Una
bella mensola sostiene l'architrave di una porta in Fondamenta
del Rimedio.
A Santa Maria Formosa.
I ninzioleti che segnalano la toponomastica, almeno al
momento, indicano erroneamente «Remedio»: speriamo che presto
vengano corretti.
Questi luoghi prendono il nome da una malvasìa (osteria) molto
famosa anticamente che qui esisteva almeno fino agli inizi dell'Ottocento.
Fondamenta
del Rimedio.
Era credenza popolare che questo vino, nella sua versione garba
(cioè forte, con il sapore dell'amaro delle mandorle) portasse beneficio
a chi aveva malattie allo stomaco («...esperimentato al caso di
verminoso incurabile morbo...»), desse vigore alla muscolatura e
tenesse alte le capacità mentali.
Che questo vino fosse, in conclusione, un rimedio per tanti mali.
In realtà Rimedio doveva essere il nome della famiglia che gestiva questa
bottega.
Troviamo infatti, nel 1750, un «...Remedio venditor de malvasia...» e,
tra i confratelli della Scuola di San Teodoro, nel 1573 si annovera un «...Lorenzo
di Remedio dalla malvasia...».
Il 14 luglio 1634 un Zuane Rota del fu Bonfante acquistò da Paolo,
Cassandra e Francesco Maffei una «...quarta parte de casa posta in
contrà de S. Maria Formosa nella qual habita li Remedii dalla malvasia».
Possiamo quindi affermare che i Rimedio fossero noti per gestire questa malvasia,
ovvero osteria dove si vendevano vini navigati, cioè provenienti
dal mare, dal meridione d'Italia, ma anche dalla Grecia, Cipro, eccetera.
Questa osteria godeva di una certa buona fama anche tra la nobiltà
veneziana: era ben frequentata e molti giovani patrizi la sceglievano come
luogo per celebrare il passaggio dall'età giovanile a quella adulta,
evento che si celebrava un po' prima del compimento dei vent'anni.
Nel giorno stabilito il giovane, con veste e mantello, entrava nel cortile
del Palazzo Ducale dove era accolto dagli amici che prima gli toccavano
con riverenza la mano e poi lo abbracciavano. Il giovane veniva quindi
fatto salire a Palazzo per presentarsi al Doge e quindi si recava a Rialto
a ricevere altre felicitazioni.
Palazzo Ducale e Rialto: due luoghi simbolici per il giovane che si voleva
spingere verso la vita adulta e responsabile. Il Palazzo dove avrebbe
potuto esercitare l'attività politica, Rialto dove si sarebbe
impratichito di affari e di commerci.
Alla fine di queste cerimonie, assieme agli amici, si recava alla malvasia
del Rimedio dove la compagnia assaggiava vino invecchiato mangiando bussolai,
tipico dolce veneziano fatto di farina, zucchero e uova: qui «...l'erano
prognosticati felici sponzali e primarij avanzamenti».
In calle del Rimedio il 18 gennaio 1848 venne arrestato Nicolò Tommaseo
(1802-1874). A venticinque giorni dalla sua morte, il 26 maggio 1874 il
Consiglio Comunale di Venezia decretò che fosse apposta una lapide
commemorativa sulla quale si può leggere:
DA QUESTA CASA
VENIVA TRATTO AL CARCERE
NICOLO' TOMMASEO
18 GENNAIO 1848
QUANDO
CON DANIELE MANIN
PREPARAVA
LA REDENZIONE DELLA PATRIA
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PER DECRETO DEL CONSIGLIO COMUNALE
XXVI MAGGIO 1874