franco moscadelli ha scritto:Ciao:
Calcograficamente da lastre in rame o in acciaio nelle quali l'inchiostro è deposto nell'incavo della parte incisa a profondità diverse (morsura dolce media e forte) detta anche mordenzatura = CALCOGRAFIA
Fotocalcograficamente da superfici piane o cilindriche incise con processo fotografico a mezzo di retino (raster) che dà per risultato una stampa di puntini più o meno distanziati fra loro e visibilissimi con una normale lente d'ingrandimento = ROTOCALCOGRAFIA: è questo il processo in uso in quasi tutti i francobolli italiani attualmente in circolazione.


Evviva. Il "Club" si "allarga", adesso siamo almeno in 3...
Forse l'occasione giusta per dissipare qualche dubbio che mi assilla da quando seguo la "vicenda".
Per aggiornarmi sugli attuali progressi e sistemi di incisione tramite laser, in sostituzione della mordenzatura autotipica, ho cercato inutilmente di avere informazioni direttamente dal Poligrafico e in diversi stabilimenti, ma per ovvie ragioni (di sicurezza, secondo loro) mi hanno risposto ...picche.
Altre fonti (tra cui uno dei più grossi fornitori in Milano) ritengono che solo piccole aziende impossibilitate economicamente ad aggiornarsi, non usano ancora l'incisione laser e che specialmente grandi aziende come il Poligrafico siano sempre le prime ad adottare i nuovi sistemi, sia per la prestampa che per la produzione.
Che ne dici? Hanno il laser o "mordenzano" ancora?
P.S.: solo un'osservazione sul retino:
...incise con processo fotografico a mezzo di retino (raster) che dà per risultato una stampa di puntini più o meno distanziati fra loro...
Secondo me, il retino rotocalcografico è un reticolo di punti tutti uniformi, varia solo l'intensità del colore dovuto alle diverse cavità dell'ncisione.