Sull'antico intonaco del
muro della calle dell'Isola si scorge ancora il profilo del ponte
che una volta univa S. Giacomo dall'Orio alle case dell'isoletta.
A San Giacomo dall'Orio.
Venezia, si sa, è formata da tantissime isole collegate tra loro da ponti.
Nei tempi più antichi molte di queste insulae, soprattutto le più
piccole, non avevano un nome proprio ed erano semplicemente chiamate
"isole".
Vicino a San Giacomo dall'Orio è sopravvissuta fino alla seconda metà del
XX secolo una piccolissima insula, nel cuore della città, unita ad
essa da un ponticello in pietra.
Non ha mai avuto un nome, anche perché era costituita da un piccolo
gruppo di case circondate da un rio a forma di "U" che iniziava
e terminava nel rio di San Zan Degolà, come si può osservare nella carta
qui sopra del Touring Club Italiano (edizione 1986).
Troviamo nominata per la prima volta questa isola di San Giacomo dall'Orio
in un documento del 1403.
Il parroco di quella chiesa, Pietro Reggia, la cita nel suo testamento: «Cum
habeam alias XV domus in Insula, quarum XII sunt ad pedem planum, et tres
in solario, et omnes sint positae in confino S. Jacobi de Luprio...».
L'attacco
con cui era fissato al muro un anello di ferro per legare le barche.
Il
rio terà dell'Isola.
Nel 1968 il Comune di Venezia decise di interrare, tombandoli, i 135 metri
del rio
dell'Isola: sparirono così il ponte e la rivetta con cui terminava il
ramo della Vida; è possibile vedere ancora oggi il punto dove il ramo
della Vida terminava con una rivetta sul canale.
Il rio, così interrato, assunse il nome di rio terà
dell'Isola.
Le porte delle case che vi si affacciano appaiono di modesta altezza, a
seguito dell'interramento del canale; a fianco di una di queste si può
scorgere ancora la traccia di dove una volta era conficcato un anello in ferro per legare le
barche.