Calderer (calle, corte)

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A San Giovanni Evangelista.
La corte che presenta al centro una bella vera da pozzo in pietra rosata è lastricata di mattoni posati di taglio a spina di pesce.
Prende il nome da una bottega o da un'officina di calderaio.
Ci si accede per una breve calle che porta il medesimo nome.
 
 
I caldereri (calderai) erano riuniti in corporazione dal 1294 e si riunivano nella chiesa di San Luca dove possedevano una tomba. All'arte dei caldereri appartenevano anche i conzalavezi, cioè gli stagnini che riparavano stoviglie di rame o di ferro e che spesso giravano per la città offrendo alle famiglie i loro servigi con il grido «Stagnàr senza rassàr e metter pezze senza imbrocàr».
Il rame che lavoravano proveniva dal Magistrato alle Miniere, mentre per gli altri metalli, come stagno e piombo, si rifornivano presso comuni commercianti o negozianti.
Durante la festa dell'Ascensione, c'era l'obbligo che quattro caldereri fossero in Piazza San Marco per vendere le loro merci. Se un calderer designato a questo servizio non accettava, poteva essere dispensato previo il pagamento di tre ducati alla Scuola.
Troviamo questa denominazione anche in altri luoghi di Venezia.
  
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Pagina aggiornata il 18 aprile 2014