Tramontin o Basadonna (corte, sotopòrtego)

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La corte Tramontin o Basadonna: in fondo sulla destra il "sotopòrtego".
A San Salvador.
Ci racconta Giuseppe Tassini (1827-1899) che in questa corte abitava nella prima metà del Settecento un «...Zuane Tramontin q. Angelo, tornidor d'avorio...» in una casa in affitto che era di proprietà del nobile Francesco Pasqualigo Basadonna.
E con questo è già spiegata l'origine di questo toponimo.
Il Zuane (=Giovanni) Tramontin aveva una bottega in Merceria sotto l'insegna dei "Due Elefanti": «Il signor Duca di Modena doveva partire il primo di questo mese [1° maggio 1743 - N.d.R.], ed aveva fatto aprire apposta la bottega del Tramontin in Merceria per provvedersi di scattole ed altro».
I tornitori che lavoravano l'avorio erano riuniti nell'arte dei tornidòri e busolèri, assieme a quelli che tornivano l'ottone e il legno; in quest'arte c'erano anche gli artigiani che fabbricavano le bussole per le votazioni nei vari collegi e consigli in Palazzo Ducale.
Nel 1773 questa Scuola riuniva 121 capimastri, 28 garzoni e 38 lavoranti, occupati in 42 botteghe.
Probabilmente per un certo tempo in quest'arte c'erano anche i vazinèri (gli artigiani che fabbricavano e vendevano astucci, custodie e foderi).
 
L'ingresso del "sotopòrtego" per entrare nella corte invaso dall'acqua: per entrare si deve percorrere il camminamento rialzato.
 
l "sotopòrtego" visto dalla corte: anche qui è visibile il camminamento rialzato rispetto al piano stradale originario (bagnato dall'acqua del canale).
Per quanto riguarda i Basadonna, che secondo alcuni genealogisti erano originari di Altino e che poi sarebbero giunti a Venezia attraverso Burano, questi appartenevano alle cosiddette famiglie nuove, presenti prima della serrata del Maggior Consiglio del 1297: diedero alla Repubblica tribuni e successivamente alcuni senatori.
A seguito del contratto nuziale del 26 febbraio 1592 more veneto (ossia 1593) tra G. Francesco Basadonna del fu Girolamo con Marietta Loredan, i Basadonna entrarono in possesso di alcuni stabili con botteghe attorno a questa corte.
Stabili che poi nel Settecento giunsero per eredità ad un ramo dei Pasqualigo, che per questo si distinse come Basadonna.
Per accedere a questa corte bisogna entrare in un sotopòrtego adiacente al rio dei Baretteri con il piano di calpestio molto basso, tanto che è frequentemente inondato dall'acqua che trasborda dal rio anche in condizioni di marea normale e non eccezionale.
Per assicurare l'ingresso nella corte è stato costruito un camminamento rialzato.
 
Anche tutto il piano di calpestio della corte risulta rialzato.
  
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Pagina aggiornata il 26 aprile 2017