Particolare
della veduta di Venezia "a volo d'uccello" incisa da
Jacopo de Barbari nel 1500: al centro si nota il "sotopòrtego"
Fioravante che si affaccia sul rio di San Trovaso.
A San Trovaso.
L'esistenza di questo sotopòrtego (sottoportico) è documentata
già nel 1500, quando Jacopo de Barbari lo raffigurò nella sua veduta di
Venezia "a volo d'uccello".
Il
"sotopòrtego" Fioravante, sul rio di San Trovaso,
oggi.
E' evidente, comparando le due immagini separate da oltre 500 anni, l'esistenza
del fabbricato con il sotopòrtego prospiciente il rio di San
Trovaso, anche se possiamo osservare la sopraelevazione di un piano e la
scomparsa delle finestre gotiche, che invece si sono mantenute sulla
facciata principale.
Pàtera
in marmo greco (XIV secolo).
Il ponte longo (lungo), che
dà il nome a quel tratto della fondamenta de le Zattere, era costituito
da una passerella in legno che immetteva direttamente nel sotopòrtego:
oggi il ponte (in pietra, da dove è stata scattata la fotografia) collega
invece la fondamenta de le Zattere al Ponte Longo con quella de le Zattere
ai Gesuati.
Pur essendo il sotopòrtego antico, il suo nome è invece recente: negli Estimi della Repubblica di Venezia non è citato.
Probabilmente era chiamato popolarmente sotopòrtego del Magazèn,
per via di una rivendita di vini che si trovava qui vicino.
Al numero civico 1381, posto all'interno del sotopòrtego, abitava
nel XIX secolo il reverendo don Camillo Fioravante al quale, nel 1805, i
fratelli Giovanni e Pietro Venier del fu Ferigo avevano affittato un
appartamento di questa casa.
Il sotopòrtego prese il nome dalla presenza del religioso.
Sopra il sotopòrtego, sul lato del rio di San Trovaso, è presente
una pàtera in marmo greco del XIV secolo; un'altra, con differente
soggetto, è presente sopra l'ingresso dal lato delle Zattere.