«APERTO IL CAMPO
A SPESE DEL COMUNE
MDCCCLXIII
PODESTA' BEMBO»
A San Canziŕn.
Questo campiello venne ricavato a seguito dell'abbattimento di alcune case ed
aperto nel 1863 quando era podestŕ Pierluigi Bembo (1823-1882).
In origine fu chiamato campiello Dolfin, per la vicinanza con i due
palazzetti Dolfin di origine gotica.
La
situazione dell'area prima delle demolizioni.
Nel 1889 venne intitolato al senatore Flaminio Cornčr (1693-1778), di
quel ramo della famiglia Cornčr che possedeva il vicino palazzo al quale
oggi si accede attraverso il portone in salizada S.Canziŕn al
numero civico 5904.
Il Cornčr era nato dal matrimonio di Giambattista Cornčr, del ramo di S.
Aponŕl, con Caterina Bonvicini e sin da giovane manifestň la sua
propensione a consacrarsi alla vita religiosa, aiutato in questa
convinzione anche dall'aver frequentato le scuole dei gesuiti.
Ma il Cornčr si trovň ad essere l'ultimo erede maschio di quel ramo della
famiglia e cosě fu praticamente obbligato a sposarsi con Margherita Donŕ,
con la quale mise al mondo un nutrito numero di figli, molti dei quali
purtroppo premorirono.
Entrato nel Maggior Consiglio, non fu mai particolarmente interessato alla
vita politica, attirato piuttosto dagli aspetti caritatevoli della vita
religiosa e dagli studi sulla storia ecclesiastica, spinto in questo anche
da un incontro con il gesuita Francesco Antonio Zaccaria (1714-1795).
Il
frontespizio di uno dei libri di Flaminio Cornčr dedicati alle
chiese e monasteri veneziani.
Cominciň cosě a redigere una
"Storia Ecclesiastica Veneta", frutto di incessanti e minuziose
ricerche negli archivi di monasteri, chiese, conventi e di famiglie: fu un
lavoro improbo condotto da una sola persona.
Tale era la mole di notizie che trovava, che pubblicava di volta in volta le origini di una chiesa
appena riusciva a completarne la storia, senza predisporre un piano
organico e complessivo di tutta l'opera.
In questo modo raccolse per ogni chiesa e monastero una mole enorme di
notizie di differenti provenienze: archivi privati, archivi ecclesiastici,
documenti religiosi e anche documenti di origine straniera: nonostante il
pio intendimento di applicare uno stretto rigore nella scelta dei
documenti, spesso si lasciň trasportare dall'entusiasmo nel raccontare
episodi e testimonianze di dubbia autenticitŕ.
La sua opera resta comunque fondamentale: č stata, e resta ancora,
basilare per gli studiosi che vogliono affrontare l'argomento.