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Un
monogramma eucaristico ed un leone marciano su un pilastro in calle
del Bo. |
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A Rialto.
Questa calle è una laterale della ruga dei Spezieri. Nel 1661 in ruga dei
Spezieri esisteva la bottega di «...Gio.Maria Laghi specier al Bo
d'Oro». Potrebbe dunque essere da questa insegna "al bue
d'oro" che prendeva il nome la calle (bo
= bue). Dopo spiegheremo perché usiamo il condizionale.
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La
calle del Bo vista dalla ruga dei Spezieri. |
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Giuseppe Tassini (1827-1899) poteva scrivere che questa bottega «...anche
alcuni anni fa, era aperta ad uso speziale da confetture...». Sempre il
Tassini dice che «...sugli stipiti di essa scorgesi tuttora, benché
corrosa dal tempo, la figura di un bue».
Tale figura oggi non è più visibile.
La bottega di cui parla Tassini è quella che fa angolo tra la ruga dei
Spezieri, dove aveva l'ingresso al numero civico 376, e questa calle. Sugli stipiti di questa bottega sul lato della
calle del Bo sono scolpiti due stemmi seicenteschi (sostanzialmente simili
fra di loro, ma di differenti dimensioni uno dall'altro) con l'arma
scalpellata.
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Gli
stemmi su due stipiti di bottega in calle del Bo. |
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L'origine del nome potrebbe tuttavia essere più antico e non derivare
dall'insegna dello speziere, ma da una osteria che ugualmente mostrava
nell'insegna un bue.
Sappiamo dell'esistenza di questa osteria al Bo a Rialto per una legge del
1460 per la quale tutte le prostitute dovevano concentrarsi in alcune case
di Priamo Malipiero, a S. Matteo di Rialto, le quali si trovavano «...in
quadam ruga post hospitium Bovis».
Trovandoci in un'area con un'alta concentrazione mercantile, non deve
stupire di trovare sulle pietre altri segni di proprietà.
Così pochi metri più innanzi proseguendo nella calle del Bo, su un
pilastro angolare tra questa calle ed il ramo primo de la Galeazza,
troviamo inciso un monogramma eucaristico e più sotto un leone marciano accucciato
di profilo (il medesimo monogramma è ripetuto sul lato opposto dello
stesso edificio, su calle dei Do Mori).
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