A San Polo.
Si ritiene generalmente che questi luoghi prendano il nome dalla famiglia
Cavalli.
A suffragare questa credenza potrebbe essere lo stemma che si scorge sopra
l'arco d'accesso a quella che una volta era la corte Cavalli ed oggi è divenuta
in parte una corte privata, chiusa da un cancello: lo stemma Cavalli rappresenta un
cavallo rampante con sovrapposta una fascia con tre stelle.
A
sinistra lo stemma della famiglia patrizia Cavalli di Venezia;
a destra uno stemma visibile dalla calle Cavalli sopra
l'ingresso ad una corte in parte privatizzata.
Nello stemma all'ingresso della corte, sorretto da un angelo, è visibile
solo la fascia, ma ciò non deve suscitare meraviglia perché furono migliaia
e migliaia gli stemmi che furono scalpellati a seguito della dominazione
francese, assieme ai Leoni di San Marco.
Due
stemmi "muti" in corrispondenza di un portone di calle
Cavalli.
E'
plausibile quindi ipotizzare che anche questo stemma possa essere stato
privato degli elementi identificativi (il cavallo e le tre stelle,
rimanendo solo la fascia) durante
la dominazione francese.
D'altra parte nella calle sono visibili le sagome di altri stemmi non
identificabili in quanto scalpellati e resi illeggibili.
Secondo Casimir Freschot (1640circa-1720) nel suo "Li pregi della Nobiltà Veneta abbozzati
in un Giuoco d'Arme di tutte le Famiglie", Venezia 1682", i
Cavalli erano originari della Baviera: «Dalla Baviera, dove hebbe
origine, portossi questa Famiglia in Milano, e da Visconti all'hora
dominanti in quello stato hebbe impieghi militari di Consideratione, e li
sostenne con gloria».
Passarono poi a Verona dove resero importanti servigi agli Scaligeri; un
Giacomo Cavalli fu condottiero al soldo della Repubblica di Venezia durante la guerra
di Chioggia, dove dimostrò tutto il suo valore tanto da meritarsi
l'ingresso al patriziato.
Il genealogista Girolamo Alessandro Cappellari Vivaro (1664-1748) cita,
tra gli altri, quel Ludovico Cavalli, figlio di Dondadio, di tali
morigerati costumi che «...mai si congiunse colla moglie che a solo
fine di generare e senza verun venereo diletto, vestiti e coperti in modo
che non potessero con alcuna parte nuda del corpo toccarsi.»
Il cognome Cavalli era ripetuto in altre famiglie a Venezia, ma queste non
erano iscritte al patriziato.
Il
ponte Cavalli attraversa il rio de la Madoneta.