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Una
Madonnina in un capitello devozionale. |
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Tra calli, rami, sotopòrteghi,
corti, campielli, ponti e fondamente, esistono a Venezia 25 luoghi che
portano questo nome: 8 nel sestiere di Dorsoduro, 7 a Cannaregio, 6 a S.
Polo, 2 a Castello ed uno a Santa Croce e San Marco. Per non contare
quelli che portano il diminutivo Madoneta, che sono
complessivamente altri otto.
E' intuitivo pensare che in questi luoghi esistevano (e spesso esistono
ancora oggi) immagini di devozione dedicate alla Madonna, il più delle
volte inserite in un capitello o in un altarino.
Questi capitelli in realtà sono molto più numerosi: spesso infatti la
loro presenza non è arrivata a dare il nome al luogo dove si trovano.
Viene da chiedersi: come mai così tanti capitelli? Come mai così tanti sono dedicati alla Madre di Gesù?
Era una questione di ordine pubblico: le calli strette ed anguste non
erano illuminate di notte. Era compito dei lumini (cesendeli in
dialetto, da cicendelae, il nome che era dato alle lucciole) ad
illuminare i capitelli votivi sparsi in gran numero per la città e con
essi la strada.
Fu sotto il dogado di Domenico Michiel (Doge dal 1118 al 1130) che i
parroci furono obbligati a tenere accesi di notte i lumi degli altarini e
capitelli ottenendo così una vera e propria illuminazione pubblica della
città che destò lo stupore del frate domenicano Felix Fabri (Zurigo,
circa 1438/39 - Ulm, 1502) che così la descrisse: «In omnibus angulis, ubi
arcti sunt vici et curvi, est suspensa una lampas, quae noctis
accenditur, et ne lumen gratis ardere videatur, ad parietem, retro
lampadam, ponunt aliquam imaginem B. V., et lampas tam ad honorem B.V.
accenditur, quam ad comoditatem transeuntium».
Già il frate svizzero cita la presenza di un'immagine della Madonna («B.V.»,
Beata Virgo: "...e le lampade sono accese tanto in onore della
Beata Vergine, quanto per il comodo di chi vi passa").
Sicuramente la devozione popolare nei confronti della Madonna era molto
diffusa, ma a Venezia la Madonna ha un significato del tutto particolare: la
data mitica della fondazione della città è il 25 marzo 421, giorno
dell'Annunciazione. La scena dell'Annunciazione è riprodotta sulla
facciata di uno dei monumenti più significativi della città: il ponte di
Rialto; sul lato occidentale da una parte l'Arcangelo Gabriele porta la
notizia alla Madonna (sulla parte opposta) che diventerà la madre del
Salvatore mentre al centro, sulla chiave di volta, vola la colomba dello
Spirito Santo.
Venezia è ricolma di segni che fanno riferimento a questa data: anche sul
campanile di San Marco c'è l'arcangelo Gabriele che reca l'annuncio. A
chi reca l'annuncio? Alla città stessa, a quella città che andrà sempre
simbolicamente identificandosi con la Madonna e che si considererà, per
il messaggio ricevuto, baluardo a difesa della Cristianità di fronte alla
minaccia turca. |