Prioritario 0,60 euro (2004) falso

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E' reato introdurre nei confini dello Stato, acquistare, detenere o mettere in circolazione francobolli contraffatti, anche non in corso, ma che hanno avuto corso legale, emessi sia dallo Stato italiano che da Stati esteri.   
  Questa falsificazione prese di mira il francobollo di posta prioritaria (millesimato 2004) nella versione apparsa nel 2004.
La falsificazione, rintracciata nel 2007 (ma non si esclude che possa essere stata messa in circolazione anche prima) ebbe una discreta diffusione su gran parte del territorio nazionale.
 
Prioritario € 0,60 (2004).
Sassone n. 2747
Unificato n. 2770B
Cei n. 2635
Bolaffi (numerazione 2002) n. 2849B
Falso.
Sassone n.  --
Unificato n. --
Cei n. --
Bolaffi Forum  n. --
   
Il francobollo di posta prioritaria da € 0,60 si rese necessario a seguito del cambio tariffario che entrò in vigore il 1° gennaio 2004.
Fino a quella data infatti la tariffa per un invio normalizzato per l'interno di primo porto (fino a 20 grammi) usufruendo del servizio prioritario era stata di € 0,62.
Il primo francobollo di posta prioritaria da € 0,60 venne emesso il 2 gennaio 2004, anche se la distribuzione in realtà avvenne "a macchia di leopardo" e non dappertutto giunse per quella data a tutti gli uffici postali del territorio nazionale, forse a causa di ritardi nella produzione o problemi di distribuzione.
Successivamente, nel mese di marzo 2004, questi francobolli vennero stampati non più con la Gallus R200, ma con la nuova Goebel brm-t 350 p in rotocalco a cinque colori.
I fogli non contenevano più 28 esemplari, ma 40. L'altra novità più vistosa fu quella che i francobolli non erano più isolati sul supporto siliconato, ma il foglio di carta adesiva su cui erano stampati in accoppiata con l'etichetta «postaprioritaria/Priority Mail» era intero ed erano fustellati in modo da permetterne la separazione per la vendita.
Nel corso dell'anno si susseguirono almeno quattro differenti tirature in rotocalco che si caratterizzano per la presenza o meno della fustellatura verticale lungo i bordi del foglio e per il colore delle scritte marginali.
Il francobollo preso di mira dai falsari fu quello con la fustellatura verticale lungo i bordi del foglio e le scritte marginali stampate in blu.
L'imitazione risulta complessivamente ben riuscita e poteva facilmente sfuggire agli addetti postali che vedevano sfilare sotto i loro occhi milioni di pezzi di corrispondenza ed in questo modo riusciva ad ottenere lo scopo, cioè ingannarli per frodare la posta.
Si deve tenere presente che gran parte della lavorazione della corrispondenza era ormai automatizzata ed il contatto fisico tra l'uomo ed il pezzo postale ridotto al minimo.
Il problema che non riuscirono a risolvere i falsari fu quello della vernice interferenziale, una vernice di sicurezza la cui produzione è piuttosto complessa e probabilmente anche la commercializzazione era controllata.
Questa vernice ha la particolarità di essere trasparente, praticamente incolore, e consente di vedere la stampa sottostante.
Diventa visibile osservata sotto una particolare angolatura ed allora, grazie alla giusta incidenza della luce, si presenta con riflessi intensi che possono variare dall'oro all'argento, ma anche di altri colori, secondo la sua composizione.
Nei francobolli di posta prioritaria la vernice interferenziale venne applicata a forma di disco sopra il sigillo centrale contenente la «P» e dà una risposta dorata alla luce, quando osservata con la giusta angolazione.
Una prima differenza che si può subito notare, anche ad occhio nudo, è la mancanza della stampa della vernice interferenziale nelle imitazioni.
Inoltre la stampa appare più lucida rispetto al francobollo originale.
   
Originale: il sigillo con la «P» è disegnato con dei mezzi toni per evidenziare le ombre.
Falso: il sigillo con la «P» risulta più piatto e contrastato. Le ombre sono "soffocate" dal nero uniforme.
   
Originale: guardato con la giusta incidenza della luce appare la vernice interferenziale cangiante verso l'oro.
La differenza del colore salmone del fondo della falsificazione non è una discriminante per distinguerla dagli originali in quanto anche questi, per le svariate tirature che hanno avuto, possono presentare tonalità differenti nel color salmone.
Restando nella parte centrale della vignetta troviamo delle significative differenze nella stampa del sigillo che reca impressa la lettera «P».
Nell'originale si possono distinguere le mezzetinte, i chiaroscuri, le ombre, ottenuti con l'impiego di puntini più o meno fitti e ravvicinati.
Nella falsificazione invece mancano i chiaroscuri, passando da dei toni di grigio uniforme ad un nero intenso.
Un altro elemento che consente di riconoscere velocemente questa imitazione è dato dalla "dentellatura".
Si usa impropriamente il termine dentellatura in quanto la vera dentellatura è il risultato della separazione dei francobolli lungo la linea di perforazione.
In questo caso i francobolli non erano stati perforati in quanto erano stampati singolarmente sul foglio adesivo che riceveva la fustellatura per permetterne il distacco. In realtà la fustellatura poteva anche essere lineare, ma probabilmente si volle dare l'effetto di dentellatura per far assomigliare di più questi valori postali a "francobolli" piuttosto che a "etichette".
La dentellatura ondulata, ad imitazione di una dentellatura a passo 11, era presente anche tra francobollo ed etichetta blu per permetterne la separazione al fine di un più adeguato posizionamento sulla busta.
Nell'imitazione questa fustellatura risulta più allungata e larga: piuttosto che ad una dentellatura, assomiglia di più ad una ondulazione.
Gli angoli della dentellatura sono risolti in maniera diversa rispetto al francobollo originale, dove l'angolo è simmetrico rispetto ai lati adiacenti, e non è perfettamente di 90°.
   
Originale: la fustellatura che imita una dentellatura ha una ondulazione  profonda e l'angolo risulta simmetrico.
Falso: l'ondulazione è meno profonda, più "allungata" e l'angolo risulta asimmetrico.
   
Una caratteristica costante  che abbiamo rilevato su tutte le falsificazioni fino ad oggi esaminate è un difetto costante in corrispondenza dell'ottavo "dentello" (dall'alto) del lato verticale destro: il "dente" è rotto.
Lo si può notare tanto su un francobollo staccato dal suo supporto siliconato, quanto su uno nuovo, ancora integro.
L'ingrandimento qui sotto ci consente di ipotizzare un difetto di costruzione del fustellatore, forse il punto di congiunzione della lama sinusoidale.
 
Il difetto di fustellatura presente nelle falsificazioni visto a luce radente: è ben visibile su un esemplare nuovo (a sinistra) dove si rileva la mancanza del taglio per circa mezzo millimetro e su uno usato (a destra) staccato dal supporto siliconato ed applicato su una busta.
 
Passando ad esaminare qualche altro dettaglio della stampa, notiamo che, in genere, i caratteri dell'imitazione hanno i contorni netti e precisi mentre nell'originale, stampato in rotocalco, presentano una specie di seghettatura (caratteristica propria del rotocalco).
Lo possiamo vedere anche nelle piccole scritte "in ditta" sul bordo esterno inferiore della vignetta.
Le immagini qui sotto evidenziano anche alcune piccole diversità nella scritta: in particolare la «R» di «ROMA» è nettamente diversa: basti osservare la "gambetta" della «R»: è inclinata nella falsificazione, risulta diritta nell'originale.
   
Originale: la stampa in rotocalco produce dei bordi irregolari nelle piccole scritte "in ditta"; la gambetta della «R» di «ROMA» è diritta e perfettamente verticale.
Falso: la stampa in offset eseguita al tratto produce dei bordi netti e regolari nelle scritte; la gambetta della «R» di «ROMA» è inclinata.
   
Il bordo seghettato è ancora più visibile ed evidente nella cornice dorata che circonda la vignetta del francobollo originale (a sinistra) mentre nell'imitazione (a destra) il bordo è netto e preciso.
   
Originale: la seghettatura dei bordi della cornice dorata nella stampa in rotocalco.
Falso: bordi della cornice dorata netti e precisi nella stampa in offset al tratto.
    
Quelle descritte non sono tutte le differenze riscontrabili nell'imitazione, ma solo quelle più macroscopiche e facilmente rilevabili.
Con il francobollo venne stampata anche l'etichetta blu con la scritta in negativo «postaprioritaria/Priority Mail».
Sotto presentiamo un dettaglio riferito alle lettere «ria» di «postaprioritaria» sulla prima riga.
Nell'originale si può notare la tipica seghettatura sui bordi dell'area stampata. Nell'imitazione la stampa è più piatta; inoltre a causa dell'ingrossamento dell'area stampata per effetto della riproduzione fotomeccanica i caratteri (in negativo, cioè non stampati) risultano leggermente più magri rispetto agli originali.
Si può vedere bene soprattutto considerando la lettera «a» e la forma (e dimensione) dell'occhiello della "pancia" e della curva superiore della lettera.
Anche gli spazi tra le lettere sono maggiori nell'imitazione, proprio a causa dell'ingrossamento dell'area stampata.
   
Originale: i caratteri sono più grossi. Inoltre notare la forma dell'occhiello nella pancia della lettera «a» e di quello della testa della lettera.
Falso: i caratteri sono più magri. Inoltre notare la differente forma dell'occhiello nella pancia della lettera «a» e di quello della testa della lettera.
   
La falsificazione (a sinistra) risponde alla luce della lampada di Wood con una luminescenza chiara e brillante, a differenza del francobollo originale (a destra).
Di questa falsificazione sono state individuate due distinte tirature: nella prima il blu dell'etichetta (e quindi anche della scritta e della tacca sul bordo del foglio) è più chiaro. Inoltre il rettangolo che contiene le scritte in negativo «postaprioritaria/Priority Mail» è disassato rispetto alla vignetta: infatti è leggermente spostato verso sinistra e la distanza con la vignetta è maggiore; nella seconda tiratura l'etichetta è centrata e ravvicinata.
La falsificazione venne stampata, come i francobolli originali, in fogli di quaranta esemplari accompagnati dall'etichetta blu con la scritta «postaprioritaria/Priority Mail»; sono completi delle scritte e della tacca sui bordi stampate in blu, quest'ultima in corrispondenza del 36° francobollo, e della fustellatura lungo i lati verticali.
 
Le falsificazioni furono stampate, come i francobolli originali, in fogli completati della scritta marginale che appariva sui bordi, come si può vedere in questo esemplare bordo di foglio.
 
La carta adesiva su cui venne stampata l'imitazione presenta una superficie molto più lucida di quella originale.
Osservata alla luce emessa dalla lampada di Wood dà una risposta chiara e brillante.
Nell'immagine a fianco si può apprezzare la differenza con l'originale (a destra) fotografato assieme.
Per concludere presentiamo qui sotto una busta commerciale spedita da Roma-Fiumicino il 18 aprile 2007 affrancata con una di queste falsificazioni del francobollo di posta prioritaria da € 0,60 con il millesimo 2004.
    
Busta commerciale spedita da Roma-Fiumicino il 18 aprile 2007 affrancata con un falso usato per posta imitante il francobollo di posta prioritaria da € 0,60 con il millesimo 2004, apparso agli sportelli postali nel 2004. 
 
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Pagina aggiornata il 24 ottobre 2017.