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Una
statua di monaca, ricordo forse delle proprietą che qui avevano le
monache di Sant'Andrea. |
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Ai Tre Ponti.
Questo toponimo, nonostante (al momento in cui scriviamo) sia segnalato da
un nizioleto, parrebbe destinato a sparire: infatti potrebbe cedere
il posto ad un generico "Fondamenta del Rio Novo", se non
addirittura "Fondamenta del Magazen", quale prosecuzione della
fondamenta che sta sul lato opposto dell'insula e che prospetta,
appunto, sul Rio del Magazen.
Francesco Berlan (1821-1876) riteneva che questa fondamenta prendesse il
nome dalla famiglia patrizia Passamonte, estintasi a Venezia nel 1313.
Tuttavia esisteva a Venezia un'altra famiglia con lo stesso cognome, di
origine popolare, non patrizia. Troviamo infatti che nel 1713 le monache
di Sant'Andrea possedevano ai Tre Ponti due case ed una bottega che davano
in affitto ad un «...Giacomo Passamonte fruttarol...». Questo
stesso Giacomo Passamonte, fruttivendolo ai Tre Ponti, fu citato come testimonio
il 6 luglio 1702 dagli Avogadori, su una causa in cui una famiglia Fontana
voleva ottenere il riconoscimento della cittadinanza originaria.
La zona ha subito importanti lacerazioni edilizie negli anni Trenta del XX
secolo, proprio a seguito dello sventramento del tessuto urbano per fare
spazio alla costruzione del Rio Novo (novo = nuovo) che ha aperto
una via d'acqua diretta che collega il terminal automobilistico di
Piazzale Roma con il Canal Grande, in prossimitą di Ca' Foscari.
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Fondamenta
del Passamonte: in fondo gli uffici dell'INPS (1957-63). |
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Attorno al tratto scavato sono sorte costruzioni di chiara architettura
novecentesca per ospitare enti ed istituzioni pubbliche; nella fattispecie, su
questa parte di fondamenta trovano sede gli uffici provinciali dell'I.N.P.S.,
realizzati tra il 1957 ed il 1963 dall'architetto Angelo Scattolin.
Ma sussistono anche costruzioni tradizionali: una palazzina, ornata da una fila
di barbacani,
presenta numerosi rilievi in pietra: al primo piano, sopra le finestre, due
teste (probabili chiavi di volta del XVII secolo) e sotto il poggiolo del
secondo piano, quasi a sorreggerlo, un angioletto tra due elementi
architettonici
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Una
delle due teste del primo piano. |
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Al secondo piano, al centro sotto il tetto, c'č un altro frammento
erratico. Sulla facciata sinistra (osservando) c'č uno stemma non
identificato, mentre su quella destra, sopra la terrazza in una nicchia,
č collocata la statua di una monaca, probabilmente del XVI-XVII secolo
(ricordiamoci dell'antica proprietą delle monache di Sant'Andrea).
L'edificio a fianco di questa palazzina, nella seconda metą del XX secolo, fu la storica sede
veneziana della Camera del Lavoro.
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