La calle de l'Oratorio,
dietro la chiesa di Santa Maria della Consolazione, vulgo della
Fava.
A San Lio.
Questa calle prende il nome dal vicino oratorio dedicato a San Filippo Neri
facente capo alla chiesa di Santa Maria della Consolazione, volgarmente
detta della Fava.
Dopo che la primitiva chiesetta era stata ricostruita a seguito
dell'aumentare della devozione popolare, il sacerdote Ermanno Stroissi,
assieme ad altri due sacerdoti (Agostino Nani e Giambattista Bedetti),
pensò di edificare anche a Venezia un oratorio dei frati Filippini,
seguaci cioè di San Filippo Neri (1515-1595) fondatore dell'ordine.
Nella calle dell'Oratorio è visibile su un muro una nicchia vuota con
copertura con motivo di conchiglia e sotto la cui base c'è un cherubino: una volta ospitava una statua non più
presente.
Una
nicchia vuota in calle de l'Oratorio.
La
nicchia, il teschio e le tibie incrociate.
Inoltre ad una estremità della calle dell'Oratorio si può scorgere una
nicchia, con copertura ad arco, contenente un teschio con due tibie
incrociate in pietra d'Istria, con la data 1727.
Al di sotto una croce patente con, al centro, il monogramma eucaristico.
All'angolo della calle si trova una croce latina con l'iscrizione «DIO
TI VEDE».
La
croce patente al di sotto della nicchia con il teschio.