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Calle
del Todeschini, con l'accesso al "sotopòrtego" sormontato da
uno stemma scalpellato. |
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A Sant'Aponal.
Questi luoghi prendono il nome dalla famiglia Todeschini che qui possedeva
degli stabili, in precedenza appartenuti alla famiglia Morosini, che ha
dato il nome al vicino sotopòrtego.
Giuseppe Tassini (1827-1899) ancora riusciva a scorgere, innestata nel
pavimento della corte, una pietra con la scritta «PRO.TA TOD.NI»
(Proprietà Todeschini) che sostituiva una precedente iscrizione: «PRO.TA
MOROS.NI» (Proprietà Morosini).
Marin Sanudo (1466-1536) si riferisce a queste case, allora di proprietà della
famiglia Morosini, quando ricorda che il 5 febbraio 1525 more veneto
(corrispondente al 1526 del nostro calendario) fu rappresentata una
commedia «...a S. Aponal in cha Morosini per Zuan Francesco Beneti
dacier,
et alcuni soi compagni, in la qual se entrava per bollettini. Era locho
picolo, La fece Cherea, et fo una di Plauto di do frati non molto bella,
la quale compite a hore 4 di notte».
La calle del Todeschini fino al 1889 si chiamava Calle dei Due Capitelli, per
la presenza di due capitelli non più esistenti. Giuseppe Tassini annotava
nelle sue "Osservazioni critiche sopra le innovazioni praticate
recentemente nella nomenclatura stradale di Venezia": «Poiché
alcuni non vogliono saperne di capitelli ed altarini, fu cancellata la
prima denominazione, e surrogata con quella del prossimo Sottoportico
Todeschini».
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Particolare
di una porta (architrave) in calle del Todeschini. |
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Del sotopòrtego del Todeschini resta ben poco: solo il portale con
architrave e stipiti che vi dava l'accesso, sormontato da uno stemma con l'arma
cancellata.
Anche della corte, lastricata in modo incongruo, è rimasta poca cosa.
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Tutto quello che resta
della corte del Todeschini, che dà l'accesso al palazzo. |
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