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La
lapide che commemora Ubaldo Belli, collocata in fondamenta di San
Felice, ai piedi del ponte a lui intitolato e vicino a dove abitava. |
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A San Felice.
Questo ponte una volta si chiamava ponte di San Felice e scavalcando il rio di San
Felice mette in comunicazione l'omonima fondamenta alla calle San
Felice.
Quando nel 1872 venne ultimata quella che oggi si chiama Strada Nova
(nuova), ma a quel tempo via Vittorio Emanuele, sul rio venne costruito
un altro ponte che fu detto ponte Novo San Felice.
Nel secondo dopoguerra questo ponte venne intitolato a Ubaldo Belli, un
maestro elementare cinquantenne che abitava in fondamenta San Felice e che
venne assassinato nella notte dell'8 luglio 1944 a seguito di una
rappresaglia di tipo squadristico della Guardia Nazionale Repubblicana per
vendicare l'uccisione del famigerato maresciallo fascista Bartolomeo
Asara.
La rappresaglia scattò secondo il rapporto 10 a 1, ma furono solo sei gli
antifascisti designati che furono trovati in casa. Il copione era sempre
quello: venivano invitati a seguire gli squadristi in Questura, ma fatti
pochi passi venivano freddati con un colpo alla nuca; il cadavere rimaneva
esposto per due giorni, a pubblico monito.
Vogliamo ricordare le altre vittime, che vennero poi designate come i
"Martiri di Cannaregio": Luigi Borgato (37 anni), Bruno Crovato
(41 anni), Pietro Favretto (60 anni), Augusto Picutti (26 anni).
Giuseppe Tramontin (41 anni), colpito ma solo ferito, curato in ospedale,
fu tenuto nascosto facendolo credere morto.
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Il
ponte Ubaldo Belli sul rio di San Felice. |
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