Giazzo (calle del)

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La calle del Giazzo a San Lio, verso il rio de la Fava.
A San Lio.
"Giazzo", in veneziano, altro non significa che ghiaccio.
Esisteva in questo luogo una bottega che vendeva ghiaccio.
Leggiamo infatti nel Catastico del 1661 che contiene le denunce per le Decime di quell'anno che il nobile Marco Contarini era proprietario di una casa «...in contrà de S. Lio, in calle dove si vende il giazzo».
Queste botteghe erano anche conosciute come «...botteghe da acque...» dove si vendevano «...acque gelate e rinfrescative».
Anche se per l'origine del gelato si fa riferimento ad un certo Francesco Procopio de' Coltelli (1651-1727), siciliano, che ne è considerato l'inventore e che nel 1686 fondò il primo caffè di Parigi dove serviva i suoi sorbetti ghiacciati, a Venezia le acque gelate erano già conosciute ed avevano un grande successo.
Le «botteghe da acque» si trasformarono presto in caffè e la corporazione che le raggruppava si era costituita in Scuola «...dell'Arte dei aquaviteri e cafetieri» che comprendeva i produttori ed i venditori ambulanti di acquavite, di caffè, di ghiaccio e di rosolio: avevano la loro sede nella chiesa di San Stin (oggi non più esistente) sotto il patrocinio di San Giovanni Battista.
  
Un'altra prospettiva della calle del Giazzo.
  
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Pagina aggiornata il 10 aprile 2018