|
Un
particolare delle colonne e degli archi bizantini. |
|
A Santa Margherita.
Il luogo prende il nome da un fòntego che qui esisteva.
Le origini bizantine della costruzione fanno ritenere che in origine
poteva trattarsi di un fòntego, o magazzino, o casa mercantile del
XIII secolo di mercanti arabi.
E' indubbiamente vero che in questa zona è attestata la presenza di
mercanti orientali, come è pur vero che qui si trovano alcuni edifici tra i
più antichi della città, non posteriori forse al IX secolo, tuttavia manca una prova documentale di questo
lontano fatto.
|
Il
"fòntego" che da' il nome al "sotopòrtego"
ed alla corte.
|
|
E' certo che nel 1704 qui ci fosse un fòntego per la farina: oltre
ai due fònteghi principali di San Marco e di Rialto, il Governo
aveva fatto aprire altri fònteghi sussidiari in modo che il popolo
potesse acquistare più comodamente la farina ad un prezzo stabilito.
Infatti nel "Catastico delle Leggi in materia di Biave", sotto
la data del 7 giugno 1704, si può leggere: «1704, 7 giugno. In Pregadi,
Capitolar Mag.to, C. 133: Sieno aperti quattro fontici sparsi per la
città a comodo del popolo, cioè Zuecca, Castello, S. Margherita, e Rio
Terrà». |
|
Un
segno mercantile (iniziali e una croce) ancora visibile su una
colonna del "fòntego". |
|
Nel 1713
questa bottega «...serve per fontego di farina, affidata
alli fontegheri...» ed era di proprietà di «...Laura relita
["vedova" -
N.d.R.] Antonio Badoer».
Su alcune colonne sono ancora visibili alcuni segni mercantili,
appartenuti a qualche ditta, corporazione o mercante.
Su un edificio di Corte del Fòntego è posto un bello stemma
cinquecentesco inquartato. Un altro stemma (probabilmente Pisani-Avogaro)
è visibile su quell'antica facciata che prospetta sul Rio de Ca' Foscari,
tanto cara a John Ruskin (1819-1900) che la illustrò nel suo "Le
pietre di Venezia".
|
Uno
stemma inquartato su una casa di Corte del Fòntego (XVI
secolo). |
|
|