Simia o de le spade (calle, calle drio la)

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La calle drio la Simia.
A Rialto.
Sono due le calli, parallele fra loro: una è titolata "calle drio la Simia" (calle dietro la scimmia), l'altra "calle de la Simia o de le Spade" (calle della scimmia o delle spade).
Sin dal 27 febbraio 1382 abbiamo notizia che qui esisteva una osteria all'insegna della Scimmia. Il locale era dato in affitto dalle monache di San Lorenzo che lo avevano ricevuto in dono il 5 settembre 1227 da Giovanni Venier.
Troviamo per la prima volta la denominazione di questa calle come «calle de la Simia» nel 1498.
Il 10 gennaio 1514, durante il terribile incendio che devastò quasi completamente Rialto (si salvò la chiesa di San Giacomo di Rialto - detta di San Giacometo) venne distrutta anche questa osteria che era stata rimodernata di recente; ce lo racconta Marin Sanudo (1466-1536) nei suoi "Diarii" quando scrive che andò a fuoco l'«...hostaria de la Scimia che è di le muneghe di S. Lorenzo, et era nova».
Dovette essere ripristinata presto, perché solo 13 anni dopo (nel 1527) nell'osteria alla Simia vennero ospitati due ambasciatori, di ritorno da Roma, che erano stati inviati in missione dallo Zar Vasilij III (1479-1533) presso Papa Clemente VII (1478-1534).
Anche questo fatto ci viene raccontato da Marin Sanudo: «...vengono da Oriente dopo la visita al Papa e vestono al suo modo, con barete longhe di feltron in testa, et presentano al Serenissimo 40 pezzi di zebellini in uno mazo, do in un altro, bellissimi...». Ed il Sanudo, che è sempre stato molto venale, aggiunge: «...di valuta di duc. 100 l'uno, et 3 in uno altro...».
Abbiamo documentazione che nel 1713  un certo «...Simon Mascaroni hosto alla Scimia...» pagava l'affitto dello stabile alle monache di San Lorenzo, che ne erano ancora proprietarie.
La calle del la Simia o de le Spade.
In calle de la Simia o de le Spade, su uno stipite di bottega presso il numero civico 229, si trova ancora un rilievo con scolpito San Lorenzo martire con la palma del martirio e la graticola sulla quale venne martirizzato (a ricordo dell'antica proprietà di quel monastero) con accanto lo stemma della famiglia Grimani.
 
Lo stemma della famiglia Grimani accostato a San Lorenzo martire, nella calle de la Simia o de le Spade.
 
Uno stemma della famiglia Zane è visibile invece sul pilastro angolare di una bottega tra l'ingresso alla calle e la Casarìa (dove è ripetuto sull'altra faccia della colonna).
 
Lo stemma della famiglia Zane su un pilastro d'angolo all'imboccatura della calle de la Simia o de le Spade.
 
Una pietra quadrangolare incastonata su un muro di mattoni in calle de la Simia o de le Spade potrebbe essere stata un'antica iscrizione ormai cancellata dal tempo (ma anche semplicemente una pietra riutilizzata per irrobustire la costruzione)..
L'osteria alla Simia esisteva ancora alla fine del XVIII secolo.
Per la seconda denominazione (o de le Spade), pare che qui vi fosse anche un'altra osteria, all'insegna delle Spade.
A dire il vero, nell'Ottocento queste due calli erano chiamate in modo leggermente differente: calle de la Simia e calle drio le Spade.
  
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Pagina aggiornata il 9 maggio 2015