France and Monaco airmail: unissued and unadopted proofs...
- Giorgio LECCESE
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France and Monaco airmail: unissued and unadopted proofs...
Cari amici,
dal 10 al 12 ottobre prossimo sarò a Roma (EUR, Palazzo dei congressi) per la Nazionale ROMAPHIL 2008;
il titolo della collezione che espongo è:
"France and Monaco airmail: unissued and unadopted proofs and essays".
Per chi di voi fosse interessato a visionare il contenuto, può cliccare su:
http://www.dieproofs.it/archivio/galler ... itemId=528
Ai giurati, come previsto dal regolamento, ho inviato, oltre al CD-ROM con le scansioni della collezione,
anche la "Nota di presentazione" della medesima collezione, che vi propongo qui di seguito.
Grazie per la vostra attenzione.
Giorgio LECCESE
---------------------------------
NOTA DI PRESENTAZIONE:
Oltre alle spiegazioni tecniche disponibili sul primo foglio di presentazione della collezione, ritengo indispensabili alcune precisazioni su determinate scelte che ho effettuato, onde eliminare dubbi o perplessità:
l'apparente “ridondanza” e ripetitività nel presentare alcune prove, differenti tra loro talvolta per dettagli importanti (diverso colore o formato, presenza o assenza della firma dell'artista, presenza di una firma contraffatta, ecc.), ma in altri casi per dettagli modesti (differente sfumatura del colore, ecc.), ma in ogni caso presenti in un numero “importante” (mi riferisco in particolare a due delle tre serie di “prototipi di aerei” di Francia e alle due serie di Monaco dedicate al “matrimonio tra Ranieri III e Grace”): tale “ridondanza” è infatti in questo caso voluta, sia per mostrare alla giuria la grande varietà di prove realizzate da taluni artisti in un determinato periodo storico (le prove più moderne, infatti, vengono stampate in numeri molto più esigui e in pochissimi colori, spesso soltanto 3), ma anche per evidenziare l'eccezionalità quantitativa degli esemplari posseduti dal collezionista, che nei casi sopracitati è sicuramente di gran lunga superiore a quanto posseduto dagli stessi Musei Postali (quanto da me affermato non è frutto di una semplice supposizione, ma di una valutazione diretta “de visu”, essendomi personalmente recato sia nel Museo Postale di Parigi che in quello di Monaco).
In particolare, per quanto concerne la serie del matrimonio tra Ranieri III e Grace (Ranieri in versione “magra”), si tratta di un esempio unico e pertanto degno di essere evidenziato in una Esposizione a Concorso, in cui l'artista incisore utilizza ben 17 colori diversi (che diventano addirittura 22 se si considerano anche le prove con Ranieri in versione “grassa”); la ragione della non accettazione di questa meravigliosa incisione con facciale da 1000 Fr. non è nota con precisione, ma è probabile che il Sovrano dovesse essere disegnato in primo piano e non in secondo piano.
dal 10 al 12 ottobre prossimo sarò a Roma (EUR, Palazzo dei congressi) per la Nazionale ROMAPHIL 2008;
il titolo della collezione che espongo è:
"France and Monaco airmail: unissued and unadopted proofs and essays".
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Ai giurati, come previsto dal regolamento, ho inviato, oltre al CD-ROM con le scansioni della collezione,
anche la "Nota di presentazione" della medesima collezione, che vi propongo qui di seguito.
Grazie per la vostra attenzione.
Giorgio LECCESE
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NOTA DI PRESENTAZIONE:
Oltre alle spiegazioni tecniche disponibili sul primo foglio di presentazione della collezione, ritengo indispensabili alcune precisazioni su determinate scelte che ho effettuato, onde eliminare dubbi o perplessità:
l'apparente “ridondanza” e ripetitività nel presentare alcune prove, differenti tra loro talvolta per dettagli importanti (diverso colore o formato, presenza o assenza della firma dell'artista, presenza di una firma contraffatta, ecc.), ma in altri casi per dettagli modesti (differente sfumatura del colore, ecc.), ma in ogni caso presenti in un numero “importante” (mi riferisco in particolare a due delle tre serie di “prototipi di aerei” di Francia e alle due serie di Monaco dedicate al “matrimonio tra Ranieri III e Grace”): tale “ridondanza” è infatti in questo caso voluta, sia per mostrare alla giuria la grande varietà di prove realizzate da taluni artisti in un determinato periodo storico (le prove più moderne, infatti, vengono stampate in numeri molto più esigui e in pochissimi colori, spesso soltanto 3), ma anche per evidenziare l'eccezionalità quantitativa degli esemplari posseduti dal collezionista, che nei casi sopracitati è sicuramente di gran lunga superiore a quanto posseduto dagli stessi Musei Postali (quanto da me affermato non è frutto di una semplice supposizione, ma di una valutazione diretta “de visu”, essendomi personalmente recato sia nel Museo Postale di Parigi che in quello di Monaco).
In particolare, per quanto concerne la serie del matrimonio tra Ranieri III e Grace (Ranieri in versione “magra”), si tratta di un esempio unico e pertanto degno di essere evidenziato in una Esposizione a Concorso, in cui l'artista incisore utilizza ben 17 colori diversi (che diventano addirittura 22 se si considerano anche le prove con Ranieri in versione “grassa”); la ragione della non accettazione di questa meravigliosa incisione con facciale da 1000 Fr. non è nota con precisione, ma è probabile che il Sovrano dovesse essere disegnato in primo piano e non in secondo piano.
Ultima modifica di Giorgio LECCESE il 19 settembre 2010, 21:31, modificato 3 volte in totale.
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Re: ROMAPHIL 2008

Sei peggio di una modella, sempre in sfilata di quà e di là.
La tua presentazione mi risveglia un dubbio che ho da sempre.
Io colleziono Regno Unito, quindi la prospettiva cambia completamente; molto piu' privilegiatoil lato industriale su quello artistico. l'autore del bozzetto o dell'incisione conta meno, stamperie private ed altre logiche.
ma io resto dell'idea che molte delle prove, bozzetti e tirature che si vedono sul mercato vengono dalle mani dell'artista che le aveva trattenute (vedi quelle respinte dalla commissione) o da personalità, politiche e non, che le hanno avute in omaggio.
Spesso per fare cassa, non solo per far pulizia in casa.

Re: ROMAPHIL 2008
eurialo&niso ha scritto:Spesso per fare cassa, non solo per far pulizia in casa.
Un modo di unire l'utile al dilettevole.

Andrea
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Re: ROMAPHIL 2008
Ciao Stefano,eurialo&niso ha scritto:Ciao: Giorgio.
Sei peggio di una modella, sempre in sfilata di quà e di là.
La tua presentazione mi risveglia un dubbio che ho da sempre.
Io colleziono Regno Unito, quindi la prospettiva cambia completamente; molto piu' privilegiatoil lato industriale su quello artistico. l'autore del bozzetto o dell'incisione conta meno, stamperie private ed altre logiche.
ma io resto dell'idea che molte delle prove, bozzetti e tirature che si vedono sul mercato vengono dalle mani dell'artista che le aveva trattenute (vedi quelle respinte dalla commissione) o da personalità, politiche e non, che le hanno avute in omaggio.
Spesso per fare cassa, non solo per far pulizia in casa.
stefano
non hai tutti i torti.
In effetti molte delle prove di Area Francese (ignoro quello che succede per gli altri Paesi) si ritrovano sul mercato filatelico in quanto l'artista incisore le vende per "arrotondare" il suo magro guadagno.
Tieni presente che la maggior parte di essi non è assunta dal Poligrafico francese, ma l'artista viene pagato "a prestazione"; purtroppo per loro, il compenso è piuttosto basso, per cui la pratica di vendere ai collezionisti le prove che restano di loro proprietà è regolarmente consentita e prevista. Sul mercato, però, finiscono anche altre prove, non cioè appartenenti al disegnatore del bozzetto o all'incisore del punzone: mi riferisco a quella quota parte di prove consegnate dal Poligrafico al Primo Ministro, al Ministro delle Poste, al Presidente della Repubblica e a pochi altri personaggi "di spicco" del mondo politico o alti funzionari ministeriali. Anche queste prove, prima o poi, finiscono sul mercato e questo spiega come mai di un determinato soggetto tu possa trovarne in numero superiore a 8 (questo è in genere il numero concesso agli artisti: 6 all'incisore e 2 al disegnatore).
Infatti, nella mia collezione personale, sono riuscito a rintracciare e acquistare fino a 40 prove per quelle più vecchie (ne stampavano in numero maggiore, tra le 30 e le 50) e fino a 18 per quelle più moderne (stampate in numero da 19 a 28 a seconda del Paese). Le prove ancora più moderne, cioè stampate dopo il 1997, addirittura esistono SOLTANTO in 9-10 esemplari, spesso in soli 3 colori: blu, nero, marrone scuro.
Ti saluto affettuosamente.
Giorgio
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Re: ROMAPHIL 2008


In passato anch'io racimolato sul mercato bozzetti e prove di studio d'artista, ho avuto contatti con artisti e questo dubbio-certezza l'ho sempre avvertito.
Di prima mano ho avuto qualcosa dal mio mito, l'incisore per eccellenza per me, Lars Sjooblom, della reale stamperia svedese.
Beh, la rarità piu' eclatante dei tempi moderni resta forse il non-emesso di Germania ovest per le olimpiadi di Mosca del 1980; apparso poi, caso isolato, usato su cartolina spedita dalla moglie del ministro; lo aveva trovato nel cassetto della scrivania del marito frutto di un dono di favore.
questo episodio mi ha spinto a collezionare i cofanetti e le confezioni di lusso che i plenipotenziari e diplomatici si scambiano alle conferenze CEPT (allora) e UPU; devo dire che qualcosa di strano ed interessante ho trovato.

Re: ROMAPHIL 2008
Molto bella
Peccato non poterle vedere di persona (insieme a tutte quelle che esporranno gli amici del forum).



Peccato non poterle vedere di persona (insieme a tutte quelle che esporranno gli amici del forum).
Antonio Falchi


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COLLEZIONO: Regno, R.S.I. e G.N.R., Luogotenenza, Repubblica, C.L.N., Occupazioni (tutte, ma non le Colonie), Trieste, Fiume.
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.... dal lontano 2008 .... sostenitore anche nel 2022
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Re: ROMAPHIL 2008
4_mori ha scritto:Molto bella![]()
![]()
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Peccato non poterle vedere di persona (insieme a tutte quelle che esporranno gli amici del forum).
Cari amici del forum,
vorrei sottoporvi una questione che per me è FONDAMENTALE:
il risultato che ho conseguito a ROMAPHIL 2008 (83 punti Vermeil), che per qualcuno potrebbe essere basso e per altri alto, va ben al di là dei numeri, ma, a mio giudizio, esprime un significato diverso.
Dico questo perchè il risultato vero per me è quello di avere, nel corso di questi anni, fatto conoscere le PROVE di Area francese al grande pubblico, sia in ambito Nazionale che Internazionale.
Questo era ed è tutt'ora (infatti non considero esaurita la mia opera) il mio principale obiettivo.
Il secondo, ma non meno importante obiettivo, si rivolge non più alla grande platea dei collezionisti, bensì al ristretto
e fino ad ora (secondo me) troppo "irrigidito" ambito degli "esperti", cioè i giurati.
Infatti, essi non erano affatto abituati a vedere esposte a concorso (e quindi a doverle giudicare) collezioni composte
ESCLUSIVAMENTE da PROVE: insieme al mio più "blasonato" amico Valerio Rossi, che ha già raggiunto risultati eccezionali con le sue collezioni di Prove De La Rue (ricordo che ha preso 93 punti a Praga 2008), ho di fatto costretto le giurie a dover prendere una posizione ufficiale di fronte a tale tipo di collezione: talvolta sono stato penalizzato, altre volte no (a Vastophil 2006 ho ricevuto 86 punti), ma in ogni caso sono riuscito a "rompere" un tabù che persisteva fino ad ora, cioè che le Prove e i Saggi vanno bene soltanto se completano una collezione di Tradizionale, non se ne costituiscono l'ossatura "portante".
In conclusione, a prescindere dal risultato numerico (79 punti di Praga 2008, piuttosto che 80 di Parigi 2008, 86 di Vasto 2006 o 83 di Roma 2008), il vero RISULTATO (sempre dal MIO punto di vista) è stato RAGGIUNTO.
Oggi, nessuno (collezionista o giurato) può negare il pieno diritto di una collezione di PROVE a fare bella mostra di sè in una competizione Nazionale o Internazionale.
Spero di raccogliere i vostri contributi critici su quanto ho appena detto.
Saluti filatelici a tutti

Giorgio LECCESE
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Re: ROMAPHIL 2008
Ciao Giorgio,
innanzitutto permettimi di farti i complimenti per la tua bellissima ed originale collezione e per la passione con la quale la porti avanti.
Capisco l'orgoglio che provi per aver "sdoganato" una collezione fatta esclusivamente di prove e saggi.
Non ho le competenze per darti dei consigli, ma sono abbastanza curioso da porti una domanda:
non è che la "ridondanza" della quale parli nella tua introduzione potrebbe essere spiegata (e quindi valorizzata) meglio concentrando l'attenzione più su dati tecnici come i tipi di inchisotro o le tecniche di stampa?
Ho notato che in alcune didascalia sono riportate molte informazioni "tecniche" mentre in altre meno. I giurati come hanno motivato il risultato?

innanzitutto permettimi di farti i complimenti per la tua bellissima ed originale collezione e per la passione con la quale la porti avanti.
Capisco l'orgoglio che provi per aver "sdoganato" una collezione fatta esclusivamente di prove e saggi.
Non ho le competenze per darti dei consigli, ma sono abbastanza curioso da porti una domanda:
non è che la "ridondanza" della quale parli nella tua introduzione potrebbe essere spiegata (e quindi valorizzata) meglio concentrando l'attenzione più su dati tecnici come i tipi di inchisotro o le tecniche di stampa?
Ho notato che in alcune didascalia sono riportate molte informazioni "tecniche" mentre in altre meno. I giurati come hanno motivato il risultato?


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Ciao Italo.
Callan las cuerdas. La música sabía lo que yo siento. (Mute le corde. La musica sapeva quello che sento). J.L.Borges
Socio SOSIG n°11 - - - Colleziono Repubblica Nuova (fino al 2008) e nuovi a tema sport emessi dai paesi europei
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Re: ROMAPHIL 2008
thiswas ha scritto:Ciao Giorgio,
innanzitutto permettimi di farti i complimenti per la tua bellissima ed originale collezione e per la passione con la quale la porti avanti.
Capisco l'orgoglio che provi per aver "sdoganato" una collezione fatta esclusivamente di prove e saggi.
Non ho le competenze per darti dei consigli, ma sono abbastanza curioso da porti una domanda:
non è che la "ridondanza" della quale parli nella tua introduzione potrebbe essere spiegata (e quindi valorizzata) meglio concentrando l'attenzione più su dati tecnici come i tipi di inchisotro o le tecniche di stampa?
Ho notato che in alcune didascalia sono riportate molte informazioni "tecniche" mentre in altre meno. I giurati come hanno motivato il risultato?
![]()
Caro Fabio,
ti ringrazio di cuore per i complimenti.
La motivazione che mi ha dato telefonicamente (infatti non ho potuto per motivi di famiglia essere presente a Roma) il giurato di Filatelia Tradizionale (Antonio Bertolaja) è sostanzialmente che il periodo storico trattato nella collezione è, secondo lui e gli altri giurati, troppo recente (la collezione esposa a Roma va infatti dal 1930 al 1969).
Lo stesso Bertolaja mi citava di proposito l'unica altra collezione che, per tipologia di materiale esposto, poteva essere confrontata con la mia (quella sulle Prove De La Rue del già nominato Valerio Rossi), dicendomi proprio che quella affronta un periodo molto più "datato" e per tale motivo la giuria la riconosce meritevole di una maggiore importanza.
Io non ho motivo di non credergli, anche perchè ho una immensa stima di Antonio Bertolaja (tra l'altro lui è un apprezzatissimo giurato Internazionale) e mi onoro di considerarlo anche un amico.
Infatti, stando alla scheda di valutazione, la collezione è stata molto apprezzata per le "Conoscenze, studio e ricerca" (32 punti su 35), la "Condizione" (10 punti su 10) e la "Rarità" (17 punti su 20).
Per quanto influisca poco, anche la "Presentazione" ha preso il massimo (5 punti su 5).
Le "criticità" della collezione (se vogliamo usare questo termine), sono costituite principalmente dalla "Importanza" dell'argomento trattato (come ti dicevo prima: 4 punti su 10) e, in minor misura, dallo "Svolgimento" (15 punti su 20).
Sicuramente posso lavorare su questo ultimo punto per recuperare altri 5 punti, ma il punto dolente resta l'Importanza dell'argomento (collezione "troppo giovane").
La mia prossima collezione, che probabilmente presenterò a ROMAPHIL 2009 (Esposizione Internazionale), sempre se verrà accettata, sarà sicuramente "più vecchia" (andrà dal 1917 al 1945 o 46).
Spero che in tale occasione venga un tantino più valorizzata, anche perchè, giovane quanto ti pare, posso affermare senza tema di smentita che nessuno al mondo può esibire i pezzi che espongo io (perlomeno in un così completo assortimento).
In conclusione, il soffermarmi troppo su dettagli tecnici (tipo di inchiostro o altro), potrebbe a mio avviso addirittura penalizzarmi ulteriormente, dato che il "tema centrale" della collezione non è il tecnicismo delle varie Prove francesi, ma il fatto che si tratta di soggetti o facciali NON ADOTTATI.
Tutto il resto potrebbe farmi correre il rischio di uscire "fuori tema".
Cosa ne pensi ?
Ciao !

Giorgio
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Re: ROMAPHIL 2008
Beh, il punteggio che hai ricevuto può essere migliorato, a quanto mi dici, cercando di recuperare i 5 punti dello svolgimento. Fossi in te mi concentrerei lì. Può essere anche, ma è una mia personalissima idea, che uno svolgimento più completo e lineare possa convincere i giurati dell'importanza della tua collezione. In fondo importanza e antichità non sono la stessa cosa e i giurati non possono penalizzarti solo perché i pezzi sono troppo giovani. Forse devi convincerli che sono giovani ma unici. In bocca al lupo per le tue prossime esposizioni!



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Re: ROMAPHIL 2008
Giorgio LECCESE ha scritto:......il periodo storico trattato nella collezione è, secondo lui e gli altri giurati, troppo recente (la collezione esposa a Roma va infatti dal 1930 al 1969).
Questa non la capisco. Vuol dire che solo collezioni "Classiche" sono degne di un rango migliore che il Vermeil o Vermeil grande? Di nuovo si penalizza l'espositore che presenti oggetti moderni,come potrebbero essere uno studio sulla Siracusana o i Castelli. L'impegno per la presentazione di un tale soggetto non è certo minore e sia la ricerca di materiale che la parte studio non sono da negare.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)
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Re: ROMAPHIL 2008
Vacallo ha scritto:Giorgio LECCESE ha scritto:......il periodo storico trattato nella collezione è, secondo lui e gli altri giurati, troppo recente (la collezione esposa a Roma va infatti dal 1930 al 1969).
Questa non la capisco. Vuol dire che solo collezioni "Classiche" sono degne di un rango migliore che il Vermeil o Vermeil grande? Di nuovo si penalizza l'espositore che presenti oggetti moderni,come potrebbero essere uno studio sulla Siracusana o i Castelli. L'impegno per la presentazione di un tale soggetto non è certo minore e sia la ricerca di materiale che la parte studio non sono da negare.
In sostanza Antonio Bertolaja mi ha detto che il materiale filatelico classico suscita un fascino maggiore rispetto a quello del '900: si può concordare o meno con questa posizione (che non era tanto la sua, quanto di altri membri della giuria, o almeno così credo di aver colto dalle sue parole).
D'altro canto di cosa vogliamo meravigliarci: non so tu che esperienza hai di competizioni filateliche, ma a me risulta che, per esempio, per ottenere un oro in "Storia Postale" occorra spendere una certa cifra (mooolto importante), per avere un oro in "Tradizionale" un'altra (molto importante ma meno che per la Storia Postale), per averne uno in "Tematica" l'investimento da fare scende nettamente.
Apparentemente questo discorso non è legato a quello dell'anzianità, ma a mio parere è invece un indice di una concezione sbagliata di intendere la competizione: infatti, io concordo pienamente con te che se una collezione è bella e ben sviluppata, dovrebbe poter aspirare a traguardi significativi anche se non presenti necessariamente pezzi molto datati o se non hai speso cifre da capogiro, ma evidentemente non è così (o almeno non lo è se non eccezionalmente....).
Ciao !

Giorgio
Ultima modifica di Giorgio LECCESE il 1 novembre 2008, 16:17, modificato 1 volta in totale.
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Re: ROMAPHIL 2008
Scusate se mi auto-cito, ma credo sia utile copiare qui quello che avevo scritto sul tema di come si valuta l'Importanza (già trattato nel topic sulle Giurie)
Così se una collezione generalista di prove di Francia ed Area Francese potrà forse avere 8/9 punti in Filatelia Tradizionale, una raccolta limitata come periodo e/o come ambito (es. solo i francobolli posta aerea), avrà un punteggio più basso.
L'importanza è un valore assoluto.
In classe storia postale, la posta per pallone del mondo o d'Europa, può aspirare ad un 8 o 9. Non credo un 10, ma posso sbagliarmi, perché il ruolo del pallone nel trasporto della posta è, in generale, stato marginale.
Se si espone tutta la posta aerostatica di un solo paese, ci può stare un 6-7. Scegliendo la posta per pallone un solo evento il punteggio "normale" è 4-5; qualche giurato può ritenere molto importante quello specifico evento, e potrà forse dare un 6.
Questo criterio sopra esposto è unanimente condiviso.
In classe aerofilatelia l'importanza relativa del pallone cresce, per cui si può immaginare un 10 per una collezione generalista ecc. ecc.
All'importanza si collega la "rarità" che vale al massimo 20 punti ma è una rarità relativa all'ambito scelto. Se ho avuto importanza 10, avrò enormi difficoltà ad avere tutte le rarità mondiali di posta aerostatica che mi possono valere 19 o 20. Se ho avuto importanza 4 o 5, è da attendersi che una raccolta che presenta le rarità di un settore più limitato sia un po' più agevole, e quindi è più frequente dare un 19 o 20.
Insomma, come è ovvio, se scelgo un argomento ampio o amplissimo, prendo di più come importanza, ma alzo l'asticella come rarità.
Così se una collezione generalista di prove di Francia ed Area Francese potrà forse avere 8/9 punti in Filatelia Tradizionale, una raccolta limitata come periodo e/o come ambito (es. solo i francobolli posta aerea), avrà un punteggio più basso.
Paolo
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Annulli speciali manuali e meccanici del Regno
Tematica ferrovie e storia postale ferroviaria (specialmente dell'Africa)
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Re: ROMAPHIL 2008
Giorgio LECCESE ha scritto:
In sostanza antonio Bertolaja mi ha detto che il materiale filatelico classico suscita un fascino maggiore rispetto a quello del '900: si può concordare o meno con questa posizione (che non era tanto la sua, quanto di altri membri della giuria, o almeno così credo di aver colto dalle sue parole).
D'altro canto di cosa vogliamo meravigliarci: non so tu che esperienza hai di competizioni filateliche, ma a me risulta che, per esempio, per ottenere un oro in "Storia Postale" occorra spendere una certa cifra (mooolto importante), per avere un oro in "Tradizionale" un'altra (molto importante ma meno che per la Storia Postale), per averne uno in "Tematica" l'investimento da fare scende nettamente.
Apparentemente questo discorso non è legato a quello dell'anzianità, ma a mio parere è invece un indice di una concezione sbagliata di intendere la competizione: infatti, io concordo pienamente con te che se una collezione è bella e ben sviluppata, dovrebbe poter aspirare a traguardi significativi anche se non presenti necessariamente pezzi molto datati o se non hai speso cifre da capogiro, ma evidentemente non è così (o almeno non lo è se non eccezionalmente....).
Giorgio
è esatttamente il mio pensiero! Io espongo in categoria filatelia tradizionale a livello internazionale. Sono arrivato al punto che se voglio progredire nei punteggi, dovrei mettere mano al portafoglio, che purtroppo non è fornito come vorrei. Quindi mi accontento di completare la mia collezione con i miei mezzi. L'unica cosa che posso fare e che non costa, è migliorare la presentazione e la parte descrittiva.
Da noi in Svizzera vedo molte collezioni con francobolli "moderni" che ottengono buoni risultati fino al livello nazionale, ma che poi a livello internazionale vengono "silurate", appunto perchè "moderne" e perchè mancano i pezzi "grossi = costosi", che generalmente nella filatelia moderna, per evidenti, ragioni mancano. Sono discorsi che abbiamo già avuto diverse volte qui sul Forum, Una situazione che non possiamo cambiare. Rimane il fatto che io espongo per il mio piacere, il risultato è secondario.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)
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Re: ROMAPHIL 2008
Penso anch'io che il valore economico possa costituire un pregiudizio psicologico nella valutazione della rarità di una collezione sia da parte del collezionista che del giurato.
Bisogna anche dire, però, che la rarità dei pezzi in una collezione classica è più facilmente misurabile. Le rarità classiche infatti sono censite e catalogate, e raramente ne compaiono di inedite. Sul moderno, invece, le conoscenze delle rarità in circolazione sono più vaghe e la letteratura è minuscola se non inesistente.
Al di là di ogni altra questione, questo mi sembra un motivo importante perché ad una collezione moderna difficilmente possa venire attribuito un punteggio altissimo sulla rarità.
Naturalmente, la valutazione dell'importanza deve essere più omogenea. A mio personale giudizio, ad esempio, una collezione tradizionale o storico postale su una serie ordinaria ha la stessa importanza sia che si tratti di una serie "classica" (ad es. la Definitiva del 1863) sia che si tratti di una moderna (ad es. la Siracusana).
Bisogna anche dire, però, che la rarità dei pezzi in una collezione classica è più facilmente misurabile. Le rarità classiche infatti sono censite e catalogate, e raramente ne compaiono di inedite. Sul moderno, invece, le conoscenze delle rarità in circolazione sono più vaghe e la letteratura è minuscola se non inesistente.
Al di là di ogni altra questione, questo mi sembra un motivo importante perché ad una collezione moderna difficilmente possa venire attribuito un punteggio altissimo sulla rarità.
Naturalmente, la valutazione dell'importanza deve essere più omogenea. A mio personale giudizio, ad esempio, una collezione tradizionale o storico postale su una serie ordinaria ha la stessa importanza sia che si tratti di una serie "classica" (ad es. la Definitiva del 1863) sia che si tratti di una moderna (ad es. la Siracusana).
Andrea
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Re: ROMAPHIL 2008
torinesearoma ha scritto:Scusate se mi auto-cito, ma credo sia utile copiare qui quello che avevo scritto sul tema di come si valuta l'Importanza (già trattato nel topic sulle Giurie)L'importanza è un valore assoluto.
In classe storia postale, la posta per pallone del mondo o d'Europa, può aspirare ad un 8 o 9. Non credo un 10, ma posso sbagliarmi, perché il ruolo del pallone nel trasporto della posta è, in generale, stato marginale.
Se si espone tutta la posta aerostatica di un solo paese, ci può stare un 6-7. Scegliendo la posta per pallone un solo evento il punteggio "normale" è 4-5; qualche giurato può ritenere molto importante quello specifico evento, e potrà forse dare un 6.
Questo criterio sopra esposto è unanimente condiviso.
In classe aerofilatelia l'importanza relativa del pallone cresce, per cui si può immaginare un 10 per una collezione generalista ecc. ecc.
All'importanza si collega la "rarità" che vale al massimo 20 punti ma è una rarità relativa all'ambito scelto. Se ho avuto importanza 10, avrò enormi difficoltà ad avere tutte le rarità mondiali di posta aerostatica che mi possono valere 19 o 20. Se ho avuto importanza 4 o 5, è da attendersi che una raccolta che presenta le rarità di un settore più limitato sia un po' più agevole, e quindi è più frequente dare un 19 o 20.
Insomma, come è ovvio, se scelgo un argomento ampio o amplissimo, prendo di più come importanza, ma alzo l'asticella come rarità.
Così se una collezione generalista di prove di Francia ed Area Francese potrà forse avere 8/9 punti in Filatelia Tradizionale, una raccolta limitata come periodo e/o come ambito (es. solo i francobolli posta aerea), avrà un punteggio più basso.
Caro Paolo,
ti ringrazio molto per le informazioni, che mi sembrano precise, dettagliate e utilissime (almeno per me).
Ciao !

Giorgio
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Re: ROMAPHIL 2008
Andrea61 ha scritto:Bisogna anche dire, però, che la rarità dei pezzi in una collezione classica è più facilmente misurabile. Le rarità classiche infatti sono censite e catalogate, e raramente ne compaiono di inedite. Sul moderno, invece, le conoscenze delle rarità in circolazione sono più vaghe e la letteratura è minuscola se non inesistente.
Al di là di ogni altra questione, questo mi sembra un motivo importante perché ad una collezione moderna difficilmente possa venire attribuito un punteggio altissimo sulla rarità.
La distinzione in sotto-classi per periodo (<1900; 1900-1946; >1946) della Storia Postale e della Filatelia Tradizionale ha proprio lo scopo di considerare la rarità nell'ambito del periodo storico di pertinenza. Ovviamente il problema va al di là del regolamento, la percezione "generale" della rarità favorisce ancora i pezzi classici
Andrea61 ha scritto:Naturalmente, la valutazione dell'importanza deve essere più omogenea. A mio personale giudizio, ad esempio, una collezione tradizionale o storico postale su una serie ordinaria ha la stessa importanza sia che si tratti di una serie "classica" (ad es. la Definitiva del 1863) sia che si tratti di una moderna (ad es. la Siracusana).
Pienamente daccordo
Paolo
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Re: ROMAPHIL 2008
Vacallo ha scritto:Giorgio LECCESE ha scritto:
In sostanza antonio Bertolaja mi ha detto che il materiale filatelico classico suscita un fascino maggiore rispetto a quello del '900: si può concordare o meno con questa posizione (che non era tanto la sua, quanto di altri membri della giuria, o almeno così credo di aver colto dalle sue parole).
D'altro canto di cosa vogliamo meravigliarci: non so tu che esperienza hai di competizioni filateliche, ma a me risulta che, per esempio, per ottenere un oro in "Storia Postale" occorra spendere una certa cifra (mooolto importante), per avere un oro in "Tradizionale" un'altra (molto importante ma meno che per la Storia Postale), per averne uno in "Tematica" l'investimento da fare scende nettamente.
Apparentemente questo discorso non è legato a quello dell'anzianità, ma a mio parere è invece un indice di una concezione sbagliata di intendere la competizione: infatti, io concordo pienamente con te che se una collezione è bella e ben sviluppata, dovrebbe poter aspirare a traguardi significativi anche se non presenti necessariamente pezzi molto datati o se non hai speso cifre da capogiro, ma evidentemente non è così (o almeno non lo è se non eccezionalmente....).
Giorgio
è esatttamente il mio pensiero! Io espongo in categoria tradizionale a livello internazionale. Sono arrivato al punto che se voglio progredire nei punteggi, dovrei mettere mano al portafoglio, che purtroppo non è fornito come vorrei. Quindi mi accontento di completare la mia collezione con i miei mezzi. L'unica cosa che posso fare e che non costa, è migliorare la presentazione e la parte descrittiva.
Da noi in Svizzera vedo molte collezioni con "moderni" che ottengono buoni risultati fino al livello nazionale, ma che poi a livello internazionale vengono "silurate", appunto perchè "moderne" e perchè mancano i pezzi "grossi = costosi", che generalmente nella filatelia moderna, per evidenti, ragioni mancano. Sono discorsi che abbiamo già avuto diverse volte qui sul Forum, Una situazione che non possiamo cambiare. Rimane il fatto che io espongo per il mio piacere, il risultato è secondario.
Caro amico (non conosco il tuo nome di battesimo),
è proprio così !
Vorrei anzi precisare meglio (in termini quantitativi) quanto ho già espresso in un mio precedente messaggio sull'argomento e cioè che in ambito Internazionale per avere un ORO in "Filatelia Tradizionale" occorre "investire" circa 500.000 Euro.
Per l'ORO in "Storia Postale" ne occorrono circa 200.000, mentre per la "Tematica" circa 100.000.
Qualcuno di voi mi potrebbe contestare questa affermazione: è sicuramente vero che non basta spendere tanti soldi per ottenere una collezione da oro; non a caso nei criteri di valutazione sono compresi anche presentazione, studio, ricerca, ecc.
Questo per impedire che il solito "riccone" per il semplice fatto di aver comprato dei "pezzi da novanta" si becchi sempre una medaglia importante.
Certo è però che è innegabile che in ambito internazionale certi traguardi richiedano notevoli investimenti, non alla portata di tutte le tasche.
Su questa scarsa "democrazia" dei criteri di selezione si potrebbe aprire un interessante dibattito sul forum.
Ma l'aspetto che io più contesto (perchè proprio non mi va giù) è quello che esista (dimostratemi il contrario !) una "scala valoriale" per cui una collezione di Tradizionale debba necessariamente costare di più di una Tematica (sempre per conseguire un analogo risultato di punteggio).
Perchè non possiamo concorrere "ad armi pari" ?
Ciao !

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Re: ROMAPHIL 2008
Giorgio LECCESE ha scritto:[Vorrei anzi precisare meglio (in termini quantitativi) quanto ho già espresso in un mio precedente messaggio sull'argomento e cioè che in ambito Internazionale per avere un ORO in "Filatelia Tradizionale" occorre "investire" circa 500.000 Euro.
Per l'ORO in "Storia Postale" ne occorrono circa 200.000, mentre per la "Tematica" circa 100.000.




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Re: ROMAPHIL 2008
Andrea61 ha scritto:Penso anch'io che il valore economico possa costituire un pregiudizio psicologico nella valutazione della rarità di una collezione sia da parte del collezionista che del giurato.
Bisogna anche dire, però, che la rarità dei pezzi in una collezione classica è più facilmente misurabile. Le rarità classiche infatti sono censite e catalogate, e raramente ne compaiono di inedite. Sul moderno, invece, le conoscenze delle rarità in circolazione sono più vaghe e la letteratura è minuscola se non inesistente.
Al di là di ogni altra questione, questo mi sembra un motivo importante perché ad una collezione moderna difficilmente possa venire attribuito un punteggio altissimo sulla rarità.
Premetto che mi ritengo assolutamente soddisfatto circa la valutazione che mi è stata assegnata su "condizione e rarità" (27/30).
Tieni presente che le Prove che io espongo sono realizzate mediamente in un numero di esemplari compreso tra 1 e 5 per ciascun colore e in un numero complessivo non superiore a 40 tra i vari colori.
Quindi, parliamo di numeri "filatelicamente" molto esigui.
E questo a dispetto della loro "modernità"
Andrea61 ha scritto:Naturalmente, la valutazione dell'importanza deve essere più omogenea. A mio personale giudizio, ad esempio, una collezione tradizionale o storico postale su una serie ordinaria ha la stessa importanza sia che si tratti di una serie "classica" (ad es. la Definitiva del 1863) sia che si tratti di una moderna (ad es. la Siracusana).
Concordo pienamente su questa tua ultima affermazione.
Ultima modifica di Giorgio LECCESE il 19 settembre 2010, 18:54, modificato 1 volta in totale.
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