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La
calle del Modena (sullo sfondo i gradini del ponte) |
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A San Boldo.
Un tempo questi luoghi erano chiamati anche «della Chiesa», per
la vicinanza con la chiesa di San Boldo (sant'Ubaldo), ora non più
esistente.
Nel 1713 veniamo a sapere dalla descrizione della contrada che sopra il
ponte abitava «...il signor Giacomo Modena q. Santo; stabile della
Scola dei Marcanti...» e vicino vi era un «...magazzen da salumi
tenuto ad affitto dal sud.to Modena...» per il quale pagava l'affitto
«...alli eredi del q. Zulian Paiton».
Ritroviamo Giacomo Modena del fu Santo anche il 12 marzo 1750: «...nativo
di Chioza [Chioggia], ma abitante a V.a [Venezia] sin da
primi anni di sua vita, in età di anni 77, abita a S. Boldo, negoziante
in piazza», quando venne chiamato come testimonio dall'Avogaria per dare notizie su una certa Paolina Riosa che chiedeva di
essere abilitata, qualora si fosse sposata con un patrizio, ad avere figli
che potessero sedere in Maggior Consiglio.
Giacomo Modena è ricordato anche fra gli abitanti nella parrocchia di San
Boldo nell'anagrafe dei Provveditori alla Sanità per l'anno 1761.
Sul ponte del Modena (all'angolo tra la calle ed il rio di San Boldo) è
visibile il cinquecentesco palazzo della famiglia Secco: si può notare lo
stemma sul ponte, sopra la porta murata e, con un po' di difficoltà,
quello sulla porta d'acqua.
Il palazzo passò poi agli Zorzi.
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Stemmi della famiglia Secco: a sinistra sopra la porta murata sul ponte,
a destra sulla porta d'acqua sul rio di San Boldo con angelo benedicente.
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