In via Garibaldi.
Era frequente abitudine a Venezia, quando si voleva attribuire il nome ad un
luogo facendolo derivare da quello della famiglia che vi aveva una qualche
relazione, aggettivare il nome proprio.
Così il nome di questa calle deriva dalla patrizia famiglia Loredan, che diede
tre Dogi alla Repubblica e che aveva delle proprietà nelle vicinanze.
Si entra per un angusto sotopòrtego, rinforzato all'interno da una
trave che poggia su un barbacane, a sua volta sorretto da una colonna:
l'ingresso avviene proprio da dove termina quel rio interrato nel 1808 che
oggi si chiama via Garibaldi e dove inizia la fondamenta di San Gioachino
(che in questo tratto si chiama "fondamentina").
Dalla parte opposta la calle sbuca sulla fondamenta de la Tana.
Stemma
in calle Loredana, tra il primo ed il secondo piano di una
casa.
La
parete dipinta con l'edicola devozionale a Sant'Antonio da Padova.
Tra il primo ed il secondo piano
di uno stabile di calle Loredana, all'altezza del numero civico 1868, è
visibile infisso nel muro uno stemma in pietra d'Istria con scudo
accartocciato, presumibilmente del XVI-XVII secolo: grossolanamente
bipartito, presenta in alto una croce, in basso uno stivale (o una gamba?)
e sulle estremità della base della croce le lettere «B» e «P».
Stemma al quale, al momento, non siamo in grado di attribuire una
paternità.
Una parete adiacente al numero civico 1869 è dipinta di un azzurro
brillante e la pietà popolare vi ha collocato un capitello votivo (con
illuminazione) che custodisce una statuetta devozionale di Sant'Antonio da
Padova (con il Bambino ed il giglio).
Sotto un'iscrizione su un rettangolo di marmo spiega il motivo.
«GLI ABITANTI
DI QUESTA CONTRADA
RICONOSCENTI
GUERRA 1940-45»