Il
ponte dell'Agnella (ricostruito nel 2004) visto dalla calle
dell'Agnella.
A Santa Maria Mater Domini.
I nizioleti attualmente recano l'indicazione «Agnella», e
così sono sempre stati popolarmente chiamati questi luoghi.
Il nuovo "Stradario del Centro Storico Veneziano" del febbraio
2012 del Comune di Venezia suggerisce invece la denominazione «Agnello»,
quindi se non vi sarà qualche ravvedimento dovremo vedere mutate queste
indicazioni.
Il nome deriva da quello della famiglia Dalla Agnella che qui viveva nel
proprio palazzo che si affaccia sull'omonima fondamenta sul rio delle Due
Torri.
La
fondamenta dell'Agnella lungo il rio delle Due Torri. Sulla
sinistra il palazzo della famiglia Dalla Agnella.
E' possibile che anticamente questa famiglia fosse chiamata anche
Agnello: Giambattista Gallicciolli (1733-1806) nel suo "Delle Memorie
Venete Antiche Profane ed Ecclesiastiche" cita un «...Marinus
Agnellus...» che fu parroco a San Martino nel 1152.
Ma è anche possibile che si possa trattare di due famiglie diverse.
Due secoli dopo, nel 1379, un «...Zuane dall'agnella...» offrì
700 ducati alla Repubblica per sostenere la guerra di Chioggia.
Sempre durante la guerra di Chioggia «...Ser Lunardo dall'Agnella
mercante de biave a S. M. Materdomini...» si offrì di partecipare
alla guerra con il suo servitore e con una cifra per pagare 150 rematori
sulle galee per un mese.
Tra
il secondo ed il terzo piano della facciata di palazzo Dalla
Agnella si scorge questo stemma del XVI secolo sorretto da due leoni
rampanti.
In
ramo dell'Agnella, tra il secondo ed il terzo piano del palazzo,
si può scorgere un rilievo scalpellato. Nella parte superiore
si intravedono alcune lettere che non permettono però
l'interpretazione della scritta; in basso, su due righe, due
iniziali e l'anno 1540: «F. M. // MDXL».
In segno di gratitudine fu
proposto per essere ammesso nel Maggior Consiglio nel 1381 assieme ad un
certo Biagio Bertoldo, ma alla
votazione ne restò escluso. Si racconta che soffrì molto per non essere
stato accettato, al punto di morire di dispiacere. Non sappiamo in realtà
se fu questa la causa della sua morte, dato che essa avvenne ben dodici
anni dopo, nel 1393, quando il dolore per la mancata ammissione dovrebbe
essersi attenuato.
Con lui si sarebbe estinto questo ramo della famiglia.
Giuseppe Tassini (1827-1899) ricorda le origini trevigiane dei Dalla
Agnella citate in un codice conservato nella Biblioteca Marciana: «Questi
vennero di Trivisana a Rivoalta; furono di buona conditione e Cattolici».
Il conte Florio Miari (1785-1848) nel suo "Dizionario
Storico-Artistico-Letterario Bellunese" invece inserisce i
Dall'Agnella fra le famiglie originarie di Belluno.
Con le varianti Agnelli, Agnello e Dall'Agnello a quell'epoca esistevano
altre famiglie a Ferrara (ad esempio un «...Giovanni de Agnelo...» che
compare in una sentenza nel 1320).
Lo stemma degli
Agnelli da Ferrara secondo il genealogista Giovanni Dolcetti.
E' descritto da Francesco Boni De Nobili come: «...d'azzurro,
all'albero piantato sulla campagna, tutto al naturale, a un
agnello d'argento coricato, attraversante sul tronco
dell'albero, con la testa rivolta e fissante una stella a sei
raggi d'oro, posta nel cantone sinistro del capo».
Il genealogista Giovanni Dolcetti ricorda inoltre altri Agnello, originari di
Pisa, baroni in Sicilia.