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Corte
seconda Coltrèra. |
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In via Garibaldi.
Questi luoghi (la calle con due sotopòrteghi e due corti) mettono in
comunicazione la via Garibaldi con la fondamenta de la Tana.
Nonostante gli interventi di edilizia popolare, questi luoghi conservano
ancora esempi dell'architettura originale, anche per la presenza di alcune
finestre e polifore trilobate.
Probabilmente prendono il nome da qualche fabbricante di coperte (coltri):
nel febbraio 1503, per motivi di economia, i coltrèri si unirono
all'arte dei fustagneri (fabbricanti e venditori di fustagno) e
tenevano le loro funzioni presso l'altare della Santissima Croce, nella
chiesa di San Bortolomio.
Nella vicina parrocchia di San Pietro di Castello abitava un ricco coltrèr,
Cristoforo di Benedetti: questi fece il suo testamento il 9 luglio 1481
con consistenti donazioni per alcuni conventi cittadini tra cui quello di San
Domenico di Castello che si trovava a poche centinaia di metri da questi
luoghi (all'incirca dove oggi è l'ingresso ai giardini, dal lato di
via Garibaldi).
In questo testamento sono elencate, tra le altre, anche le proprietà che
aveva nella parrocchia di San Pietro di Castello.
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Due
pàtere, probabilmente rifacimenti contemporanei, in corte
Coltrèra. |
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Possiamo osservare su un edificio di corte Coltrèra un paio di pàtere
che, pur non potendone avere una visione ravvicinata, possiamo ritenere
essere dei rifacimenti moderni.
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La
corte Coltrèra. |
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