Un
antico portone murato e trasformato in finestra in calle del
Parangòn.
Ai Santi Apostoli.
Questo nome in realtà è una deformazione: questa calle dovrebbe chiamarsi «Paralion»,
come si legge anche negli estimi; deriva dal nome di una famiglia che
troviamo nominata come Paraleoni, ma anche Pierleoni o Perleoni.
La famiglia era originaria di Rimini; il 22 luglio 1438 un Pietro
Paraleoni ottenne la cittadinanza de intus; una ventina d'anni più
tardi, il 9 giugno 1459 anche suo fratello Giacomo, dottore in legge, fu
fatto cittadino veneziano per aver sposato una donna veneziana.
Pietro fu umanista, cultore della letteratura e delle arti, che insegnò
ai rampolli delle nobili famiglie della città.
Venne sepolto nel 1473 in una tomba ai Santi Giovanni e Paolo, dove vennero
sepolte anche le due mogli che ebbe il fratello Giacomo, Giovanna Certalda
e Briseide Vinaccesi.
Il figlio di Giacomo, Girolamo, fu ugualmente dottore in legge ed a sua
volta chiamò il figlio con il nome del proprio padre, cioè Giacomo.
Fu quest'ultimo Giacomo Paraleoni a notificare di abitare in uno stabile
dei padri Crociferi, ai quali pagava un affitto di dieci ducati all'anno,
oltre ad una libbra di cera.
La
calle del Padigliòn.
Su un muro di cinta è
visibile lo stemma dei padri Crociferi, a significare che qui avevano
delle loro proprietà.
Tuttavia la casa padronale (quella principale, che era detta da statio)
della famiglia Paraleoni si trovava al ponte dei Miracoli dove Giuseppe
Tassini (1827-1899) afferma di averne visto lo stemma.
Le
croci del Golgota, stemma dei padri Crociferi.
In
una delle case dei padri Crociferi in calle del Padigliòn (che però
troviamo citata con il nome Paralion) tenne la propria bottega, per pochi
mesi dell'anno 1536, il tipografo Francesco Marcolini da Forlì (nato tra
la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, morto a Venezia, dove era
giunto nel 1527, forse nel 1559).
Sul frontespizio delle "Rime" di M. Antonio Mezzabarba possiamo
leggere «In Vinegia per Francesco Marcolini da Forlì ne le case de i
Frati Crosechieri [Crociferi - N.d.R.], in contrada de Santo Apostolo,
negli anni del Signore MDXXXVI, nel mese di maggio»; simile indicazione
troviamo anche sul libro stampato nel settembre 1536 "Cantus liber
quinque Missarum Adriani Willaert".
"Veritas
filia temporis", marchio dello stampatore
usato nel "Cantus Liber quinque Missarum Adriani Willaert".
Si pensa che il Marcolini si fosse installato qui dal maggio al settembre
1536, in quanto sappiamo che nel novembre di quell'anno aveva spostato la
propria stamperia a Santa Ternita.
Uno
stemma scalpellato in calle del Padigliòn.
Infatti
nel "Petrarca Spirituale" di Girolamo Malipiero (1480-1547)
possiamo leggere: «Stampato per Francesco Marcolini da Forlì appresso
la chiesa de la Trinità gli anni del Signore MDXXXVI del mese di Novembre».
In calle del Padiglion, sulla cornice dell'architrave di una porta, è visibile uno
scudo con lo stemma scalpellato (oltre che parzialmente coperto da una
riparazione fatta senza troppi riguardi sulla pietra).
La
calle del Padigliòn vista verso il rio terrà Barba Frutarol.