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L'ingresso
da San Leonardo al "sotopòrtego" del Bottèr. |
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A San Leonardo.
Sul nizioleto attualmente (anno 2015) è scritto «Boter».
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Il
"nizioleto" all'ingresso del primo "sotopòrtego"
indica il toponimo come «Boter». |
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A ben vedere non si tratta di un unico sotopòrtego, ma di una sequenza
di vari sotopòrteghi e pòrteghi uno dopo l'altro che
fiancheggiano, su di un lato, degli spazi verdi privati.
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Il "sotopòrtego"
del Bottèr visto verso San Leonardo. |
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Colonna
di sostegno al secondo dei "sotopòrteghi" del "sotopòrtego"
del Bottèr. |
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La denominazione deriva dalla presenza di un bottèr, ovvero bottaio,
fabbricatore di botti.
Tra un sotopòrtego e l'altro si può notare una interessante
colonna di sostegno che ancora sussiste.
I bottèri si riunivano dai tempi più antichi sotto la protezione della
Purificazione di Maria Vergine: sappiamo che nel 1271 venne riformato il
loro statuto dalla Giustizia Vecchia; questo fatto dimostra che già da
prima esistevano come Arte. Infatti la loro chiesa di riferimento, dove
tenevano le loro riunioni, era quella di Sant'Agostin almeno dal 1220 fino a
quando, nel XVI secolo, non costruirono l'edificio per la loro Scuola
presso i Crociferi. Per l'Arte dei Bottèri il Tintoretto (1519-1594)
dipinse tra il 1554 ed il 1555 la "Presentazione di Gesù al
Tempio" che era originariamente collocata ai Crociferi. A
testimonianza di chi fosse il committente, l'artista raffigurò al centro del
quadro, in primo piano, una botticella, simbolo dell'Arte.
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Particolare
del quadro la "Presentazione di Gesù al Temoio di Jacopo
Robusti, detto il Tintoretto. Commissionato dalla Scuola dei
Bottèri, il pittore raffigurò in primo piano una botticella,
simbolo di quell'Arte. |
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