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Pietre
d'Istria rinforzano lo spigolo di una casa. |
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Quel palazzo, che era stato di Giacomo Palmieri, poi della Repubblica per
darlo come abitazione a Nicolņ V, Marchese di Ferrara, poi della famiglia
Aldobrandini, dei Priuli e quindi dei Pesaro, č divenuto noto come
fondaco dei Turchi, che ne ebbero il possesso fino al 1838, ben oltre la
caduta della Repubblica.
Con l'allontanamento dei turchi dalla calle de l'Anzolo, Bartolomeo
Vendramin e sua moglie Caterina Foscolo chiesero alla Repubblica di poter
riaprire l'osteria all'Anzolo, cosģ come avevano prima che venisse
data come abitazione agli ottomani.
Nello stesso decreto dell11 marzo 1621, che di fatto istituisce il fondaco
dei Turchi sul Canal Grande, viene autorizzata la riapertura dell'osteria
all'Anzolo con l'attivitą che aveva prima che fosse stata data come
abitazione per i turchi: «...potendo li rappresentanti la
ragion. q.m. N.U. Bortolomio Vendramin, sive della N.D. Cattarina Foscolo
fu sua moglie, de ragion della quale era la casa proposta et accettata
dalla Signoria nostra, a ritornare l'hosteria coll'insegna dell'Anzolo
nella deta casa posta in S. Mattio di Rialto, et quella far
esercitar come per innanzi fosse data per habitation dei turchi, et
conforme in tutto alla sua scrittura presentata alli 7 Savii, a cui si
habbia relazione, nč sia impedito da Magistrati, Collegi, Consigli ecc.
nč sospeso il far hosteria in deta casa con la insegna dell'Anzolo,
siccome č giusto e conveniente».
Un angolo che compie la calle dell'Anzolo mostra un bel rinforzo fatto con
pietre d'Istria sullo spigolo di un edificio. |