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A Sant'Agostin
Questo luogo deve il suo nome alla famiglia Astori, che qui aveva la
proprietà di un edificio «in do soleri» che, attorno al 1740,
dava in affitto.
Lo si ricava da una domanda fatta in quell'anno da Isabella Valentini
Astori e Federigo Valentini Astori del fu Giovanni ai Dieci Savi sopra le
Decime «che sia dato debito alla ditta di Gio. Maria, Federico,
Antonio e Carlo Astori, q. Alberto, q. Zamaria, di tutte le rendite et
intrade di lor ragione».
Oltre alla casa su due piani citata ed a quella di famiglia in Campiello
dei Sansoni, a Sant'Aponal, troviamo altri beni a Venezia ed in
terraferma.
Il citato Carlo Astori si divise dagli altri fratelli dopo il matrimonio
(1751) con Cecilia Buffetti e, lasciata la casa paterna di Sant'Aponal,
andò a vivere nella casa di Sant'Agostin, che prima era affittata. Questo
dovette accadere prima del 2 maggio 1754, quando fece la denuncia del
cambio della residenza.
Nella casa di Sant'Agostin nacquero i figli di Carlo Astori e Cecilia Buffetti:
Alberto, Giovanni Maria e Francesco.
Giovanni Maria, con il fratello Alberto, fece la traduzione in italiano
degli "Elementi Cronologici" dell'anglicano Guglielmo Beveregio
(stampati a Venezia nel 1777) e poi da solo pubblicò, a Venezia nel 1795,
un manualetto intitolato "Pratica e uso di alcune macchine
rurali", da lui stesso inventate o sperimentate; in esso si definisce
«Nobile di Treviso, e Socio Onorario di varie illustri Accademie».
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