Carrozze (sotopòrtego, corte de le)

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Il "sotopòrtego" de le Carrozze dal quale si accede all'omonima corte.
A Santa Margherita.
Questo luogo prende il nome da un fabbricante di carrozze.
Non era l'unico artigiano che si dedicava a questo lavoro a Venezia: altri ne esistevano ed in alcuni casi anche loro hanno lasciato il nome ad altri luoghi della città.
Non a caso esiste un'incisione di Michele Marieschi (1710-1744) che rappresenta una veduta del campo dei Frari, dove a sinistra, presso la riva, si può osservare una carrozza davanti  alla bottega dove si fabbricava.
 
In questa incisione di Michele Marieschi (acquerellata a mano) si nota in campo dei Frari una carrozza vicino alla riva.
 
Non deve stupire che a Venezia, città dove ci si muoveva soprattutto sull'acqua con le barche, esistessero delle carrozze.
Naturalmente non servivano come mezzo di trasporto in città, ma venivano fabbricate da abili artigiani e destinate prevalentemente alla terraferma.
Diciamo prevalentemente, perché in realtà ricche famiglie mantenevano carrozze e cavalli anche nella città lagunare: sappiamo infatti, ad esempio, che nel XVIII secolo nel giardino di palazzo Gradenigo in rio Marin «...si può girare in carrozza a quattro cavalli...».
 
Il "nizioleto" sopra il "sotopòrtego" che dà accesso alla corte.
 
Per porre freno allo sfarzo ed alla pompa di certe carrozze (la Repubblica di Venezia è sempre stata attenta a frenare le esagerazioni nell'ostentazione della ricchezza), l'8 ottobre 1562 una legge prescriverà, tra l'altro, che nelle carrozze «...non si possino usar con oro, ovvero argento, in alcuna parte, salvo che nelli pomoli...», proibendo per i cavalli le coperte in seta o ricamate ed i pennacchi, ed inoltre i cocchieri dovranno vestire come i domestici addetti alla barca o alla gondola.
Il sotopòrtego che conduce alla corte delle Carrozze, sostenuto da travi sagomate con gusto gotico, al suo interno reca tracce di porte non più esistenti dove sono rilevabili le cifre romane di una vecchia numerazione.
 
Frammenti di una vecchia numerazione con cifre romane all'interno del "sotopòrtego" de le Carrozze. 
  
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Pagina aggiornata il 18 aprile 2017