A San Stae.
Anticamente questa corte, con il luoghi vicini, veniva chiamata «...corte
dei Trevisani, mercanti de lana...».
Veniamo a sapere che nel 1661 «...gli heredi di G. Antonio Trevisan
mercante de lana...» possedevano qui alcuni stabili.
La
corte dei Mercanti.
Il
capitello mariano in corte dei Mercanti.
Antonio Trevisan era figlio di
Alessandro e morì nella parrocchia di San Stae nel 1652.
Questa famiglia Trevisan si era molto arricchita con i propri commerci e
nel 1703 venne approvata come cittadina originaria.
In corte dei Mercanti è collocata una bella edicola in pietra d'Istria
con una Madonna con Bambino.
Sulla lesena sinistra del capitello è collocato un leone marciano in
mosca, mentre a destra figura uno stemma illeggibile.
Alla base dell'edicola, sulla cornice inferiore, stanno i tre stemmi dei
Procuratori a quel tempo in carica.
Piero Pazzi nel suo "Lo Stradario di Venezia" (Terza edizione,
Venezia, 2001) scrive che si tratta di una riproduzione abbastanza curata
di un capitello «...tutt'ora conservato in Palazzo Ducale realizzato
dogando Marino Grimani».
Sul pilastro angolare tra la corte e la calle è distinguibile uno stemma
della famiglia Cendon
Stemma
Cendon su un pilastro angolare tra la corte e la calle dei
Mercanti.
Come
spesso avviene a Venezia, si possono riscontrare anche nel ramo dei
Mercanti tracce di una vecchia numerazione civica eseguita con cifre
romane. Al numero 1815A al numero «X» inciso sull'architrave è
stato successivamente attribuito il numero «VIII» che venne
impresso sullo stipite destro della porta.
Vecchie
numerazioni sulla stessa porta: «X» sull'architrave e «VIII»
sullo stipite.