso l'Ufficio Filatelico del Ministero dell'Africa Italiana, a partire
dal 17 agosto 1941 come puntualmente riferiva il numero 8 del Nuovo
Corriere Filatelico del 31 agosto di quell'anno.
La
seconda tiratura, o "non emesso", venduto a Roma ai
collezionisti dal 17 agosto 1941.
Le caratteristiche di questa
seconda tiratura sono date dalla gomma giallognola, dal colore bruno
grigiastro della vignetta e dalla sovrastampa non più spostata verso
l'alto ma apposta al centro.
Il
confronto della gomma fra le due tirature: a sinistra quella
trasparente dell'emissione del 1939, a destra quella
giallognola della seconda tiratura del 1941.
Alberto Diena da subito avvertiva che il francobollo presentava due tipi differenti di
sovrastampa «...variamente collocati nel foglio...», un fatto che
definiva «strano» per una stamperia moderna e «... contrario ai canoni
fondamentali».
La
sovrastampa anomala della seconda tiratura (chiamata anche
"più grande").
Nel
successivo n. 9 del Nuovo Corriere Filatelico del 30 settembre 1941 Diena
tornò sull'argomento mostrando l'immagine di una coppia di francobolli
con i due tipi di sovrastampa: osservava che i caratteri della «S» e
della «M» erano diversi come anche gli allineamenti tra le due righe («SOMALIA»
e «ITALIANA»).
E' possibile che Alberto Diena abbia esaminato un foglio completo, ma non
si soffermò ad elencare le posizioni nel foglio dei francobolli con la
sovrastampa anomala limitandosi a scrivere che nel foglio questa è un po'
meno frequente della sovrastampa tipo.
Il catalogo Sassone oggi scrive che la diversità di questa particolare
sovrastampa consiste nell'essere «più grande»; per il fatto di
trovarsi nello stesso foglio assieme agli altri francobolli con la
sovrastampa normale e di non provenire da una tiratura diversa questo
catalogo non lo considera un "francobollo tipo" ma solo una
varietà che numera come 2a.
Il
differente allineamento a destra delle due righe.
Effettivamente
questa sovrastampa misura in larghezza un millimetro in più (è
vicina agli 11 millimetri) ed anche in altezza c'è una minima variazione
dell'ordine di un paio di decimi di millimetro in più.
Tuttavia questa caratteristica è tra le meno evidenti e significative.
Come annotava Diena è il diverso allineamento quello che balza agli
occhi: nella sovrastampa base le lettere «A» finali delle due righe («SOMALIA»
e «ITALIANA») sono in pratica sovrapposte con il conseguente
allineamento a destra delle due parole.
Nella sovrastampa anomala non c'è questo allineamento e la seconda riga
è più sporgente verso destra rispetto alla prima.
Ma, come notava Diena, anche i caratteri sono differenti.
In realtà sono diversi tutti i caratteri, ma se uno non ha molta
dimestichezza con le loro forme basta che si concentri sulla lettera
«M» di «SOMALIA».
Si può notare qui sotto, nella sovrastampa tipo a sinistra, come la parte
centrale della «M» scenda fino all'altezza della base della lettera;
nella sovrastampa anomala invece si ferma più in alto (sotto a destra).
Anche la forma della «S», come
aveva osservato Alberto Diena, è diversa nella curvatura, quasi orizzontale
nella parte centrale della sovrastampa tipo (a sinistra), inclinata a circa
45° nell'altra.
Ma anche la «O», schiacciata
lateralmente nella sovrastampa tipo, è rotonda in quella anomala (a
destra).
Così pure la lunghezza della gambetta
orizzontale della «L» è più corta in quest'ultima.
Secondo
il catalogo Sassone queste sarebbero le posizioni che occupavano nel
foglio i francobolli con la sovrastampa «più grande».
Infine il catalogo Sassone elenca le
23 posizioni in cui si ritrova la variante della sovrastampa.
Esse sarebbero: 1, 19, 25, 27, 28, 31, 32, 39, 40, 43,46, 50, 59, 65, 69,
73, 79, 88, 89, 91, 94, 95 e 100.
Ricostruendo sul foglio il plattaggio indicato dal Sassone (a sinistra) si
può osservare come non sarebbe possibile formare una quartina di
francobolli numero 2a (sovrastampa «più grande»).
Tuttavia l'esistenza di una quartina dove tutti e quattro i francobolli
presentano la sovrastampa diversa da quella tipo dimostra che le posizioni
indicate dal Sassone non sono quelle giuste.
Una
quartina composta da quattro francobolli di recapito
autorizzato con la sovrastampa «più grande»: secondo le
posizioni indicate dal catalogo Sassone non potrebbe esistere.