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Tra calli, salizade, sotopòrteghi,
campi, campielli, fondamente, siano essi "della Chiesa", o
"drio la Chiesa", o "a fianco della Chiesa", a Venezia
esistono 39 luoghi che portano questo nome: 8 nei sestieri di Santa Croce
e Dorsoduro, 7 in quelli di Castello e San Marco, 6 a Cannaregio e 3 a San
Polo.
E' intuitivo il motivo di questo nome, trattandosi di luoghi prossimi ad
una chiesa.
Può invece stupire il fatto che spesso non ci sono chiese nei dintorni.
Non ci sono, ma c'erano.
Con l'arrivo della dominazione francese, in un arco di tempo che va dal
decreto napoleonico del 30 marzo 1806 che stabiliva le prime soppressioni
religiose a quello del 25 aprile 1810 che completava la riduzione della
presenza religiosa nel Regno napoleonico, vennero soppressi e poi
distrutti 142 luoghi sacri (secondo il conteggio fatto nel 1814 da mons.
Sante Della Valentina), oppure 163 (secondo il conteggio fatto nel 1855 da
Agostino Sagredo); agli atti della Curia Patriarcale di Venezia risultano
demolite, in quei 4 anni, 28 chiese.
Le cose non migliorarono sotto la dominazione austriaca: chiese ormai
chiuse furono demolite.
Altre furono rase al suolo durante il Regno d'Italia, in ossequio ad una
certa dominante filosofia massonica.
A quanto ci risulta, l'ultima demolizione avvenne quasi alla chetichella
ai tempi della Repubblica Italiana, attorno al 1950, facendo sparire il
convento (benedetto dal Patriarca Giovanni Tiepolo nel 1623) e la
chiesetta (consacrata nel 1634) dedicati a Gesù e Maria, per costruire
dei condomini residenziali.
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