Dogana da Terra (ramo de la)

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Il ramo de la Dogana da Terra a Rialto.
A Rialto.
Esisteva una volta in questo luogo la sede della Dogana per le merci che arrivavano dalla Terraferma.
Una lunga calle partiva dalla ruga vecchia di San Giovanni fino all'edificio la cui facciata guardava sul Canal Grande, sopra la riva del Vin.
La facciata è raffigurata in una veduta del Canaletto (Antonio Canal, 1697-1768) che è stata riprodotta in una incisione di Antonio Visentini (1688-1782) contenuta nella raccolta "Urbis Venetiarum Prospectus celebriores..." del 1742.
In questa veduta, è interessante notare che nella parte superiore della facciata è infisso un palo alla cui estremità è posta una carrucola: secondo molti sarebbe stato il mezzo per punire coloro che si fossero macchiati di qualche delitto nei confronti del dazio. Noi francamente non ne siamo così sicuri.
 
La facciata della Dogana da Terra in un'incisione di Antonio Visentini: è evidenziata la trave con la carrucola della quale si parla sopra. 
 
Oggi si può percorrere la calle della Dogana da Terra fino a questo punto: tutto il resto è privatizzato. 
L'edificio della Dogana da Terra non restò immune dalle conseguenze degli incendi che spesso si sviluppavano tra i magazzini di Rialto. Di uno di questi ci parla Marin Sanudo (1466-1536): «Ma prima voglio scriver come in questa notte [la notte tra il 18 ed il 19 dicembre 1511 - N.d.R.] a hore 8 se impiò fuogo, non si sa il modo, perché lì non vi sta niuno, in la doana di terra, et brusòe quella, et alcune volte in la calle dil hostaria olim dil Sturion, appresso il dazio del vin in Rialto, et fo gran fuogo, et vi era asà brigata, e marcadanti che attendeano a svodar li loro magazeni, sichè tutta sta notte Rialto fo pien di zente, e merchantie si portavano a refuso fuori di magazen, et fo gran danno ecc: Pur questa mattina [del giorno 19 - N.d.R.] fo stuà. Si dixe à principià il fuogo in un magazen dove li provedadori di comun tenevano la munitione per il fuogo, sichè per la terra si andava gridando = Zentilomeni levè suso! andè a svodar li vostri magazeni! si brusa al fontego di la farina!».
La Dogana da Terra venne rifabbricata nel 1531 e subì poi successivi restauri. Demolita nel 1842, nel 1843 sulla sua area venne costruita, su progetto dell'architetto Lorenzo Santi, una palazzina per la Direzione del Lotto.
 
L'edificio costruito nel 1843 sull'area occupata una volta dalla Dogana da Terra che si affacciava sul Canal Grande.
 
La calle della Dogana da Terra era ben lunga, giungendo fino ad edifici che si affacciano sul Canal Grande. La possiamo vedere in questa cartina della seconda metà del XX secolo.
 
Ecco come fino a pochi anni fa si sviluppava la calle della Dogana da Terra. 
 
Oggi sono percorribili solo pochi metri della calle (quella parte che è chiamata ramo della Dogana da Terra) perché tutto il resto, ed è la parte più lunga, è stato privatizzato.
Se qualcuno vi si volesse addentrare, si troverebbe di fronte alla situazione illustrata nella foto di sinistra.
E' difficile immaginare che al posto dell'attuale ristorante orientale esisteva nell'Ottocento un'osteria che veniva chiamata Bàcaro Grando: nome con cui, nel 1869, un vecchio barcaiolo chiamava il vino meridionale ed in seguito il nome passò a denominare il locale dove si vendeva questo vino.
  
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Pagina aggiornata il 26 gennaio 2015