francyphil ha scritto:h7.00 sveglia
h7.05 prima ripetizione riassunto con presentazione (15 min)
h7.20 seconda ripetizione
h7.35 terza
...
...
h9.00 capisco che sono un deficente iperteso e che è inutile continuare a ripetere
..
..
h12 vestizione ( giacca e cravatta d'obbligo anche se fuori c'erano 25 gradi
h12.05 ricerca cravatta scomparsa
h12.25 partenza
h12.45 arrivo ( con un'ora e mezzo di anticipo :asd:)
h13.00 i "bibelli" mi cacciano dall'aula
h14.15 inizio delle presentazioni ( definite da me pagliacciate per i genitori)
h16.15 presentazione... sembravo impalato e sicuramente accaldato
h16.45 fine presentazioni e tutti (almeno 500/600 persone anche con le altre aule) nel corridoio ad attendere la fine del consiglio per la decisione dei voti ( forse si sono raggiunti i 40 gradi in quel maledetto corridoio)
h17.00 proclamazione voto " Con il potere bla bla bla la dichiaro dottore magistrale in ingegneria elettronica " (110/110 e lode NDR

)
h17.15 inizio baccanali vari..
Sì, ricordo benissimo

Nel mio caso era a Roma, l' 11 luglio 1984, ed era quasi tutto uguale, cravatta a parte visto che 25 gradi me li sognavo (per fortuna i matematici sono più informali: il mio relatore era in maglietta e io in una linda camicia bianca a maniche corte).
Capisco la sensazione di "pagliacciata per i genitori". Già venticinque anni fa era così. "Purtroppo" il progresso della scienza da una parte e i mutamenti dell'università dall'altra hanno svuotato il momento della discussione della tesi di ogni significato "scientifico" riducendolo ad un atto burocratico formale. Per fortuna, invece, il suo significato simbolico di traguardo resta, per lo studente e per la famiglia, con annesso tutto quel carico di emozioni, ansie, gioie, paure e sollievo finale che rendono le esperienze degne di essere vissute e ricordate come tappe fondamentali della propria vita.
Oggi, 13 ottobre 2009, invece la cravatta dovrò mettermela davvero. Alle 15 abbiamo le commissioni di laurea ed io, questa volta dall'altra parte della barricata, ho 3 studenti che si laureano. Nei giorni scorsi più che spiegazioni scientifiche ho distribuito pacche sulle spalle d'incoraggiamento e rassicurazioni in dosi massiccie. Ma è così: gli anni passano, le persone crescono (e, ahimè, invecchiano), le generazioni si susseguono e le proprie conoscenze ed i propri trascorsi si trasmettono ai giovani nella speranza di renderli migliori e più pronti ad affrontare le difficoltà che verranno.
Complimenti Francesco, ma soprattutto buona fortuna: la vita vera comincia ora.
P.S.: Venendo a cose più serie (

): 'sto
spoon di Rugby l'hai poi trovato?