A San Pantalon.
Come accade spesso a Venezia, si tratta dell'aggettivazione al femminile del
nome della famiglia Marconi.
In questa corte i Marconi avevano la propria casa, ma ne possedevano altre
«...in Venetia alli Carmini, et altrove...».
La famiglia era originaria di Firenze, dove si chiamava Malacarne. Una
vecchia cronaca del Cinquecento ci descrive così lo stemma: «...portano
nell'arma un mezzo bo, et un mezzo can levriero...». In tempi più
recenti (XIX secolo) lo stemma dei Marconi veneziani è «...di rosso,
al leone d'oro, tenente con la branca destra una spada d'argento,
impugnata d'oro e posta in sbarra, sostenuto dalla campagna di verde».
Lo stemma che si mostra qui sotto, attribuito alla famiglia veneziana dei
Marconi, disegnato dal genealogista Giovanni Dolcetti, si discosta un po'
da questa descrizione.
Lo
stemma dei Marconi di Venezia.
Di
loro si racconta che avessero un fisico ben piantato («...grandi de
persona...»); uno di loro, un certo Marco Malacarne, possedeva una nave con la quale
trasportava gratuitamente i pellegrini diretti in Terrasanta; poiché
anche lui era grande e grosso, era stato soprannominato Marcon e la sua
nave era detta «...la nave del Marcon...». Da qui l'origine del
loro nome.
Intorno al 1400, un ramo dei Marconi che abitava al castello dei da Camin
scese a Treviso dove si stabilì. Fu probabilmente da questo ramo
trevigiano che uscì il pittore Rocco Marconi (del quale non si conoscono
le date di nascita e di morte: le prime notizie risalgono al 1504 e nel
1529 risulta già morto). Fu un allievo del Bellini per poi avvicinarsi al
Tiziano: a Venezia troviamo sue opere (od a lui attribuite) ai Santi
Giovanni e Paolo, a San Cassiano, San Trovaso ed a San Lazzaro degli Armeni,
oltre che nelle Gallerie dell'Accademia e della Ca' d'Oro.
Sulla
facciata di un edificio in corte Marcona sono visibili due
pàtere con il motivo bizantino del rapace che aggredisce un
leporide.
Uno
stemma non identificato in corte Marcona.
Un
Carlo Marconi da San Pantalon risulta iscritto alla Scuola Grande di San
Giovanni Evangelista nel 1482 e l'anno successivo, 1483, fu nominato
Guardian Grande della stessa.
I Marconi, o un ramo della famiglia, si dedicarono alla posta facendo
parte della Compagnia dei Corrieri Veneti.
Un Marco Marconi era Mastro di Posta a Fusina e Dolo; un Orazio Marconi
era Gastaldo della Compagnia fino alla privatizzazione della stessa. Prima
della caduta della Repubblica, uno Stefano Marconi aveva ottenuto di poter
esercitare la funzione di sensale (mediatore) a Rialto.
Sulla facciata dello stabile di corte Marcona al numero civico 3882 sono
visibili due pàtere con l'immagine bizantina di un uccello che aggredisce un
leporide.
Sull'architrave della porta al civico 3883 invece è scolpito uno stemma
non identificato entro uno scudo sagomato.