Nonzolo (sotopòrtego, calle del)

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La calle del Nonzolo vicino a Santa Maria Mater Domini.
A Santa Maria Mater Domini.
I questo luogo abitava il sacrestano (nonzolo) della vicina chiesa di Santa Maria Mater Domini.
 
Curiosamente il "nizioleto" posto all'ingresso del "sotopòrtego" reca una discutibile indicazione che spinge a leggere «NON SOLO»!
 
Secondo Gianjacopo Fontana (1805-1885) l'origine della parola nonzolo si perde nella notte dei tempi: quando ancora non esistevano (o non si usavano) le campane per annunciare ai fedeli le festività ecclesiastiche, queste persone andavano in giro per annunciare l'inizio delle celebrazioni
Venivano chiamate nunzioli, cioè piccoli nunzi ecclesiastici.
Infatti inizialmente a questi servizi erano incaricati dei chierici dei primi ordini minori del sacerdozio, detti anche ostiari: erano loro ad aprire e chiudere le porte della chiesa, ad accendere e spegnere i lumi delle lampade votive, a salire sugli altari per addobbarli, a custodire i paramenti e gli arredi e più tardi anche a suonare le campane, in quanto essendo state consacrate dai vescovi, erano ritenute oggetti sacri legati al culto.
Con il tempo, i chierici avanzavano nelle gerarchie ecclesiastiche e, venendo a mancare la loro opera nella gestione delle necessità quotidiane della chiesa, si cominciò a ricorrere ad un custode secolare, detto a Venezia appunto nonzolo, dall'antico compito che aveva il chierico di annunciare le ore delle cerimonie religiose.
A Padova invece veniva chiamato menevèlo perché, tra i suoi compiti, c'era anche quello di accompagnare il morto alla sepoltura, ovvero di "menarlo all'avello", da cui "mena all'avello", menavèlo.
La sua veste era rossa, a forma di cappa, a somiglianza delle vesti dei penitentes del XIII secolo.
I nonzoli a Venezia avevano il loro Santo protettore in San Costanzo che prestava il proprio servizio presso la cattedrale di Ancona ai tempi di San Gregorio Magno (circa 540-604): forse nel XII secolo (ma potrebbe essere anche nel IX secolo) le sue reliquie giunsero a Venezia e conservate nella chiesa di San Basilio. A seguito della demolizione di questa chiesa, furono trasferite in quella di San Trovaso, dove attualmente si trovano.
In occasione della festa del Santo, il 23 settembre, i nonzoli veneziani si radunano in questa chiesa per venerare il proprio protettore.
 
Il "sotopòrtego" attraverso il quale si entra in calle del Nonzolo.
  
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Pagina aggiornata il 15 novembre 2015