I francobolli e la legge - Detenzione di francobolli falsi

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jack84

I francobolli e la legge - Detenzione di francobolli falsi

Messaggio da jack84 »

Buonasera a tutti, è da un po' di tempo che mi è venuto un dubbio sulla legge Giovanardi, o meglio sulla sua applicazione: un passo di questa legge recita, a grandi righe, che è perseguibile per legge anche colui che detiene "inconsapevolmente" materiale filatelico falso...
Ma allora, se io vado da un perito a farmi certificare un pezzo e mi dice che è falso, il perito dovrebbe essere obbligato a denunciare il cliente perchè detiene materiale falso? :mmm:
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luciano garagnani
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da luciano garagnani »

puoi riportare per esteso l'artico di Legge a cui ti riferisci?
jack84

Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da jack84 »

Art. 459. Falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati.

Le disposizioni degli articoli 453, 455 e 457 si applicano anche alla contraffazione o alterazione di valori di bollo e alla introduzione nel territorio dello Stato, o all’acquisto, DETENZIONE e messa in circolazione di valori di bollo contraffatti; ma le pene sono ridotte di un terzo. Agli effetti della legge penale si intendono per “valori di bollo” la carta bollata, le marche da bollo,i francobolli e gli altri valori equiparati a questi da leggi speciali.
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luciano garagnani
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da luciano garagnani »

Art. 455 Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate

Chiunque, fuori dei casi preveduti dai due articoli precedenti, introduce nel territorio dello Stato, acquista o detiene monete contraffatte o alterate, al fine di metterle in circolazione, ovvero le spende o le mette altrimenti in circolazione, soggiace alle pene stabilite nei detti articoli ridotte da un terzo alla metà.


Sembra che la detenzione sia punibile soltanto se è "al fine di metterle in circolazione".

Se un collezionista possiede dei francobolli falsi non dovrebbe essere un problema.

Ho usato il condizionale perchè non sono un avvocato! Ciao: Ciao:
jack84

Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da jack84 »

Per quanto riguarda le monete credo che abbia ragoine tu in quanto si utilizza il termine "al fine di metterle in circolazione", mentre per quel che riguarda i valori bollati questo termine non è utilizzato, infatti si parla di "detenzione O messa in circolazione", quindi hanno esplicitamente voluto discernere le due possibilità; PROBABILMENTE, dunque, è punibile anche la sola detenzione :mmm:
Ultima modifica di jack84 il 7 settembre 2011, 20:42, modificato 1 volta in totale.
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luciano garagnani
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da luciano garagnani »

Non è così.

La Legge Giovanardi non ha fatto altro che "estendere" i vecchi articoli del Codice Penale che riguardavano le monete, ai francobolli e valori bollati.
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allvenetoall
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da allvenetoall »

penso riguardi i francobolli che hanno corso legale, e che quindi siano spendibili.
Sui francobolli da collezione "fuori corso", se ti trovano con 200 gronchi rosa falsi, potrebbe esserci una presunzione, "perchè ce li hai, li vuoi vendere?" che però sarebbe da dimostrare, "usarli non posso, perchè sono fuori corso (oltrettutto falsi), mi piace collezionare i falsi, e magari ci ho scritto falso nel retro". Se uno fa attività di vendita abituale il discorso forse cambia, anche se li vendesse a 1 euro l'uno come curiosità, forse non potrebbe.
Non sono un legale, credo che la materia sia complessa da dirimere, certo quando vedi le ciofeche che vendono sulle piattaforme a volte anche spudoratamente, verrebbe veramente voglia di fare una segnalazione alla magistratura.

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Francesco
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LisaSimpson
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da LisaSimpson »

luciano garagnani ha scritto:Sembra che la detenzione sia punibile soltanto se è "al fine di metterle in circolazione".

Se un collezionista possiede dei francobolli falsi non dovrebbe essere un problema.

Ho usato il condizionale perchè non sono un avvocato! Ciao: Ciao:


Io penso che tu abbia ragione.
La detenzione, sia di monete che di valori di bollo, contraffatti è punibile solo qualora avvenga al fine di metterli in circolazione; questo è chiaro dal combinato disposto degli artt.455 e 459 codice penale.
Quando ricorra "il fine di metterli in circolazione" è compito del giudice stabilire e provare.
Certo che se il detentore è collezionista, sarà agevole dimostrare che il fine della detenzione è collezionistico e non lucrativo.
Diverso il caso, che so, dell'ufficietto che detiene francobolli falsi.

Per quanto riguarda la legge Giovanardi, che ha esteso l'applicazione dell'art. 459 c.p. anche ai valori bollati fuori corso, dai repertori di giurisprudenza in mio possesso appare legge di scarsissima, se non nulla, applicazione; il che significa che o non cercano i contaffattori, o non li beccano, o non esistono............. :-)) :-))
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Letizia Magnini
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Alberto Del Bianco
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da Alberto Del Bianco »

Mi sembra che il TPA dei Carabinieri di Firenze, che si sta specializzando nel settore, in seguito alle segnalazioni ricevute dalla Federazione fra le Associazioni Filateliche Italiane, si sta muovendo su tutto il territorio nazionale con primi lusinghieri risultati. Ma se la Federazione non riceve le segnalazioni questa non può attivare il TPA..pertanto come ho già ribadito + volte in questo Forum quando avete sentore di falsi messi in commercio basta una semplice mail alla Federazione stessa.
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Alberto Del Bianco
prefil
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da prefil »

Alberto Del Bianco ha scritto:Mi sembra che il TPA dei Carabinieri di Firenze, che si sta specializzando nel settore, in seguito alle segnalazioni ricevute dalla Federazione fra le Associazioni Filateliche Italiane, si sta muovendo su tutto il territorio nazionale con primi lusinghieri risultati. Ma se la Federazione non riceve le segnalazioni questa non può attivare il TPA..pertanto come ho già ribadito + volte in questo Forum quando avete sentore di falsi messi in commercio basta una semplice mail alla Federazione stessa.
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LisaSimpson
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da LisaSimpson »

Riprendo l’argomento dopo averlo un po’ approfondito, perché ogni occasione è buona per rinfrescare gli studi….

“Detenzione” di valori di bollo falsi: confermo che la condotta è penalmente rilevante solo qualora avvenga al fine di mettere in circolazione il valori contraffatti.
Ma quando ricorre detto “fine” :mmm: :mmm: :mmm: :mmm: ???

"Al fine della sussistenza del delitto di cui all'art. 459 cod. pen., la messa in circolazione si identifica con il compimento di qualsiasi attività con la quale il detentore intenda trasferire ad altri il valore di bollo contraffatto; e l'intendimento può essere dimostrato dal fatto stesso della detenzione, senza necessità della accettazione dell'eventuale interessato all'acquisto allorché manchi o sia ritenuta inattendibile una plausibile indicazione circa un fine della detenzione diverso da quello della messa in circolazione del valore di bollo falsificato"

Così si esprime la Corte di Cassazione con sentenza n. 12888 del 12/04/1989 e numerose precedenti; non risultano, invece, pronunce successive.
La giurisprudenza conforta dunque la mia tesi ( :OOO: :OOO: ) e, quindi, ritengo di poter confermare che il fine collezionistico è sufficiente ad escludere la punibilità del fatto della mera detenzione di francobolli falsi; anche se una isolata e remota sentenza sempre della Corte di Cassazione ha affermato che “il fine di collezione non esclude il dolo, quando si tratti di francobolli tuttora in uso, contraffatti in modo da poterli ingannevolmente impiegare per l'affrancazione postale, con conseguente pericolo per la fede pubblica” (Cassazione penale, sez. V, 17/12/1979; ma è rimasto un precedente del tutto isolato)

Più attenzione occorre invece porre all’ipotesi (ugualmente punita da art. 455 e 459 c.p.) del mettere in circolazione valori di bollo contraffatti: il reato ricorre in ogni caso di trasferimento ad altri del valore di bollo che si sappia essere falso, anche a titolo gratuito!! :oo: :oo: :oo:

Il “mettere in circolazione” non comprende, invece, l’ipotesi di "uso del valore conforme alla normale destinazione dei valori falsificati”, cioè per affrancare corrispondenza.
Questa condotta è, infatti, ritenuta meno grave dal legislatore e prevista e punita dall’art. 464 codice penale (reclusione da 15 giorni a tre anni e multa fino a 516 euro; oppure, se i valori falsi sono stati ricevuti in buona fede, reclusione fino a quattro mesi e multa fino a 700 euro circa)

Concludo con una mini-carrellata delle fattispecie riportate nei repertori di giurisprudenza:

- acquisto e detenzione, al fine di porle in circolazione, di marche da bollo non contraffatte, ma alterate nel valore facciale (importo corretto, da altri, da 0,05 a 14,62): non configura il reato di cui all’art. 459 c.p., ma la ricettazione
- detenzione nell’hard disk del proprio computer di immagini riproducenti valori bollati e di numerosi fogli di carta "con trama stellata" (letterale :bas: :bas: ), ma grossolanamente contraffatti: configura il reato di tentata contraffazione di valori bollati
- utilizzo sulla propria patente di guida di una marca da bollo contraffatta: configura il reato di cui all’art. 464 c.p. e non quello di cui all’art. 459 c.p.
- acquisto e detenzione di numerosi francobolli, con la consapevolezza della loro falsità, al fine di utilizzarli per la spedizione di plichi postali: non configura nessun reato, nemmeno la ricettazione, fino a che non i francobolli non vengano utilizzati
- illecito distacco di marche da bollo da atti giudiziari e loro destinazione al riciclo "previo lavaggio decontaminante e/o nuove timbrature e/o annulli anomali con pennarelli" (letterale):configura il reato di ricettazione

Veramente poche cose :tri: :tri: :tri: va detto però che i repertori riportano, per lo più, solo i casi arrivati fino in Corte di Cassazione, il che richiede una bella spesa per l'avvocato difensore :-)) :-)) :-))
Può darsi che a livello di Tribunali ci siano molti più precedenti; sarebbe interessante tentare un mini-sondaggio, ma non so proprio come.

Ciao: Ciao:
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Letizia Magnini
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pasfil
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da pasfil »

Un saluto a tutti.

Dopo l’eccellente disquisizione giuridica della chiarissima “Letizia” avanzo una mia solita opinione o “scemenza”, di niuna valenza giuridica.

La legge Giovanardi tende a “proteggere” il collezionista, cercando di sottrarlo dalle tantissime insidie a cui è esposto e che gli vengono mirabilmente propinate sotto varie forme. Tutela il valore patrimoniale connesso all’oggetto che ha avuto corso legale ed è divenuto come un bene da collezionare per il suo valore storico ed artistico.

A mio avviso, si dovrebbero scindere alcune situazioni, ognuna di per se autonoma.

Se posseggo e conservo nella mia collezione un c.d. “tappabuchi” per colmare il vuoto, sovente vere e proprie grossolane patacche che non potranno mai essere confuse come FB autentici, ritengo di non poter essere assoggettato ai divieti previsti dalla legge Giovanardi, perché tale fattispecie non rientra nella previsione normativa. In sostanza, il “presunto falso” (tappabuchi) non potrà essere considerato potenzialmente “falso” perché sarà così grossolano e non ha le condizioni minime da poter indurre l’acquirente nell’erronea convinzione di confonderlo ed acquistarlo come autentico.

Se conservo un FB falso usato per frodare le poste (esempio, i tanti falsi di Napoli, prov. Nap., L.V. di Milano, etc…) ritengo di non poter essere assoggettato al divieto della legge Giovanardi perché il pezzo rientra proprio come oggetto che ha di fatto avuto una sorta di validità legale (abbia assolto il fine del FB autentico, assolvendo la tassa e venendo ritenuto autentico) ed ormai è divenuto di interesse collezionistico.

Se ad una manifestazione filatelica trovo un commerciante che ha fogli di FB falsi, imitazioni di FB che hanno avuto corso legale, indipendentemente se rari o meno rari, ma realizzati “ad hoc”, di ottima fattura, in grado di poter trarre in inganno il collezionista di media esperienza, ebbene anche se non li sta vendendo, credo che tale ipotesi rientri in pieno nella norma in questione; e ritengo giusto che egli commerciante venga castigato, proprio perché in quella condizione assume una forma di potenziale pericolo per la fede pubblica.

Se un commerciante operante nella filatelia mi propone in vendita dei FB falsi di ottima fattura, spacciandoli per autentici, con o senza certificato, ed io riesco a provare che lui sapeva della falsità, ma me li ha piazzati senza farsi scrupoli. Ebbene costui, oltre al reato previsto dalla legge Giovanardi credo potrà rispondere anche di truffa (quando, in tali circostanze ricorreranno anche i presupposti degli artifizi o raggiri per indurre taluno in errore, e viene posta in essere la tipica condotta per trarne profitto).

La questione che mi lascia perplesso è quando ci imbattiamo in autentici “babbei” che propongono in vendita i c.d. “tappabuchi” , tentando di spacciarli come autentici. Ebbene il tappabuco, a mio avviso, non ha le potenzialità offensive del falso creato “ad hoc” e non potrà nuocere il collezionista. Tuttavia mantiene una certa potenzialità capace di aggredire la scaltrezza dell’ingenuo.

Allora credo che dovremmo avanzare due ipotesi e chiederci:
1) Questo venditore “babbeo” è proprio così incompetente da non saper distinguere un FB vero da un tappabuchi e preso da ispirazioni samaritane vuole quasi regalarcelo, credendolo autentico? In tal caso, se ci rendiamo conto che è proprio un autentico “babbeo” e sta agendo in buona fede, dovremmo stendere un velo pietoso, quindi animandoci di dovuta indulgenza, abbiamo l’obbligo morale di informarlo e sperare che il futuro gli sia favorevole ed acquisisca maggiori conoscenze filateliche.

2) Se il venditore con conoscenze filateliche, dissimulando il proprio stato, fingendosibabbeo” , in mala fede cerca di piazzarci un “tappabuchi” spacciandolo per autentico, credo che non vi siano i presupposti dell’art. 459 c.p., ma possano eventualmente ricorrere gli estremi della truffa.

Correggetemi se vi pare abbia scritto emerite fesserie.
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LisaSimpson
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da LisaSimpson »

pasfil ha scritto:Se posseggo e conservo nella mia collezione un c.d. “tappabuchi” per colmare il vuoto, sovente vere e proprie grossolane patacche che non potranno mai essere confuse come FB autentici, ritengo di non poter essere assoggettato ai divieti previsti dalla legge Giovanardi, perché tale fattispecie non rientra nella previsione normativa.

:evvai: :evvai: :evvai:
Giusto

pasfil ha scritto:Se conservo un FB falso usato per frodare le poste (esempio, i tanti falsi di Napoli, prov. Nap., L.V. di Milano, etc…) ritengo di non poter essere assoggettato al divieto della legge Giovanardi perché il pezzo rientra proprio come oggetto che ha di fatto avuto una sorta di validità legale (abbia assolto il fine del FB autentico, assolvendo la tassa e venendo ritenuto autentico) ed ormai è divenuto di interesse collezionistico.

:evvai: :evvai: :evvai:
Giusto

pasfil ha scritto:Se ad una manifestazione filatelica trovo un commerciante che ha fogli di FB falsi, imitazioni di FB che hanno avuto corso legale, indipendentemente se rari o meno rari, ma realizzati “ad hoc”, di ottima fattura, in grado di poter trarre in inganno il collezionista di media esperienza, ebbene anche se non li sta vendendo, credo che tale ipotesi rientri in pieno nella norma in questione; e ritengo giusto che egli commerciante venga castigato, proprio perché in quella condizione assume una forma di potenziale pericolo per la fede pubblica.

:evvai: :evvai:
Giusto; il commerciante in questione risponderà del reato di cui all'art. 459 c.p. e rischia una pena - più o meno - da uno a quattro anni.

pasfil ha scritto:Se un commerciante operante nella filatelia mi propone in vendita dei FB falsi di ottima fattura, spacciandoli per autentici, con o senza certificato, ed io riesco a provare che lui sapeva della falsità, ma me li ha piazzati senza farsi scrupoli. Ebbene costui, oltre al reato previsto dalla legge Giovanardi credo potrà rispondere anche di truffa (quando, in tali circostanze ricorreranno anche i presupposti degli artifizi o raggiri per indurre taluno in errore, e viene posta in essere la tipica condotta per trarne profitto).

:evvai: :evvai: :evvai:
Giusto

pasfil ha scritto:La questione che mi lascia perplesso è quando ci imbattiamo in autentici “babbei” che propongono in vendita i c.d. “tappabuchi” , tentando di spacciarli come autentici. Ebbene il tappabuco, a mio avviso, non ha le potenzialità offensive del falso creato “ad hoc” e non potrà nuocere il collezionista. Tuttavia mantiene una certa potenzialità capace di aggredire la scaltrezza dell’ingenuo.

Allora credo che dovremmo avanzare due ipotesi e chiederci:
1) Questo venditore “babbeo” è proprio così incompetente da non saper distinguere un FB vero da un tappabuchi e preso da ispirazioni samaritane vuole quasi regalarcelo, credendolo autentico? In tal caso, se ci rendiamo conto che è proprio un autentico “babbeo” e sta agendo in buona fede, dovremmo stendere un velo pietoso, quindi animandoci di dovuta indulgenza, abbiamo l’obbligo morale di informarlo e sperare che il futuro gli sia favorevole ed acquisisca maggiori conoscenze filateliche.

2) Se il venditore con conoscenze filateliche, dissimulando il proprio stato, fingendosibabbeo” , in mala fede cerca di piazzarci un “tappabuchi” spacciandolo per autentico, credo che non vi siano i presupposti dell’art. 459 c.p., ma possano eventualmente ricorrere gli estremi della truffa.

Correggetemi se vi pare abbia scritto emerite fesserie.
Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil

Io credo che in questa ipotesi il venditore, vero o finto babbeo, risponda comunque del più grave reato di cui all'art. 459 c.p..
La grossolanità del falso è un dato molto opinabile; mentre il dato "falso" è indiscutibile; l'interprete non può andare ad indagare sulla maggiore o minore competenza filatelica dell'acquirente
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da pasfil »

LisaSimpson ha scritto:
pasfil ha scritto:.........................

La questione che mi lascia perplesso è quando ci imbattiamo in autentici “babbei” che propongono in vendita i c.d. “tappabuchi” , tentando di spacciarli come autentici. Ebbene il tappabuco, a mio avviso, non ha le potenzialità offensive del falso creato “ad hoc” e non potrà nuocere il collezionista. Tuttavia mantiene una certa potenzialità capace di aggredire la scaltrezza dell’ingenuo.

Allora credo che dovremmo avanzare due ipotesi e chiederci:
1) Questo venditore “babbeo” è proprio così incompetente da non saper distinguere un FB vero da un tappabuchi e preso da ispirazioni samaritane vuole quasi regalarcelo, credendolo autentico? In tal caso, se ci rendiamo conto che è proprio un autentico “babbeo” e sta agendo in buona fede, dovremmo stendere un velo pietoso, quindi animandoci di dovuta indulgenza, abbiamo l’obbligo morale di informarlo e sperare che il futuro gli sia favorevole ed acquisisca maggiori conoscenze filateliche.

2) Se il venditore con conoscenze filateliche, dissimulando il proprio stato, fingendosibabbeo” , in mala fede cerca di piazzarci un “tappabuchi” spacciandolo per autentico, credo che non vi siano i presupposti dell’art. 459 c.p., ma possano eventualmente ricorrere gli estremi della truffa.

Correggetemi se vi pare abbia scritto emerite fesserie.
Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil

Io credo che in questa ipotesi il venditore, vero o finto babbeo, risponda comunque del più grave reato di cui all'art. 459 c.p..
La grossolanità del falso è un dato molto opinabile; mentre il dato "falso" è indiscutibile; l'interprete non può andare ad indagare sulla maggiore o minore competenza filatelica dell'acquirente



A supporto della condivisibilissima osservazione di Letizia :evvai: , indico fra i tanti:

E’ palese, infatti, che la nozione di grossolanità del falso ex art. 49 c.p. non si sovrappone a quella ritenuta da un esperto del settore. La punibilità è esclusa solo quando il fatto sia riconducibile “ictu oculi” o “prima facie” da qualsiasi persona di comune discernimento ed avvedutezza, non potendosi far riferimento, come diverso parametro, né alle particolari cognizioni ed alla competenza di soggetti qualificati, né alla straordinaria diligenza di certe persone (cass. Sez. V, 8.06.1981, n. 5737, Castiglioni) (Cass. Pen., 9.03.1999, Moggia, in Cass.pen., 2000, 1630)……”

Preso da:
http://books.google.it/books?id=x1Q13zQ ... no&f=false
I delitti di falso. Tecniche di tutela. Singole domande. Profili processuali ...Di Cisterna Alberto, Larussa Anna

Ancora da Google libri (anteprima)

http://books.google.it/books?id=Cvy50zi ... no&f=false

Compendio di diritto penale (parte generale e speciale) Di Serena Maresca,Lucia Nacciarone
falso grossolano.jpg





Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da Franco Moscadelli »

Ciao:
E' in allestimento a cura del CPI e del CNPFI la bozza di modifica di tale legge per le incongruenze che essa riporta. (Fu tema di discussione con i magistrati al congresso di Salsomaggiore).

Correggo l'amico Alberto : la dicitura dei carabinieri addetti alla ricerca dei falsi sul territorio è TPC pari a Tutela del Patrimonio Culturale. Non è solo la sede di Firenze che segue quello di cui sopra, ma anche altre. In tutto sono 14. Chi li vuole "vedere" :lente: ed avere tutti gli indirizzi basta che clicchi sul bottone addetto del sito del CNPFI. Chi vuole controllare le impronte dei timbri, guller ed altre falsificazioni sia sequestrate che rintracciate, anche per solo controllo, basta cliccare sul Postalista.it e cercare il "mio quaderno di appunti" :-)) www.ilpostalista.it/moscadelliindice.htm

:abb: Franco
FRANCO MOSCADELLI
Su www.francomoscadelli.it da consultare gratuitamente il catalogo delle VARIETA' DI REGNO aggiornato periodicamente e per la Toscana il catalogo dei Bolli Tondo Riquadrati, delle Collettorie e degli Ottagonali a sbarre. Inoltre il catalogo mondiale delle sigle firme e timbri dei periti filatelici. Rubrica di varietà di Regno e Repubblica su: http://www.ilpostalista.it

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Tergesteo
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da Tergesteo »

Mi complimento per gli interventi chiari ed esaurienti di Letizia e Pietro. :clap: :clap: :clap:

Mi sorge una domanda:

-Ebay scrive sempre che il venditore si assume la piena responsabilità della messa in vendita dell'oggetto (e quindi scarica le eventuali colpe sul venditore).

Ma possono cavarsela così facilmente?

Non si può ipotizzare,perlomeno,la complicità in truffa?

E questo vale anche per Delcampe...

-Alcune aste,anche all'estero (ad esempio la prestigiosa Christoph Gaertner in Germania),anch'esse se ne lavano le mani,scaricando tutto su venditori e certificati.
Tra l'altro la Christoph Gaertner scrive di riconoscere solamente perizie negative di membri del BPP (l'ordine dei periti filatelici tedeschi).

Almeno per il diritto italiano,ciò è sostenibile?

Ciao: Ciao:

Benjamin
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi

"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

Giordano Bruno
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LisaSimpson
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Re: Francobolli falsi e nuove leggi

Messaggio da LisaSimpson »

Benjamin Bernstein ha scritto:Mi sorge una domanda:
-Ebay scrive sempre che il venditore si assume la piena responsabilità della messa in vendita dell'oggetto (e quindi scarica le eventuali colpe sul venditore).
Ma possono cavarsela così facilmente?
Non si può ipotizzare,perlomeno,la complicità in truffa?
E questo vale anche per Delcampe...

Almeno per il diritto italiano,ciò è sostenibile?
Benjamin


Sì, Benjamin, credo proprio che ciò sia sostenibile e coerente con il nostro sistema penale.
La complicità, in termini più tecnici si chiama "concorso nel reato"; la responsabilità penale è personale, nel senso che di un fatto risponde la persona che lo ha commesso, mai una società o un ente; per "concorrere nel reato" deve ricorrere il dolo (la cosciente volontà) o la colpa (la negligenza, imprudenza o imperizia).
Chi potrebbe rispondere, nella struttura di Ebay o Delcampe, per l'omesso controllo sull'enorme mole di inserzioni giornaliere?
E' un po' lo stesso discorso di giornali serissimi che pubblicano gli annunci, solo blandamente velati, di prostitute (AAA sensuale e disponibile, ingresso riservato, ecc. ecc....) e tuttavia non rispondono di favoreggiamento della prostituzione
Ciao: Ciao:

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Re: I francobolli e la legge - Detenzione di francobolli fal

Messaggio da karkostas »

Secondo voi chi mi ha inviato la missiva così affrancata se individuabile rischierebbe proprio quanto sotto riportato?
quotando "LisaSimpson" :

[i]...il “mettere in circolazione” non comprende, invece, l’ipotesi di "uso del valore conforme alla normale destinazione dei valori falsificati”, cioè per affrancare corrispondenza.
Questa condotta è, infatti, ritenuta meno grave dal legislatore e prevista e punita dall’art. 464 codice penale (reclusione da 15 giorni a tre anni e multa fino a 516 euro; oppure, se i valori falsi sono stati ricevuti in buona fede, reclusione fino a quattro mesi e multa fino a 700 euro circa)[/i]

difficile pensare alla buona fede, specie se si rivelasse essere qualcuno del settore
giochi olimpici torino 2006 falso 0-90 €.JPG


90 cent giochi ollimpici invernali torino falso particolare.jpg


Ringrazio Antonello che col suo utilissimo libro "Originali e Falsi Atto II" riportando proprio questa serie aveva opportunamente "allertato" i sensi.
Aggiungo che oltre alla stampa "piatta" e poco definita anche la qualità della carta lascia a desiderare.
Mostrati a mia figlia non hanno superato l'esame. Se n'è accorta anche lei ... :-))


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Costantino
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Antonello Cerruti
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Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: I francobolli e la legge - Detenzione di francobolli falsi

Messaggio da Antonello Cerruti »

Per la redazione dei miei libri "Originali e Falsi", di cui ho già dato alle stampe i primi tre, ho dovuto mettere insieme un bel numero di falsificazioni.
Mi si è quindi posto il problema di non violare la legge.
Mi sono conseguentemente rivolto al Comando dei Carabinieri del TPC che si trova in via Anicia a Roma dove ho portato un campionario dei miei confronti, qualche copia dei miei testi ed ho avuto tutti i chiarimenti richiesti.
La detenzione non è perseguibile se finalizzata a scopo di studio.
Il reato si evidenzia solo in caso di vendita o di tentata vendita ed è perseguibile a querela di parte ma anche d'ufficio.
Ad ogni buon conto, per evitare qualunque presunzione negativa, i miei falsi sono contenuti in appositi album, opportunamente descritti e contrassegnati anche con l'indicazione "FALSI DA NON VENDERE".

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

Rev LB Sep 2019
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