Il
catalogo Sassone, al n. 13Ab di Lombardo Veneto, repertoria il 5 centesimi
giallo ocra «Con al verso l'impronta del tęte-bęche» annotando che ne
«Sono noti due soli esemplari (usati)».
Nella pagina a fianco sono illustrate in bianco e nero «...le tre
varietŕ catalogate con i n. 13Ab, 13Ac e 13Ad. Sono tutte le uniche
conosciute». In particolare un'immagine sembrerebbe mostrare una coppia
che presenta al verso sei impronte parziali di francobolli della quale una č
invertita rispetto alle altre (tęte-bęche). La didascalia recita: «Due
esemplari con al verso l'impronta del tęte-bęche N. 13Ab».
Non si puň dire che sia il massimo della chiarezza: noti due soli
esemplari, varietŕ unica conosciuta, due esemplari, la foto di una coppia
che sembra manipolata, nessuna ulteriore spiegazione.
Allora cerchiamo di capire qualcosa di piů.
(Ci scusiamo per la qualitŕ delle immagini: sono tratte da vecchie
riviste, a volte fotocopie. Quando ne avremo la possibilitŕ, ne
inseriremo di migliori).
Lombardo
Veneto, 5 centesimi con stampa recto-verso.
Il francobollo da 5 centesimi di
Lombardo Veneto, emesso il 1° giugno 1850, č conosciuto anche stampato su
entrambi i lati (stampa recto-verso, o controstampa).
Non č l'unico caso conosciuto: tralasciando i numerosi esempi stranieri e
restando nell'area italiana, presentano questa varietŕ anche alcuni valori dello Stato Pontificio
(prima emissione) e del Regno delle Due Sicilie, tanto dell'Amministrazione
siciliana quanto di quella napoletana, nonché delle Province Napoletane.
Indubbiamente il caso del 5 centesimi di Lombardo Veneto č il piů noto ed
il piů comune essendo stato stampato in grandissima
quantitŕ su fogli che avevano giŕ ricevuto una precedente stampa.
Sicuramente non si trattň di un caso accidentale, ma voluto.
E' probabile che una tiratura di francobolli sia risultata stampata in modo
non soddisfacente, forse per il colore dell'inchiostro troppo tenue o per
qualche altro motivo.
Per non distruggere questi fogli, stampati su carta filigranata e quindi
contabilizzata in entrata nella Imperiale Regia Stamperia di Vienna, fu
deciso di utilizzarli ugualmente, girati, per ricevere una nuova e migliore
stampa.
Le due stampe (stampa e controstampa) possono risultare impresse una
capovolta rispetto all'altra, oppure entrambe nella stessa direzione,
dipendendo da come il foglio veniva inserito in macchina.
Inoltre la stampa del francobollo quasi mai coincide con la controstampa (quella che
venne impressa per prima): in genere per ogni francobollo si trova la
controstampa di quattro impronte parziali al verso. Forse fu un
accorgimento per evitare che, staccando e girando il francobollo, questo
potesse essere riutilizzato.
Essendo un foglio completo a costituire la controstampa, al verso possiamo trovare tutti gli elementi che componevano la forma
tipografica: croci di Sant'Andrea, interspazi di gruppo, bordi di foglio,
difetti di cliché, spazi tipografici, eccetera.
Talvolta in trasparenza possiamo osservare frammenti di filigrana.
Stampa
al verso: bordo di foglio.
Stampa
al verso: croci di Sant'Andrea.
Stampa
al verso: spazio tipografico (orizzontale).
Stampa
al verso: ricciolo di filigrana.
Il
5 centesimi con il tęte-bęche nella controstampa rinvenuto da Jules
Bernichon nel 1897, poi passato ad Arturo E. Fiecchi ed acquistato da Leopoldo
Rivolta.
Nel
1897 il noto commerciante parigino Jules Bernichon, che nel 1860 era stato
Presidente della Société Philatélique Française, rinvenne un 5 centesimi
usato a Venezia nel mese di agosto con la stampa recto-verso che
mostrava nella controstampa qualcosa che mai avrebbe immaginato di
trovare: quattro parti di vignette delle quali una (quella inferiore
destra) risultava capovolta rispetto alle altre tre!
Un tęte-bęche del quale, fino allora, nessuno aveva avuto
conoscenza.
Come abbiamo accennato, che la stampa recto-verso del 5 centesimi
fosse voluta e non accidentale, era una cosa scontata giŕ a quel tempo:
troppi erano i francobolli stampati con quella caratteristica per pensare
che fosse frutto di una disattenzione come era accaduto, ad esempio, per
quelli dello Stato Pontificio
All'epoca giŕ si pensava che una intera tiratura del 5 centesimi fosse stata
stampata con un inchiostro giallo troppo chiaro e, per evitare di gettare
l'intera produzione mal riuscita, si fossero riutilizzati quei fogli
impressi malamente girandoli dall'altro lato.
Ma c'era anche chi ipotizzava, correndo di fantasia, che fosse un sistema per
evitare le contraffazioni (ricordiamo che questa varietŕ esiste anche per
il valore parallelo da 1 kreuzer per l'Austria).
Con la scoperta di un'impronta tęte-bęche, in molti pensarono
che, accortisi dell'errore, gli stampatori dell'Imperiale Regia Stamperia
di Stato di Vienna avessero ricollocato nel verso giusto il cliché
capovolto ed avessero ristampato sull'altro lato dei fogli la tavola
corretta.
I primi a scrivere di questo tęte-bęche
scoperto da Bernichon furono "Il Francobollo" (dicembre 1897) e
"Austria Philatelist" (aprile 1898).
Il Bernichon contattň a Venezia il collega ed amico Arturo Ermo Fiecchi
proponendogli l'acquisto ad una cifra incredibilmente irrisoria.
Fiecchi, proprio per l'amicizia che nutriva per Bernichon, non volle
accettare consapevole dell'importanza, anche economica, di quel pezzo. Fece
quindi una controproposta: avrebbe venduto lui quella raritŕ, ripartendo
poi l'utile con il collega ed amico francese.
Il
secondo 5 centesimi con il tęte-bęche nella controstampa rinvenuto da
Achille Rivolta nel 1925.
Passarono un paio d'anni, ma quell'esemplare restava invenduto, fino a
quando Bernichon volle chiudere la pendenza cedendo a Fiecchi il francobollo
all'originario modesto prezzo.
Negli anni 1901-1902 Fiecchi liquidň gran parte del proprio magazzino
filatelico per trasferirsi da Venezia a Milano, ma non si era perň privato
di quel 5 centesimi che mostrava nella controstampa un esemplare tęte-bęche.
Quando l'ing. Leopoldo Rivolta vendette qualche settore secondario della sua
collezione per dedicarsi esclusivamente al Lombardo Veneto, Fiecchi gli
vendette questa varietŕ, unica conosciuta.
Il 23 aprile 1925, l'ing. Rivolta morě improvvisamente ed il figlio Achille
ereditň la collezione del padre.
Nell'autunno di quell'anno il dott. Achille Rivolta, che continuava con
passione gli interessi filatelici che erano stati del padre, trovň un altro
esemplare usato del 5 centesimi con la controstampa che mostrava tre
impronte diritte ed una capovolta (tęte-bęche).
Ma non si trattava solamente del secondo esemplare conosciuto con quella
varietŕ, ma proveniva dallo stesso foglio di quello che giŕ si trovava
nella collezione del padre Leopoldo e precisamente si trattava
dell'esemplare adiacente!
Anche questo recava un annullo ad un cerchio di Venezia, sempre del mese di
agosto, ma i due esemplari sciolti erano stati usati separatamente.
I due francobolli vennero messi appaiati nella collezione Rivolta, nella
posizione in cui si trovavano prima di essere separati per venire
utilizzati.
Cosě furono anche fotografati e presentati in un memorabile articolo di
Arturo E. Fiecchi pubblicato ne "Il Corriere Filatelico" del
gennaio 1926 con il titolo "Realtŕ romanzesca".
Nella foto, che poi č la medesima utilizzata dal catalogo Sassone,
l'esemplare di destra non č allineato perfettamente a quello di sinistra,
ma appare leggermente spostato verso l'alto: «...in realtŕ essi sono
separati da un netto colpo di forbice senza alcuna asportazione di materia».
I
due esemplari di 5 centesimi con stampa recto-verso e con la vignetta
tęte-bęche al verso, a quel tempo nella collezione Rivolta,
accostati da Arturo E. Fiecchi e fotografati per "Il Corriere
Filatelico" del gennaio 1926.
Il
5 centesimi con il tęte-bęche nella controstampa individuato da
Emilio Diena a Parigi nel 1935.
Con
questo speriamo di aver dato qualche spiegazione in piů rispetto a quanto
troviamo scritto sul catalogo Sassone.
Ma la storia del 5 centesimi di Lombardo Veneto con la stampa anche al verso
che mostra una parte di cliché inserito tęte-bęche non
finisce qui.
Nel maggio 1935 Emilio Diena ebbe occasione di visitare un importante
collezionista di Parigi e «...ammirare una sceltissima e copiosa
raccolta di francobolli del Lombardo Veneto...».
Questa collezione era stata acquistata parecchi anni prima, nel 1912 o
1913, ad un'asta e sembrava essere stata composta con cura probabilmente
in Austria o in Germania.
Diena sfogliava con attenzione i quaderni su cui erano stati sistemati i
francobolli. Una intera pagina era dedicata ai 5 centesimi con la
controstampa al verso: esemplari singoli, ma anche tantissime
coppie e strisce.
Diena li osservava alla ricerca di croci di Sant'Andrea o altre
particolaritŕ, quando con sorpresa individuň, nella controstampa diritta
di un
esemplare, la presenza di un tęte-bęche:
al verso erano visibili le impronte parziali di quattro vignette, una
delle quali (quella superiore destra) risultava capovolta rispetto alle
altre. La meraviglia fu anche
del proprietario presente che non si era accorto della rarissima varietŕ.
Il francobollo recava l'annullo ad un cerchio di Mantova del 16 maggio.
Le due stampe (al recto e al verso) presentavano all'incirca
lo stesso
disallineamento di quelle dei due esemplari della collezione Rivolta.
Purtroppo il francobollo risultň difettoso: una pesante piega, che aveva
profondamente inciso le fibre della carta, lo attraversava
orizzontalmente.
Il raro esemplare, benché difettoso, conservava comunque intatti il
valore documentale e l'importanza.
Possiamo quindi affermare che, allo
stato delle attuali conoscenze, del 5 centesimi di Lombardo Veneto con la
stampa anche al verso che mostra parte di un cliché collocato
in posizione tęte-bęche sono noti tre esemplari provenienti da due
distinti fogli, uno distribuito a Venezia, l'altro a Mantova.