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A San Gregorio.
Già nel 1661 questo luogo è nominato come corte dell'Abate.
Qui, sulla fondamenta Soranzo, o della Fornace, esistevano della case di proprietà dell'Abbazia di San Gregorio,
adibite ad alloggi per famiglie povere e bisognose.
Agli inizi del Settecento un incendio devastò queste case: alla loro
ricostruzione provvide il cardinale Pietro Ottoboni (1667-1740), pronipote di Papa
Alessandro VIII.
Pietro Ottoboni non era destinato alla vita ecclesiastica ed infatti
studiò a Roma giurisprudenza e venne educato alla musica, alla poesia ed
alla letteratura. Con l'ascesa al Papato del prozio, a soli 22 anni
d'età, gli fu fatta abbracciare la carriera ecclesiastica ed in pochi
giorni venne nominato cardinale diacono e vice cancelliere a vita.
Nonostante non avesse mai rinunciato ai propri interessi letterari ed
artistici (fondando anche accademie e facendo parte di altre, a volte
utilizzando degli pseudonimi), restò sempre in contatto con la sua città
cercando di favorirla in diverse occasioni. Nel 1693 ricevette in commenda
l'Abbazia di San Gregorio e fu in questa veste che si prodigò per
favorire la ricostruzione delle casette per le famiglie bisognose.
Una iscrizione posta sotto lo stemma Ottoboni, trasportata su di un
moderno edificio che ha sostituito le antiche casette, ricorda questo restauro:
AEDES QVAS FLAMMA REPENTE
CONSVMPSIT
PETRI CARDINALIS OTTHOBONI FERVIDA CHARITAS
REPARAVIT ANNO DOMINI 1703
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