De la Rue - L'emissione del 1863
Re: De La Rue ... ancora
Esatto!
Tutte le modifiche devono ricondursi al momento precedente la tempratura.
L'unico mio dubbio che comunque crea in voi sempre sobbalzi....
è questo:
non avrebbero potuto produrre un secondo punzone da un conio indurito?
Tutte le modifiche devono ricondursi al momento precedente la tempratura.
L'unico mio dubbio che comunque crea in voi sempre sobbalzi....
è questo:
non avrebbero potuto produrre un secondo punzone da un conio indurito?
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao



Fildoc
Re: De La Rue ... ancora
Ci troviamo di fronte ad un puzzle veramente complesso. Qualche tassello l’abbiamo già messo a posto
, qualche altro sappiamo più o meno dove va
, di qualcuno non ne abbiamo proprio idea e c’è tanto ancora da indagare
.
Scusate se non sempre rispondo nel merito delle vostre osservazione, ma tenete conto che di tutto quello che discutiamo ne sto tenendo conto per le nuove verifiche. Il discorso è talmente complesso che individualmente è difficile uscirne. State facendo tutti un gran lavoro.
Scusami Pino, è colpa mia
, ho poca memoria per date e nomi, anche se, per evitare brutte figure, quando scrivo ho sempre qualche testo (Zanaria, ecc.) sulla scrivania, se sono concentrato sulle osservazioni visive, ogni tanto scivolo su di una buccia di banana.

Un piccolo inciso fuori tema ma utile per capire l’importanza delle cose che stiamo facendo.
Ognuno di noi sviluppa un ragionamento utilizzando una serie di zone celebrali che consentono di elaborare il pensiero. La mappa, la dislocazione e le dimensioni di queste zone non sono uguali in tutti gl’individui – biodiversità. Se volessimo porre su di una scala statistica queste differenze, avremo da un lato coloro che posseggono buone capacità di ricordare, soprattutto il testo scritto, ottima capacità di mettere a sistema e classificare, grande meticolosità; dall’altra coloro che riescono ad elaborare nuove idee, grande capacità di osservazione, soprattutto visiva, creatività, visione in un insieme logico e coerente di sistemi complessi, anche se a volte in modo disordinato. Per essere sintetici e chiari individuando dei personaggi storici che incarnino gli estremi della scala da un lato avremmo Dmitrij Ivanovič Mendeleev e Pico della Mirandola dall’altra Leonardo da Vinci ed Albert Einstein. I secondi potrebbero essere identificati per una loro caratteristica celebrare: dislessici (dislessia che non è ovviamente una malattia mentale, ma una diversa posizione e dimensione delle aree celebrali del pensiero), dei secondi non saprei dare una definizione, ovviamente tutto sono tranne che normali. Normali in una scala statistica di valori sono tutti quelli che si trovano a metà strada tra i due estremi, con capacità sia degli uni che degli altri.
Ognuno di noi ha delle capacità di sviluppare il pensiero in una posizione intermedia tra i due estremi. Nel mio caso più spostato nella parte dei dislessici. Poesie da mandare a memoria e latino sono stati l’incubo del mio percorso formativo. Matematica, disegno e filosofia, non solo un settore di buoni risultati, ma un vero divertimento.
L’evoluzione del genere umano poggia su due grandi pilastri culturali costituito nei secoli dall’insieme delle persone collocate vicino ad uno o all’altro estremo. Siamo quello che siamo per la grande biodiversità del pensiero umano.
Se ci sono stati svarioni è perché quello che vedo mi dice qualcosa di diverso da quello che c’è scritto. La faccenda di non ricordare ogni tanto qualche dato bibliografico, oltre ad essere per me un problema, può a volte essere un vantaggio per la ricerca, perché mi consente di guardare le cose senza il filtro dell'informazione culturale consolidata.
Ogni tanto lasciate che lanci un sasso nello stagno, anche se in realtà non sempre convinto ma spesso provocatorio, siamo in fase di lavoro non traiamo ancora conclusioni, e se sbaglio non ho nessun problema ad ammetterlo. Spesso nella ricerca s’imbocca un vicolo cieco e bisogna tornare indietro. Qualche volta dire caz…te fa bene allo sviluppo del pensiero.
Quindi per rettifica ed ammenda:
Questi sono certamente Londra – non potrebbe essere altrimenti.
Anche questi sono certamente Londra, anche se come periodo storico d’uso potrebbe anche esserci stata una stampa torinese.
Di questi non c’è dubbio a sinistra Londra a destra Torino.
Non ci sono dubbi.
Londra – Torino – colori - annulli - fondino di sicurezza si - fondino di sicurezza no ….
abbiamo ancora tanto da lavorare
michele
PS e' arrivata mentre stavo scrivendo.
Le differenze riguardano il 15c II e III tipo rispetto al 30c. Ma tra 5c, 10c e 30c l'effigi corrispondono come anche le cornici.



Scusate se non sempre rispondo nel merito delle vostre osservazione, ma tenete conto che di tutto quello che discutiamo ne sto tenendo conto per le nuove verifiche. Il discorso è talmente complesso che individualmente è difficile uscirne. State facendo tutti un gran lavoro.



cirneco giuseppe ha scritto:A Torino, per i motivi che ho scritto qualche messaggio fa, non si stampò alcun 15 centesimi. Né del I tipo, né del II tipo e né del III tipo.
Scusami Pino, è colpa mia




Un piccolo inciso fuori tema ma utile per capire l’importanza delle cose che stiamo facendo.
Ognuno di noi sviluppa un ragionamento utilizzando una serie di zone celebrali che consentono di elaborare il pensiero. La mappa, la dislocazione e le dimensioni di queste zone non sono uguali in tutti gl’individui – biodiversità. Se volessimo porre su di una scala statistica queste differenze, avremo da un lato coloro che posseggono buone capacità di ricordare, soprattutto il testo scritto, ottima capacità di mettere a sistema e classificare, grande meticolosità; dall’altra coloro che riescono ad elaborare nuove idee, grande capacità di osservazione, soprattutto visiva, creatività, visione in un insieme logico e coerente di sistemi complessi, anche se a volte in modo disordinato. Per essere sintetici e chiari individuando dei personaggi storici che incarnino gli estremi della scala da un lato avremmo Dmitrij Ivanovič Mendeleev e Pico della Mirandola dall’altra Leonardo da Vinci ed Albert Einstein. I secondi potrebbero essere identificati per una loro caratteristica celebrare: dislessici (dislessia che non è ovviamente una malattia mentale, ma una diversa posizione e dimensione delle aree celebrali del pensiero), dei secondi non saprei dare una definizione, ovviamente tutto sono tranne che normali. Normali in una scala statistica di valori sono tutti quelli che si trovano a metà strada tra i due estremi, con capacità sia degli uni che degli altri.
Ognuno di noi ha delle capacità di sviluppare il pensiero in una posizione intermedia tra i due estremi. Nel mio caso più spostato nella parte dei dislessici. Poesie da mandare a memoria e latino sono stati l’incubo del mio percorso formativo. Matematica, disegno e filosofia, non solo un settore di buoni risultati, ma un vero divertimento.
L’evoluzione del genere umano poggia su due grandi pilastri culturali costituito nei secoli dall’insieme delle persone collocate vicino ad uno o all’altro estremo. Siamo quello che siamo per la grande biodiversità del pensiero umano.
Se ci sono stati svarioni è perché quello che vedo mi dice qualcosa di diverso da quello che c’è scritto. La faccenda di non ricordare ogni tanto qualche dato bibliografico, oltre ad essere per me un problema, può a volte essere un vantaggio per la ricerca, perché mi consente di guardare le cose senza il filtro dell'informazione culturale consolidata.
Ogni tanto lasciate che lanci un sasso nello stagno, anche se in realtà non sempre convinto ma spesso provocatorio, siamo in fase di lavoro non traiamo ancora conclusioni, e se sbaglio non ho nessun problema ad ammetterlo. Spesso nella ricerca s’imbocca un vicolo cieco e bisogna tornare indietro. Qualche volta dire caz…te fa bene allo sviluppo del pensiero.
Quindi per rettifica ed ammenda:

Questi sono certamente Londra – non potrebbe essere altrimenti.
Anche questi sono certamente Londra, anche se come periodo storico d’uso potrebbe anche esserci stata una stampa torinese.
Di questi non c’è dubbio a sinistra Londra a destra Torino.
Non ci sono dubbi.
Londra – Torino – colori - annulli - fondino di sicurezza si - fondino di sicurezza no ….




PS e' arrivata mentre stavo scrivendo.
fildoc ha scritto:Esatto!
Tutte le modifiche devono ricondursi al momento precedente la tempratura.
L'unico mio dubbio che comunque crea in voi sempre sobbalzi....
è questo:
non avrebbero potuto produrre un secondo punzone da un conio indurito?
Le differenze riguardano il 15c II e III tipo rispetto al 30c. Ma tra 5c, 10c e 30c l'effigi corrispondono come anche le cornici.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di mikonap il 14 gennaio 2011, 10:44, modificato 1 volta in totale.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: De La Rue ... ancora
Un po' di fantafilatelia
In origine era il conio per marche da bollo,
da questo cancellando la cornice si ricavò il punzone per francobolli,
si decise di iniziare con il conio per il 15c. e il 2L. utilizzando due tecniche diverse per incidere gli ovali,
sicuramente servì a capire quale fosse la migliore,
il disegno del primo ovale piacque di più e procedettero all'incisione del 60 e del 40c.,
il 2L. poteva rimanere così tanto piu che la cornice risaltava il massimo valore della serie,
imprimendo il punzone sul futuro conio da 40c. successe qualcosa
forse il punzone per qualche fatalità si scheggiò incidendo male alcuni punti dell'effigie
che l'incisore modificò direttamente sul conio ( non vedo perchè cambiare l'effige senza un motivo particolare),
decisero di utilizzare il nuovo conio per la crezione del 2° punzone, questa volta completo di ovale e cornice,
ma qualcosa andò storto, il trasferimento non avvenne come si doveva
bene l'effigie ma il resto no,
che fare?
Semplice da quel punzone si cancella ovale e cornice, si crea una coppia in negativo,
da questa un nuovo punzone completo di ovale e cornice che servì con molta più facilità a incidere i conii
da 5, 10, 30c. e i ferro di cavallo 2°e 3° tipo,
Scusatemi per questa fantasia ma dopo un po' che se ne parla è legittimo fantasticare,
a voi non capità?
E la vostra teoria qual'è?
In origine era il conio per marche da bollo,
da questo cancellando la cornice si ricavò il punzone per francobolli,
si decise di iniziare con il conio per il 15c. e il 2L. utilizzando due tecniche diverse per incidere gli ovali,
sicuramente servì a capire quale fosse la migliore,
il disegno del primo ovale piacque di più e procedettero all'incisione del 60 e del 40c.,
il 2L. poteva rimanere così tanto piu che la cornice risaltava il massimo valore della serie,
imprimendo il punzone sul futuro conio da 40c. successe qualcosa
forse il punzone per qualche fatalità si scheggiò incidendo male alcuni punti dell'effigie
che l'incisore modificò direttamente sul conio ( non vedo perchè cambiare l'effige senza un motivo particolare),
decisero di utilizzare il nuovo conio per la crezione del 2° punzone, questa volta completo di ovale e cornice,
ma qualcosa andò storto, il trasferimento non avvenne come si doveva
bene l'effigie ma il resto no,
che fare?
Semplice da quel punzone si cancella ovale e cornice, si crea una coppia in negativo,
da questa un nuovo punzone completo di ovale e cornice che servì con molta più facilità a incidere i conii
da 5, 10, 30c. e i ferro di cavallo 2°e 3° tipo,
Scusatemi per questa fantasia ma dopo un po' che se ne parla è legittimo fantasticare,
a voi non capità?
E la vostra teoria qual'è?

Re: De La Rue ... ancora
Direi di lasciare per il momento la visione generale per raccogliere altri elementi certi. Dovremmo concentrarci ancora sul 15c in quanto potrebbe essere la chiave di volta della nostra ricerca.
Facendo il punto: il 15c è stato stampato in più tipi; abbiamo visto che ci sono delle differenze sostanziali tra il I tipo ed il III tipo (di cui grazie a Pino abbiamo le prove di stampa).
La domanda è: il II ed il III tipo, a parte i puntini (4 nell’uno – 12 nell’altro) per il resto sono uguali come effige, cornici e decorazioni?
Leggiamo insieme quello che dice lo Zanarria.
A parte il termine punzone utilizzato nella descrizione dei tre tipi che alla luce della nostra discussione dovrebbe essere conio, il testo parla di 3 punzoni (conii) diversi. Se questo è verificato dovremmo riscontrare differenze anche tra il II ed III tipo.
Purtroppo non abbiamo disponibile una prova di stampa del II tipo (se non ho capito male da quanto mi ha detto Pino sembra che non ce ne siano, correggetemi se sbaglio).
Per risolvere il problema ho identificato 3 particolari presenti sulla prova del III tipo e sono andato a cercarmeli sia su frammenti del III tipo che del II tipo.
Il primo particolare mostra una decorazione a V staccata nell’angolo; il secondo la linea di sezione del collo aperta sull’ovale, nel terzo la parte interna (punta della parte scura) del ricciolo rivolta verso l’alto.
Per il 20c su 15c III tipo ho rintracciato in archivio un frammento del gennaio 1865 (primo mese di uso) ed uno del 1867 (ultimo periodo di uso).
Come potete notare i tre particolari sono uguali alla prova in tutti e due i frammenti.
Per il 20c su 15c II tipo non ho rintracciato date certe e mi sono affidato a due frammenti simili per tariffa a quelli precedenti.
Come potete notare: nel particolare 1° la V è chiusa nell’angolo; nel 2° particolare la linea di sezione del collo è chiusa; nel 3° particolare la punta del ricciolo è rivolta verso il basso. Questo avviene in tutti e due i frammenti.
Questo dovrebbe dimostrare che anche II e III tipo del 15c hanno disegni diversi al di là dei puntini.
Un dato importante da notare è che per 15c è stato rifatto 3 volte il conio, e per 3 volte le decorazioni sono state rifatte. A questo punto tra II e III il pantografo è d'obbligo.
Se avete qualche immagini di migliore qualità del II tipo (es. di esemplari nuovi) sarebbe interessante vederle (possibilmente a 1200dpi) per confrontarle con la prova del III tipo.
michele
Facendo il punto: il 15c è stato stampato in più tipi; abbiamo visto che ci sono delle differenze sostanziali tra il I tipo ed il III tipo (di cui grazie a Pino abbiamo le prove di stampa).
La domanda è: il II ed il III tipo, a parte i puntini (4 nell’uno – 12 nell’altro) per il resto sono uguali come effige, cornici e decorazioni?
Leggiamo insieme quello che dice lo Zanarria.
A parte il termine punzone utilizzato nella descrizione dei tre tipi che alla luce della nostra discussione dovrebbe essere conio, il testo parla di 3 punzoni (conii) diversi. Se questo è verificato dovremmo riscontrare differenze anche tra il II ed III tipo.
Purtroppo non abbiamo disponibile una prova di stampa del II tipo (se non ho capito male da quanto mi ha detto Pino sembra che non ce ne siano, correggetemi se sbaglio).
Per risolvere il problema ho identificato 3 particolari presenti sulla prova del III tipo e sono andato a cercarmeli sia su frammenti del III tipo che del II tipo.
Il primo particolare mostra una decorazione a V staccata nell’angolo; il secondo la linea di sezione del collo aperta sull’ovale, nel terzo la parte interna (punta della parte scura) del ricciolo rivolta verso l’alto.
Per il 20c su 15c III tipo ho rintracciato in archivio un frammento del gennaio 1865 (primo mese di uso) ed uno del 1867 (ultimo periodo di uso).
Come potete notare i tre particolari sono uguali alla prova in tutti e due i frammenti.
Per il 20c su 15c II tipo non ho rintracciato date certe e mi sono affidato a due frammenti simili per tariffa a quelli precedenti.
Come potete notare: nel particolare 1° la V è chiusa nell’angolo; nel 2° particolare la linea di sezione del collo è chiusa; nel 3° particolare la punta del ricciolo è rivolta verso il basso. Questo avviene in tutti e due i frammenti.
Questo dovrebbe dimostrare che anche II e III tipo del 15c hanno disegni diversi al di là dei puntini.
Un dato importante da notare è che per 15c è stato rifatto 3 volte il conio, e per 3 volte le decorazioni sono state rifatte. A questo punto tra II e III il pantografo è d'obbligo.
Se avete qualche immagini di migliore qualità del II tipo (es. di esemplari nuovi) sarebbe interessante vederle (possibilmente a 1200dpi) per confrontarle con la prova del III tipo.

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: De La Rue ... ancora
Messa così, sembrerebbe i De La Rue fossero dei principianti alla prime armi: di cerchi e ovali nella engraving room ne avevano già incisi un bel po' e sicuramente sapevano qual'era il sistema migliore per farlo.ANTONELLO ha scritto: si decise di iniziare con il conio per il 15c. e il 2L. utilizzando due tecniche diverse per incidere gli ovali,
sicuramente servì a capire quale fosse la migliore,
Michele
Re: De La Rue ... ancora
si Michele scusa, mi sono espresso male,
ipotizzavo due varianti da esporre alla critica di Torino
per Mikonap
le elaborazioni che hai fatto sono la conferma di quanto ho letto.
cioè che i puntini sono stati messi proprio per riconoscere le due tirature e per identificare eventuali contraffazioni
per bravi che erano gli incisori, non era umanamente possibile incidere tre conii perfettamente identici

ipotizzavo due varianti da esporre alla critica di Torino

per Mikonap
le elaborazioni che hai fatto sono la conferma di quanto ho letto.
cioè che i puntini sono stati messi proprio per riconoscere le due tirature e per identificare eventuali contraffazioni
per bravi che erano gli incisori, non era umanamente possibile incidere tre conii perfettamente identici



Re: De La Rue ... ancora
Torniamo all'ipotesi di un punzone per la sola cornice (ovale e/o rettangolare).
Ricordiamo che i conei di tutti i valori sono stati fatti tra l'inizio e la fine di maggio del 1863.
Nel 1864 quando si sono stati rifatti due nuovi conei del 15c (II e III tipo). Se esisteva un punzone della cornice fatto per gli altri valori, penso al 5c, 10c e 30c, probabilmente sarebbe stato usato.
Provo a fare una verifica delle dimensioni delle cornici. Tenete conto che confronto tre immagini provenienti da riprese diverse, due da prove le cui immagini sono state fornite da Pino, ed una 20c su 15c II tipo, da una ripresa scanner fatta da me su un Fb d'archivio (tra l'altro non proveniente da una prova ed usato).
Per effettuare la sovraposizione con la prova 15c III tipo ho dovuto scurire la prova (equalizzazione) ed ho dovuto ruotare di qualche frazione di grado il Fb usato. Non vi sono state altre manipolazioni.
Vi mostro le fasi dell'operazione di sovrapposizione (interferometria verde-viola)
In nero le parti coincidenti in viola e verde le parti non coincidenti. Si può notare che allineando le immagini rispetto all'ovale interno, sia gli ovali che le cornici rettangolari coincidono abbastanza bene.
L'effige non ha la stessa posizione rispetto all'ovale.
Facendo la stessa verifica tra la prova del 15c III tipo con il 30c, scurendo i due valori (equalizzazione) nella sovrapposizione (interferometria rosso-azzurra) si può notare:
In nero le parti coincidenti in rosso e azzurro le parti non coincidenti.La cornice ovale del 30c è più stretta sull'asse orizontale. Si nota il solito spostamento dell'effige rispetto all'ovale.
E' interessante notare nel confronto della sezione del collo tra 30c e 15c II la forma completamente diversa del lato sinistro (30c curva verso il basso, 15 II tipo verso l'alto). Ricordando che nel I e III tipo la sezione in quel punto era aparta, si può dire che adattassero quel punto (critico perche per piccoli spostamenti interferiva la cornice) alla forma dell'ovale.
michele
Ricordiamo che i conei di tutti i valori sono stati fatti tra l'inizio e la fine di maggio del 1863.
Nel 1864 quando si sono stati rifatti due nuovi conei del 15c (II e III tipo). Se esisteva un punzone della cornice fatto per gli altri valori, penso al 5c, 10c e 30c, probabilmente sarebbe stato usato.
Provo a fare una verifica delle dimensioni delle cornici. Tenete conto che confronto tre immagini provenienti da riprese diverse, due da prove le cui immagini sono state fornite da Pino, ed una 20c su 15c II tipo, da una ripresa scanner fatta da me su un Fb d'archivio (tra l'altro non proveniente da una prova ed usato).
Per effettuare la sovraposizione con la prova 15c III tipo ho dovuto scurire la prova (equalizzazione) ed ho dovuto ruotare di qualche frazione di grado il Fb usato. Non vi sono state altre manipolazioni.
Vi mostro le fasi dell'operazione di sovrapposizione (interferometria verde-viola)
In nero le parti coincidenti in viola e verde le parti non coincidenti. Si può notare che allineando le immagini rispetto all'ovale interno, sia gli ovali che le cornici rettangolari coincidono abbastanza bene.
L'effige non ha la stessa posizione rispetto all'ovale.
Facendo la stessa verifica tra la prova del 15c III tipo con il 30c, scurendo i due valori (equalizzazione) nella sovrapposizione (interferometria rosso-azzurra) si può notare:
In nero le parti coincidenti in rosso e azzurro le parti non coincidenti.La cornice ovale del 30c è più stretta sull'asse orizontale. Si nota il solito spostamento dell'effige rispetto all'ovale.
E' interessante notare nel confronto della sezione del collo tra 30c e 15c II la forma completamente diversa del lato sinistro (30c curva verso il basso, 15 II tipo verso l'alto). Ricordando che nel I e III tipo la sezione in quel punto era aparta, si può dire che adattassero quel punto (critico perche per piccoli spostamenti interferiva la cornice) alla forma dell'ovale.

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di mikonap il 15 gennaio 2011, 11:18, modificato 1 volta in totale.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: De La Rue ... ancora
quarda che differenza di posizione tra ovale e cornice,
cosa ipotizzi Michele?

cosa ipotizzi Michele?



Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Re: De La Rue ... ancora
Puo' darsi che per alcuni valori si sia usato un punzone completo con effigie, ovale e cornice rettangolare (all'inizio chiaramente tre pezzi distinti), ma non credo che fosse la prassi comune.
Immaginiamo:
sostanzialmente assemblati i tre pezzi con lavoro di lima poi si sarebbe fatto un conio
anzi tre conii (o conei?)
e da questo poi tre nuovi punzoni...
oppure dall'assemblaggio avrebbero fatto un solo conio senza diciture nell'ovale
e da questo un punzone,
poi sarebbero stati prodotti tre conii
su cui prima della tempratura avrebbero inciso il valore in centesimi?
Le due ipotesi sono entrambe possibili...
Gli altri valori pero' mostrano piccole, ma caratteristiche differenze nella foggia dell'ovale sia sul margine interno verso l'effigie che all'esterno verso la cornice;
il che diventa prova che la maggior parte degli assemblaggi erano fatti singolarmente per ogni valore.
Peraltro i De La Rue mi da' l'impressione che erano quasi maniacali nella ricerca dell buona qualita'!
Costi e manodopera non erano risparmiati pur di ottenere prodotti finiti di qualita'!
Immaginiamo:
sostanzialmente assemblati i tre pezzi con lavoro di lima poi si sarebbe fatto un conio
anzi tre conii (o conei?)
e da questo poi tre nuovi punzoni...
, penso al 5c, 10c e 30c,
oppure dall'assemblaggio avrebbero fatto un solo conio senza diciture nell'ovale
e da questo un punzone,
poi sarebbero stati prodotti tre conii
su cui prima della tempratura avrebbero inciso il valore in centesimi?
Le due ipotesi sono entrambe possibili...
Gli altri valori pero' mostrano piccole, ma caratteristiche differenze nella foggia dell'ovale sia sul margine interno verso l'effigie che all'esterno verso la cornice;
il che diventa prova che la maggior parte degli assemblaggi erano fatti singolarmente per ogni valore.
Peraltro i De La Rue mi da' l'impressione che erano quasi maniacali nella ricerca dell buona qualita'!
Costi e manodopera non erano risparmiati pur di ottenere prodotti finiti di qualita'!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao



Fildoc
Re: De La Rue ... ancora
ANTONELLO ha scritto: guarda che differenza di posizione tra ovale e cornice, cosa ipotizzi Michele?
…
Per rispondere a questa domanda devo uscire dalla logica post rivoluzione informatica del copia ed incolla e pensare nella logica di quando si disponeva di strumenti manuali. Vi parlerò di tecniche grafiche e non incisione, anche se gli strumenti erano diversi la logica alla base dovrebbe essere la stessa.
Ovviamente non che sia contrario alle tecniche di editing (copia e incolla). Tenete presente che oggi se devo insegnare un approccio alla grafica computerizzata dico a chi mi ascolta – se dovete fare tre disegni simili, se non strutturate il primo in modo da poterlo copiare e ottenere gli altri due solo con qualche modifica vi BOCCIO.
Per me tornare con il ricordo alle tecniche grafiche tradizionali non è difficile perché non bisogna andare all’800 ma solo ad una trentina di anni fa quando nello studio tecnico di un giovane ed innovativo professionista si usavano questi strumenti.
Di questi ce ne erano scatoli pieni.
Questo era quello che si trovava in uno dei cassettino del mobiletto affianco al tavolo da disegno di un collaboratore.
Questi erano gli strumenti con cui era possibile realizzare con l’inchiostro di china qualunque disegno.
Questi erano quelli presenti in un piccolo studio di un giovane professionista, immaginatevi cosa dovesse esserci nei laboratori dei De La Rue a Londra.
Se il disegno era particolarmente complesso e dovevo farne dei simili, avrei isolato la parte complessa ed avrei fatto fare delle copie su di un trasparente attacandole sul fogli traslucido da cui si facevano le riproduzioni. Dopo avrei completato il disegno utilizzando alcuni degli strumenti presentati, poi avrei detto ad un collaboratore di ripetere la procedura per tutti gli altri. A dire il vero i collaboratori, quando avevo mostrato il bozzetto e quando avevo dato il trasparente della parte complessa (abbastanza costosa perché era necessario un fotografo o un eliografo, se non si aveva l’attrezzatura fotografica o eliografica nello studio) sapevano da soli cosa dovevano fare.
Mi sono convinto che sia stato fatto il punzone della sola effige (uno o due),e si siano utilizzate tecniche manuali (con dime e con l’aiuto del pantografo per i decori) per le altre parti.
Per comprendere cosa possa avermi orientato in questo senso, vi mostro due belle immagini, 20c su 15 II e III tipo, arrivate fresche fresche – Cosa importante sono state riprese insieme una vicina all’altra minimizzando gli errori di ripresa - Grazie Pino.
Sovrapponendo le due immagini (sorelle anche se non identiche) in modo da far coincidere al meglio l’ovale bianco interno, si può notare una serie di sfasamenti a partire dall’effige reale per finire ai decori d’angolo.
Gli sfasamenti se pur piccoli (frazioni e decimi di millimetro) aumentano man mano che ci allontaniamo dalla zona che abbiamo fatto coincidere, per somma di piccoli errori. Questa è una caratteristica del lavoro a mano (anche se di alta precisione ed accuratezza) e non della riproduzione meccanica.
Per esempio nel seguire una stessa forma facendole scorrere vicino lo strumento, che è il modo più semplice di eseguire delle linee curve, manualmente si potevano avere risultati diversi a seconda dell’inclinazione dello strumento (che definisce una tolleranza nella precisione).
Quello che si può notare è che i particolari d’angolo(sfalsati nel disegno generale – part 1), possono essere riallineati localmente (part 2) e coincidendo abbastanza bene a meno di piccoli dettagli che li differenziano. Anche questo è caratteristico di un lavoro con strumenti manuali - si riallineava il pantografo rispetto ad un punto relativo e non assoluto.
Quando a realizzare erano le stesse mani, magari in una catena di montaggio, nei giorni di metà marzo del 1863 (10c, 30c e 40c) o qualche giorno dopo (5c) il disegno era più simile (con una variazione un po’ più grande per la cornice del 40c) perché le stesse persone utilizzavano gli stessi strumenti per incorniciare i diversi valori.
Quando passava più tempo e magari le persone erano altre, gli strumenti erano simili ma non gli stessi, aumentavano le variazioni.
michele
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
- cirneco giuseppe
- Messaggi: 5747
- Iscritto il: 13 luglio 2007, 17:35
- Località: Orbassano (TO)
- Contatta:
Re: De La Rue ... ancora
Meraviglioso Michele!
Mi hai fatto tornare al 1969, quando dopo la scuola andavo a disegnare in un ufficio tecnico.
OT. La scatola di montaggio del G91Y spinto da un pulso reattore, venduta in Inghilterra ed importata in Italia, contiene i piani di costruzione disegnati interamente da me nell'arco di 5 mesi (se non ricordo male) e se nessuno ha apportato modifiche, l'esploso totale ha il disegno dell'ala destra più lunga di 3 mm rispetto a quella sinistra, dovuto allo stiramento del lucido fissato al tecnigrafo per tanto tempo.
Scusate l'OT

Mi hai fatto tornare al 1969, quando dopo la scuola andavo a disegnare in un ufficio tecnico.
OT. La scatola di montaggio del G91Y spinto da un pulso reattore, venduta in Inghilterra ed importata in Italia, contiene i piani di costruzione disegnati interamente da me nell'arco di 5 mesi (se non ricordo male) e se nessuno ha apportato modifiche, l'esploso totale ha il disegno dell'ala destra più lunga di 3 mm rispetto a quella sinistra, dovuto allo stiramento del lucido fissato al tecnigrafo per tanto tempo.
Scusate l'OT


..... pino .....
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1
________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it


su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1
________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

Re: De La Rue ... ancora
Approfitto di questa serie inviata da Pino (15c, 20c su 15 c I - II - III tipo) per dimostrare la correttezza del metodo.
Per riassumere e per verificare, nel caso qualcuno abbia ancora dubbi, faccio un'altra prova 15c e 20c su 15c I Tipo.
L'aspetto fondamentale della verifica è che i 4 Fb sono stati ripresi insieme uno vicino all'altro ad alta definizione 1200 dpi, allineando al meglio possibili le linee orizzontali e verticali. Pino le tue sono perfette
Abbiamo visto che sovrapponendo II e III tipo
Succedeva questo. Conei diversi con parti e ritocchi incisi a mano - disallineamento dei particolari
Se confrontiamo il 15c e il 20c su 15c I tipo, il conio e lo stesso anche se ci sono stati passaggi meccanici (es. appartengo a posizioni diverse della tavola - appartengono a tavole diverse - ecc.).
Sovrapponendo (interferometria rosso-azzurra)
avviene questo - stesso coneo, riproduzioni meccaniche quindi sovrapposizione perfetta
michele
Per riassumere e per verificare, nel caso qualcuno abbia ancora dubbi, faccio un'altra prova 15c e 20c su 15c I Tipo.
L'aspetto fondamentale della verifica è che i 4 Fb sono stati ripresi insieme uno vicino all'altro ad alta definizione 1200 dpi, allineando al meglio possibili le linee orizzontali e verticali. Pino le tue sono perfette



Abbiamo visto che sovrapponendo II e III tipo
Succedeva questo. Conei diversi con parti e ritocchi incisi a mano - disallineamento dei particolari
Se confrontiamo il 15c e il 20c su 15c I tipo, il conio e lo stesso anche se ci sono stati passaggi meccanici (es. appartengo a posizioni diverse della tavola - appartengono a tavole diverse - ecc.).
Sovrapponendo (interferometria rosso-azzurra)
avviene questo - stesso coneo, riproduzioni meccaniche quindi sovrapposizione perfetta


Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: De La Rue ... ancora
Michele hai fatto un lavoro che a dir poco è strepitoso,
basato sull' osservazione ed esperienza personale
ho sempre sostenuto l'uso di un pantografo,
ho cercato su internet una foto, un documento o qualcosa che ne illustrasse uno per incidere del 1800
ma non l' ho trovato,
l' ipotesi è rafforzata dalla traduzione del contratto postato da Fildoc
che dice chiaramente che i De La Rue non avrebbero fornito il pantografo all' O.C.V. perchè in Inghilterra troppo caro e
che a comprarlo in Francia si sarebbe risparmiato,
questo vuol dire che il pantografo era una vera è propria macchina per incidere ( o almeno meccanicamente basato su di una tecnologia avanzata per l' epoca) e che costava anche cara,
altrimenti a Torino non avrebbero tirato al risparmio per pochi spiccioli
basato sull' osservazione ed esperienza personale




ho sempre sostenuto l'uso di un pantografo,
ho cercato su internet una foto, un documento o qualcosa che ne illustrasse uno per incidere del 1800
ma non l' ho trovato,
l' ipotesi è rafforzata dalla traduzione del contratto postato da Fildoc
che dice chiaramente che i De La Rue non avrebbero fornito il pantografo all' O.C.V. perchè in Inghilterra troppo caro e
che a comprarlo in Francia si sarebbe risparmiato,
questo vuol dire che il pantografo era una vera è propria macchina per incidere ( o almeno meccanicamente basato su di una tecnologia avanzata per l' epoca) e che costava anche cara,
altrimenti a Torino non avrebbero tirato al risparmio per pochi spiccioli
Re: De La Rue ... ancora
ANTONELLO ha scritto:...
ho sempre sostenuto l'uso di un pantografo,
ho cercato su internet una foto, un documento o qualcosa che ne illustrasse uno per incidere del 1800
ma non l' ho trovato ...
Questo è un pantografo per incisione recente, s'intuisce il funzionamento.
Questo è del 1880 (The Francis Engraving Machine, circa 1880) come si può leggere in quest'interessante articolo http://www.engraversjournal.com/article ... index.html l
Questo un altro articolo sui pantografi da incisione.
http://www.e-engraving.com/machines/Ant ... achine.htm

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: De La Rue ... ancora
Grazie Michele
uno simile al primo l' ho usato,
all' estremità dell utensile per tracciare vi era una puleggietta gollegata tramite cinghia a un motorino elettrico
ora vado a leggermi gli articoli che hai postato


uno simile al primo l' ho usato,
all' estremità dell utensile per tracciare vi era una puleggietta gollegata tramite cinghia a un motorino elettrico

ora vado a leggermi gli articoli che hai postato




Re: De La Rue ... ancora
maupoz ha scritto:...
AVEVO PENSATO DI LANCIARE IL CONCORSO ..... INCIDETEVI UN DLR......
si prende un pezzo di plastilina, cioccolato, sapone, gesso ........
con dimensioni "umane" si riportano: l'effigie, gli ovali, i fregi, le scritte, le linee di contorno...... per chi ha figli in età potrebbe essere un bel gioco. Poi ..... si stampi !!!!
Potremmo simularlo prima al computer ma dobbiamo farlo insieme.
Riassumendo - abbiamo visto che l'effige deriva dalla marca tonda, ed è stata ricavata compreso le linee del fondo che coincidono. Abbiamo poi notato che l'effige per i vari valori non ha la stessa posizione rispetto all'ovale interno, quindi le linee di fondo dovevano avere un lunghezza superiore alle dimensioni dell'ellisse (franco)
Fase 0 - Il coneo originale doveva avere più o meno quest'aspetto (in grigio scuro le parti emergenti).
Fase 1 - E' stato ricavato un punzone (in grigio scuro le parti emergenti)
Fase 2 - E' stata scalpellata la cornice (punzone)
Fase 3 - E' stata scalpellata la sezione del collo (punzone)
Fase 4 - Sono stati ricavati i conei per i singoli valori - in rosso l'ovale dedinitivo.
A questo punto dobbiamo raggionare insieme per andare avanti.
Cancellare le linee esterne all'ovale significa riempire i solchi esterni all'ovale - prima ipotesi.
C'è secondo me (ma forse qualcuno in questo nostro lungo discorso l'ha già ipotizzato) anche una seconda ipotesi ritagliare una piastrina ovale da inserire in un alloggiamento di pari forma ricavato sulla piastra dove sono state (o saranno) incise le altre parti del disegno.



Io non lo so. HELP - Qui ci vorrebbe qualche fonte storica nello specifico o sulla tecnica in generale.

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: De La Rue ... ancora
mikonap ha scritto: Riassumendo - abbiamo visto che l'effige deriva dalla marca tonda, ed è stata ricavata compreso le linee del fondo che coincidono. Abbiamo poi notato che l'effige per i vari valori non ha la stessa posizione rispetto all'ovale interno, quindi le linee di fondo dovevano avere un lunghezza superiore alle dimensioni dell'ellisse (franco)
No, l'effigie sulle marche è già una copia.
Oltre al ritratto, ci sono anche i due cerchi previsti dalle istruzioni date dagli italiani e le scritte, perchè queste rimanevano identiche su tutte le 20 marche da realizzare, quindi non c'era motivo di non sfruttare il punzone per il loro trasferimento. E' da questa original die (così è definita nelle carte DLR) che vengono tratti il punch n.1, usato per fare 20 marche da bollo (ed altre in seguito) e successivamente il punch n.2 per i francobolli. Su questo secondo punzone vengono eliminati i cerchi e "ovalizzate" le linee di fondo, che sicuramente vengono tenute un po' più corte del necessario, perchè allungarle sui conii dei francobolli non è un problema (si deve incidere), mentre accorciarle sarebbe un'operazione decisamente difficile (bisogna riempire i solchi esistenti).
Questo mi sento di escluderlo: basta guardare l'aspetto di un conio per rendersi conto che deve essere un pezzo monolitico.mikonap ha scritto: C'è secondo me (ma forse qualcuno in questo nostro lungo discorso l'ha già ipotizzato) anche una seconda ipotesi ritagliare una piastrina ovale da inserire in un alloggiamento di pari forma ricavato sulla piastra dove sono state (o saranno) incise le altre parti del disegno.
La mia impressione è che i conii in generale venissero incisi su dischi di acciaio dello stesso diametro di quelli usati per i punzoni e il motivo lo trovo in quell'anello che, nella foto postata da Maurizio, circonda il punzone: secondo me l'anello era abbastaza alto da contenere al suo interno il pezzo inciso e quello vergine su cui andava trasferita l'incisione, lasciandone sporgere in altezza quanto bastava per metterlo sotto pressa e garantendo l'assenza di slittamenti orizzontali che avrebbero reso "mossa" la copia. A questo proposito si vedano le prove del 15 /20 novembre dell'incisione originale non ancora scontornata: lasciano un'impronta circolare.
Piuttosto, tornerei alla prima prova del 2 lire e a quel famoso tratto esterno alla cornice, in basso a sinistra: poteva essere di qualche utilità se l'effigie fosse stata trasferita sul conio dopo aver inciso il resto del francobollo? Dite la vostra, la mia idea me la sono fatta.
Michele
Re: De La Rue ... ancora
La mia impressione è che i conii in generale venissero incisi su dischi di acciaio dello stesso diametro di quelli usati per i punzoni e il motivo lo trovo in quell'anello che, nella foto postata da Maurizio, circonda il punzone: secondo me l'anello era abbastaza alto da contenere al suo interno il pezzo inciso e quello vergine su cui andava trasferita l'incisione, lasciandone sporgere in altezza quanto bastava per metterlo sotto pressa e garantendo l'assenza di slittamenti orizzontali che avrebbero reso "mossa" la copia. A questo proposito si vedano le prove del 15 /20 novembre dell'incisione originale non ancora scontornata: lasciano un'impronta circolare.
L'ipotesi di Michele (Caso in questo caso



Difficile pero' giustificare le dimensioni diverse dell'ovale con scritta e il modo diverso con cui si raccorda con l'effigie e con la cornice rettangolare esterna.
Piccoli difetti di riporto con il pantografo?
Possibili, ma improbabili.
Sembrerebbe invece che ovali e cornici siano stati disegnati in momenti diversi e poi assemblati all'effigie. In quanto non vi è assoluta congruenza fra le tre parti che mutano fra i vari valori. Non solo, a me sembra di scorgere tra l'effigie e l'ovale qualche discontinuita' che farebbe pensare ad un incastro...
Avrebbe a questo punto interesse che scannerizzassi le mie prove di colore a 1200 dpi?
Esse certamente, essendo prove, dovrebbero essere precedenti alla stampa dei fogli.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao



Fildoc
- cirneco giuseppe
- Messaggi: 5747
- Iscritto il: 13 luglio 2007, 17:35
- Località: Orbassano (TO)
- Contatta:
Re: De La Rue ... ancora
Avrebbe a questo punto interesse che scannerizzassi le mie prove di colore a 1200 dpi?
Esse certamente, essendo prove, dovrebbero essere precedenti alla stampa dei fogli.
Si, Massimiliano, sono certamente precedenti ma fra le prove di colore e le prove d'archivio (su cui ha lavorato Michele) ci passa poco, la differenza è solo il colore.
Una volta usata per le prove di colore, un foglio per ogni colore, la tavola veniva conservata e poi usata per le prove d'archivio e quindi per i francobolli.
Io credo che fra prove di colore e prove d'archivio passino, al massimo, 10 cicli di utilizzo della tavola.
Però tutto può servire.
..... pino .....
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1
________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it


su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1
________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

Re: De La Rue ... ancora
Rimetto a posto la successione delle fasi sulla base di quello che ci siamo detti.
Ipotesi 1 - Ovale delle linee di fondo (con tolleranza) eseguito sul punzone. (comincio anche io ad orientarmi per questa)
Ipotesi 2 - Piastrina da inserire nel coneo delle cornici e decotazioni.
In tutte e due le ipotesi avrei realizzato l'effige leggermente sottoposta al piano di lavoro e poi avrei rettificato il piano per portarlo a livello (questo sarebbe stato possibile anche con l'incisione delle cornici e dei decori già fatti, se sufficientemente profonde)
Ma questa operazione potrebbe essere "2 - Faced"
Ipotesi 1 - Ovale delle linee di fondo (con tolleranza) eseguito sul punzone. (comincio anche io ad orientarmi per questa)
Ipotesi 2 - Piastrina da inserire nel coneo delle cornici e decotazioni.
In tutte e due le ipotesi avrei realizzato l'effige leggermente sottoposta al piano di lavoro e poi avrei rettificato il piano per portarlo a livello (questo sarebbe stato possibile anche con l'incisione delle cornici e dei decori già fatti, se sufficientemente profonde)
Ma questa operazione potrebbe essere "2 - Faced"
marcadabollo ha scritto:Penso che nel proseguire le indagini valga la pena di ricordare quali erano le operazioni di preparazione di una tavola di cui De la Rue registrava data e operatore:
1 - Struck (colpito, battuto): ritengo sia il riporto dell'effigie, e quanto la accompagnava, mediante il punzone
2 - Faced: qui la traduzione diventa essenziale per capire cosa fosse quest'operazione. Uno dei significati del verbo to face è rivestire. Questo mi ricorda il corso di officina degli sitituti tecnici (che ho vissuto attraverso le maledizioni di mio fratello, alle prese con quest'attività da officina ottocentesca): dopo aver spianato a furia di lima una piastrina di acciaio, sulla stessa veniva steso uno strato infinitesimo di rame (il modo non lo ricordo) che, graffiato con una punta metallica, consentiva di disegnare sulla faccia della piastrina la forma che poi andava lavorata. Visto che intorno al ritratto andava disegnato il conio da incidere, poteva essere questa l'operazione di facing? Mia obiezione alla mia ipotesi: è tanto importante questo piccolo artificio per rendere disegnabile una piastrina d'acciaio da registrarlo in apposita scheda? Secondo me no, quindi è assai probabile che fosse un'altra cosa ma, alla luce delle altre voci, è difficile capire quale.
3 - Outlined: qui invece ho pochi dubbi: è il disegno del conio, magari fatto con l'aiuto del pantografo, ma che stranamente viene prima di:
4 - Squared, cioè squadrato, che mi sarei aspettato fosse un'operazione preliminare al "riempimento" del rettangolo esterno con ornamenti, scritte e quant'altro era previsto dal bozzetto.
5 - Touched by: non c'è dubbio che sia "ritoccato da" ma a mio parere è riferito solo al disegno del conio, perchè la prossima operazione è:
6 - Engraving room: notate non è detto engraved by, ovvero "inciso da" ma "stanza d'incisione": quella che mi piace chiamare la "bottega", dove vari bravi artigiani lavorano di bulino su qualcosa che devono solo eseguire. E a sancire il risultato finale c'è:
7 - Finished by: e qui c'è una precisa attribuzione di paternità a chi da i tocchi finali all'incisione. Che quindi passa a:
8 - Hardening: la tempra, preliminare a:
9 - Stricking: ovvero la coniazione dei moulds di piombo. Qui ho una domanda per la quale non ho mai trovato nemmeno un indizio per provare a rispondere: una tavola di francobolli era formata da 4 gruppi di 100, per un totale di quattrocento impronte. Lo stricking si faceva 400 volte o solo 100, ripetendo invece 4 volte l' operazione successiva, che era:
10 - Electro-Typing, cioè la fabbricazione galvanoplastica della tavola. Il passo successivo infatti poteva anche prevedere l'assemblaggio di quattro blocchi di 100 impronte:
11 - Planing & Mounting: spianatura e montaggio. Va ricordato che il guscio di rame ottenuto per galvanoplastica veniva riempito al rovescio con metallo e montato su uno zoccolo di legno.
12 - Making Ready: approntamento. penso che si riferisca alla messa in macchina della tavola, alle prove preliminari, al taccheggio etc per poter avviare la stampa, i cui primi risultati a messa a punto avvenuta servivano per l'ultima operazione prima dell'impiego ufficiale di una nuova tavola:
13 - Registered: la registrazione consisteva nella messa in archivio di un foglio (o forse più di uno) stampato con la nuova tavola, con la data e la firma di approvazione di un responsabile. Per i nostri francobolli sono ben note le prove d'archivio, "evase" dalla collezione dell'OCV all'epoca del suo trasferimento a Roma. Michele
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di mikonap il 17 gennaio 2011, 21:14, modificato 2 volte in totale.
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele