A San Giacomo da l'Orio.
Pare che una legge del 1368 prescrivesse che ogni anno, in un determinato
periodo, si dovesse fare a Venezia l'autopsia dei cadaveri.
Non esisteva un luogo deputato per compiere questa operazione: troviamo
che nel tempo si faceva ora presso la chiesa di San Paterniano, ora presso
l'ospedale dei Santi Pietro e Paolo, sorto nel XII secolo come ospizio per
i pellegrini diretti in Terrasanta, ora nei conventi dei padri
Carmelitani, o di Santo Stefano o dei frati dei Frari, ora nella Scuola di
San Teodoro, qualche volta persino in qualche luogo privato.
Attorno al 1480, il medico Alessandro Benedetti (metà XV secolo-1512),
fondatore della scuola anatomica dell'Università di Padova, dove fece
realizzare il primo teatro anatomico in legno smontabile, propose la
costruzione di un teatro anatomico per Venezia.
Il suo progetto non poté realizzarsi, almeno nell'immediato: fu solo due
secoli dopo che si concretizzò grazie al lascito di tremila ducati del
nobile Lorenzo Loredan.
Il teatro anatomico venne inaugurato l'11 febbraio 1671.
Una
quadrifora, purtroppo con due luci tamponate, di una palazzina
in corte de l'Anatomia.
Il
basso ed angusto "sotopòrtego" che collega la corte de
l'Anatomia con il campiello de le Stroppe.
Assieme
al teatro anatomico, venne aperta anche la sede del Collegio dei Medici Fisici, che è
l'edificio quasi di fronte a dove si trovava il teatro di anatomia, al di
là del rio di Sant'Agostin, in campo San Giacomo da l'Orio, che porta sul
fronte l'iscrizione, entro una cornice di foglie con al centro una testa di putto:
«D.
O. M.
MEDICORVM PHVSICORVM
COLLEGIVM»
Alcuni, seguendo quanto scritto da Giuseppe Tassini (1827-1899), errano
ritenendo che questa fosse la sede del teatro di anatomia, e d'altronde
l'epigrafe non si presta a differenti interpretazioni. Il teatro anatomico
si trovava di fronte alla sede del Collegio, oltre il canale.
Risulta che a metà Settecento il teatro anatomico sia stato restaurato.
Poi, nella notte dell'8 gennaio 1800, venne bruciato da un incendio. Venne
ridotto ad una forma più semplice e servì ancora per eseguire le
autopsie, fino a quando questo compito passò all'Ospedale Civile mentre
la Scuola di anatomia fu unificata con quella dell'Università di
Padova.
Il
"sotopòrtego" che dalla corte de l'Anatomia porta
al ponte sul rio di Sant'Agostin ed al campo San Giacomo da
l'Orio.
L'emblema
della Scuola Grande della Misericordia: «SMV», con la «M»
coronata, ad indicare Santa Maria in Valverde.
Queste
località, oltre a prendere il nome dal teatro anatomico, sono chiamate
anche Fiorenzuola, cognome di una famiglia cittadina.
Nel 1473 un «...Cristofolo Fiorenzuola Uffiziale ai Consoli...»
della parrocchia di San Giacomo da l'Orio risulta iscritto in una delle mariegole
(regola madre) della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.
Agli inizi del Cinquecento la famiglia Fiorenzuola continuava a possedere degli
stabili nella parrocchia di San Giacomo de l'Orio.
Uno stabile della corte de l'Anatomia era di proprietà della Scuola
Grande della Misericordia, come si evince dall'insegna di detta Scuola
incisa in pietra sulla facciata.
Il
ponte de l'Anatomia che porta da campo San Giacomo da l'Orio
al "sotopòrtego" e da qui alla corte.