Ca' Pesaro (campiello, corte)

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La corte Ca' Pesaro a San Giobbe.
A San Giobbe.
La famiglia Pesaro, secondo la tradizionale genealogia di Marco Barbaro (1511-1570) sarebbe giunta da Pesaro a Venezia nel 1225, dove poi si sarebbe suddivisa in più rami dando alla Repubblica molti uomini illustri, tra cui il Doge Giovanni Pesaro (1589-1659).
Il ramo più importante risiedeva a San Stae, in un palazzo sul Canal Grande che venne ricostruito nel 1679 su disegno di Baldassare Longhena (1596 o 1597-1682).
I Pesaro erano chiamati "dal Caro" (carro) perché tra le tante imprese economiche che avevano intrapreso vi era anche quella di trasbordare dentro la laguna, a Lizza Fusina, le imbarcazioni che venivano dal Brenta con una macchina chiamata appunto carro: infatti nel 1324 era stato costruito un argine per evitare che le acque del Brenta sfociassero direttamente in laguna, argine che venne tolto nel 1561 e sostituito dalle Porte del Moranzan, gestite sempre dalla famiglia Pesaro.
In questa zona del sestiere di Cannaregio, prospiciente la parte interna della laguna, verso la terraferma, i Pesaro avevano alcune proprietà, forse anche legate alle attività commerciali con l'entroterra.
 
Il campiello Ca' Pesaro a San Giobbe. 
 
In campiello Ca' Pesaro si giunge dalla fondamenta di San Giobbe attraverso la calle de le Canne. Non crediamo che fosse questa la corte che una volta era chiamata corte de le Canne, perché quella era stata descritta come un «...terrenum vacuum...» che meglio si adatterebbe alla presenza di chiovere che poi, nel corso dei secoli XIX e XX, hanno subito interventi di edilizia popolare.
Le modeste abitazioni che chiudono un lato del campiello, e che proseguono lungo l'omonima corte, sono aggraziate dalla presenza di una scala esterna che conduce ad una terrazza scoperta e da una pianta di vite che d'estate forma un ombroso pergolato.
Al centro del campiello vi è una vera da pozzo, contrassegnata da alcune anfore a rilievo per indicare che l'acqua è buona e potabile e da uno stemma: curiosamente però non si tratta dello stemma Pesaro, bensì della famiglia Farsetti con la mezzaluna in alto e due frecce incrociate in basso.
 
La vera da pozzo nel campiello Ca' Pesaro con lo stemma della famiglia Farsetti. 
 
La pavimentazione in cotto non sembra essere antica.
Sul lato opposto, su un muro, è collocato un modesto capitello votivo dedicato a Sant'Antonio, che è stato così ben descritto: «Immagine tipicamente popolare per la gente umile che non mira all'arte ma solo alla pietà».
 
Un capitello devozionale dedicato a Sant'Antonio in campiello Ca' Pesaro. 
  
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Pagina aggiornata il 29 aprile 2015