Vitalba (corte)

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  A San Giovanni Evangelista.
Questa corte, che oggi con questo nome non esiste più, ha subito una profonda modifica nei primi anni del Novecento; deve il suo nome ad un Girolamo Vitalba che abitava qui.
Lo troviamo citato come testimone in un processo istituito presso l'Avogaria nel 1695 per confermare il matrimonio tra il N. H. Giacomo Antonio Marcello e Caterina Pirocco. Tra le carte è chiamato «...Ger.mo Vitalba mercante di lana q. Z. Batta, habitante a S. Gio. Evangelista...».
 
La corte Vitalba indicata vicino al "Campiello S.Giov.ni" nell'incisione del 1821 di  Giovan Battista Paganuzzi "Iconografia delle Trenta Parrocchie di Venezia".
 
Nella descrizione della contrada di San Stin del 1712 (alla cui parrocchia apparteneva a quel tempo questo luogo) è precisato che Girolamo Vitalba abitava nella corte che già allora si chiamava Vitalba, in una casa presa in affitto nel 1680 dal N. H. Vittore Zane.
Si tratta probabilmente di quel Girolamo Baldassare Vitalba, originario di Bergamo, procuratore della vicina chiesa di San Stin nella quale fece erigere nel 1715 una tomba, per sé e per i propri eredi.
La corte Vitalba era chiamata anche Campazzo nel Catasto napoleonico del 1808-1811.
Oggi come corte pubblica non esiste più ed è ridotta ad un prolungamento della calle della Lacca dalla quale ha preso il nome.
 
Quello che resta della corte Vitalba a San Giovanni Evangelista, trasformata in una calle che prolunga la calle de la Lacca. 
  
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Pagina aggiornata il 5 febbraio 2015