A San Marco.
A questa corte si accede, tramite l'omonima calle, dalla calle dei Fabbri.
Era anticamente presente qui un'officina fabbrile che era specializzata
nella costruzione di ancore per le navi.
Era un'attività importante per una Repubblica che aveva un'enorme flotta
pubblica (oltre ai navigli mercantili privati) e le ancore erano uno
strumento essenziale per la navigazione. Cosicché nel 1332 venne
addirittura promulgata una legge che prescriveva di quale qualità dovesse
essere il ferro destinato alla costruzione delle ancore e degli altri
accessori navali in ferramenta: «Quod nullus laborator vel famulus alicujus magistri
facientis ancoras, pironos, agutos, et coetera ferramenta navigiis
partinentia, audeat vel praesumat laborare in dictis laboreriis, modo
aliquo vel ingenio aliquo, aliud ferrum quam de Cadubrio...». Quindi
era ammesso solo il ferro proveniente dal Cadore (Cadubrio).
Una
letterina spedita a questo indirizzo. Il mittente ha voluto
precisare sul frontespizio: «Sotto il portico delle ancore l'ultima porta alla
sinistra».
Ingresso
gotico di casa in corte de le Ancore.
Anticamente questa corte era chiamata anche de ca' Bragadin, perché qui
vicino c'erano le case di questa famiglia che, nel 1661, erano gestite dalla
«...commissaria del q. Girolamo Bragadin...».
Oggi nella corte, con alcune situazioni di edifici fatiscenti, si possono
vedere un'antica bottega (chiusa) nella sua struttura originaria, alcuni
frammenti di decorazione bizantina ed un bell'ingresso (restaurato di
recente) di casa con colonna
e barbacani gotici.