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Calle
de la Sicurtà a Rialto. |
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A Rialto.
Il nome di questa corta calle vuole ricordare i cancelli (ovvero i
banchi, uffici) degli assicuratori che hanno dato origine alle moderne
assicurazioni a premio: nella descrizione del 1740 della contrada di San
Giovanni di Rialto troviamo citati molti «...scancelli di sicurtà...»
in questa calle.
Nel settembre 1752 fu «...dato principio a ristaurare le fabbriche in
Calle della Sicurtà, et altri luochi, avendo trasportato il pubblico
Banco del Giro sotto i portici nei stabili di ca' Lini».
Siamo in quello che era il centro commerciale di Venezia, frequentato dai
mercanti: il Banco giro con un sistema di
lettere di credito e giroconti permetteva di trasferire somme di danaro
anche ingenti senza che il mercante avesse la necessità di portarle
materialmente con sé, soprattutto nei pericolosi viaggi per mari spesso
infestati dai pirati e da navi nemiche.
Nel Settecento venne stabilito che i contratti di assicurazione e riassicurazione
sia delle navi che delle mercanzie dovessero essere redatti su appositi «...formulari
di polizze...» stampati dallo Stampatore Ducale e ceduti agli
intermediari «...al prezzo di lire due ogni venti polizze».
Una serie di dettagliatissime regole precisava poi gli obblighi da
osservare nella compilazione delle polizze, affinché non ci fosse la
possibilità di lucrare «...in caso di danno, o naufragio...» ma
solo ricevere il giusto rimborso per la perdita subita.
Sugli assicuratori incombeva l'obbligo di comunicare ogni anno
minuziosamente tutte le assicurazioni sui viaggi per il Levante, il
Ponente e quelle «...da terzo luogo a terzo luogo, comprender dovendo
anche quelle provenienti da viaggi del Golfo».
Gli assicuratori dovevano essere cittadini originari, oppure avere la
residenza da almeno quindici anni («...incolato permanente...») e
dovevano dimostrare «...di essere di Religione Cattolica Romana...»
oppure di rito greco, essendo questo permesso a Venezia.
Il rischio dell'assicuratore, in assenza di disposizioni contrattuali
diverse, iniziava quando la nave in partenza da Venezia superava lo
scoglio dello Spignòn, se usciva dalla laguna attraverso il porto di
Malamocco, oppure quando superava la motta di Castello, se usciva per il
porto di san Nicolò.
Quando la nave rientrava a Venezia, o era diretta su altri porti, il
rischio dell'assicuratore iniziava dal momento in cui il «...bastimento
si metterà alla vela pel viaggio destinato, e terminerà ventiquattr'ore
dopo che sarà ancorato nel porto ove finisce il viaggio assicurato».
Salvo contratti diversi, il rischio dell'assicuratore sussisteva anche per
tutto il tempo in cui la nave rimaneva ferma in un porto di transito. |