
Storia postale del Regno di Napoli: affrancature particolari
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari

Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Ciao Apache, ed un saluto ad Antonello, a Mario ed a tutti.
Per le lettere da Napoli..."Per la penisola Spagnuola non si paga dal mittente alcuna tassa"...
Ciò, valeva anche per le Baleari, Canarie (isole) e Gibilterra. Per questo è l'unica affrancatura nota, indipendentemente dal tricolore e dalla tariffa. A mio avviso.
Eccezionale pezzo!!!
pasfil
Per le lettere da Napoli..."Per la penisola Spagnuola non si paga dal mittente alcuna tassa"...
Ciò, valeva anche per le Baleari, Canarie (isole) e Gibilterra. Per questo è l'unica affrancatura nota, indipendentemente dal tricolore e dalla tariffa. A mio avviso.
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pasfil
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Un saluto ad Antonello Cerruti, Borbone0 e Pasfil.
Gli amici esperti di Napoli hanno già notato l'affrancatura inconsueta. Ma quel che rende particolare questo documento è che rappresenta l'unica affrancatura di tre grana e mezzo esistente, sia per il Regno di Napoli che per le Province! Come giustamente rilevato da Antonello, si tratta di un doppio porto per le stampe per l'estero.
Apache
Gli amici esperti di Napoli hanno già notato l'affrancatura inconsueta. Ma quel che rende particolare questo documento è che rappresenta l'unica affrancatura di tre grana e mezzo esistente, sia per il Regno di Napoli che per le Province! Come giustamente rilevato da Antonello, si tratta di un doppio porto per le stampe per l'estero.



Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Ciao Apache,ed un saluto anche ad Antonello, Mario ed a tutti.
In effetti, controllando meglio il tarifarrio generale "non si francavano" solo le lettere in partenza, mentre l'affrancatura era obbligatoria per le stampe.
pasfil
In effetti, controllando meglio il tarifarrio generale "non si francavano" solo le lettere in partenza, mentre l'affrancatura era obbligatoria per le stampe.



pasfil
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari

lettera del 14 giugno 1858 da Napoli a Palermo, affrancata con un 5 grana prima tavola.
Ma cosa c'entra il bollo S.F. ( strade ferrate) ?
Apache
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Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
apache ha scritto:lettera del 14 giugno 1858 da Napoli a Palermo, affrancata con un 5 grana prima tavola.
Ma cosa c'entra il bollo S.F. (strade ferrate) ?
Il timbro S.F. era in uso sin dal dicembre 1857, la lettera probabilmente non partiva da Napoli città.
Luigi Guido
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Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari

questa poteva essere una soluzione, ma in questo caso ci sarebbe stato il bollo nominativo ovale. Poi la dizione " battelli a vapore" indica con sicurezza la partenza da Napoli. La soluzione è assolutamente strana.
Apache
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari

Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari

la parola chiave è proprio Salerno. Ripeto che si tratta di una stranezza. Al verso c'è il bollo di arrivo a Palermo primo luglio 1858.
Apache
- gianni tramaglino
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- Iscritto il: 1 novembre 2007, 16:28
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari

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Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Esatto Gianni
inizialmente equivocarono la scritta Palermo in Salerno, e quindi l'ufficio postale mise il bollo S.F. per spedirla tramite strada ferrata. Poi accorgendosi della dizione " battello a vapore" capirono la vera destinazione. Chiaro che il talento linguistico di Gianni ha aiutato.
Apache



inizialmente equivocarono la scritta Palermo in Salerno, e quindi l'ufficio postale mise il bollo S.F. per spedirla tramite strada ferrata. Poi accorgendosi della dizione " battello a vapore" capirono la vera destinazione. Chiaro che il talento linguistico di Gianni ha aiutato.



Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Un saluto a tutti.
Non ho fatto in tempo a partecipare alla discussione, interessantissima, altrimenti avrei dato questa interpretazione sconsiderata.
1) La lettera è affrancata con un gr. 5, giusta tariffa Napoli-Palermo con bastimenti a vapore.
2) Il FB è obliterato dall’ANNULLATO in cartella e sul verso non è presente bollo dell’officina di posta presso cui la lettera veniva spedita.
3) Vi è il bollo SF impresso sulla soprascritta, non come annullatore di FB.
4) Non è presente sul recto il bollo di arrivo a Palermo, ma sul verso del luglio 1858
5) Dal 14 giugno al luglio, sicuramente un periodo di tempo eccessivo per un tragitto Napoli-Palermo.
Queste condizioni mi fanno ipotizzare che la lettera sia stata spedita da Napoli e per disguido inoltrata a Salerno e dopo aver constatato che all’indirizzo indicato dal mittente (in alto sulla soprascritta) non era mai esistito quel destinatario, venne rispedita a Napoli da dove poi venne inoltrata per la Sicilia. Questo in un certo senso giustificherebbe il lungo tempo trascorso per giungere a Palermo.
Quel bollo SF venia quindi apposto nel tragitto di andata della lettera a Salerno, effettuato sul tratto di strada ferrata Napoli-Portici-Torre Annunziata-Vietri.
Dimenticavo ed aggiungo: Nella ipotesi che ho azzardato il verso di quella lettera avrebbe dovto conenere un uniteriore bollo di arrivo ed ancora altro di partenza da Napoli.
pasfil
Non ho fatto in tempo a partecipare alla discussione, interessantissima, altrimenti avrei dato questa interpretazione sconsiderata.
1) La lettera è affrancata con un gr. 5, giusta tariffa Napoli-Palermo con bastimenti a vapore.
2) Il FB è obliterato dall’ANNULLATO in cartella e sul verso non è presente bollo dell’officina di posta presso cui la lettera veniva spedita.
3) Vi è il bollo SF impresso sulla soprascritta, non come annullatore di FB.
4) Non è presente sul recto il bollo di arrivo a Palermo, ma sul verso del luglio 1858
5) Dal 14 giugno al luglio, sicuramente un periodo di tempo eccessivo per un tragitto Napoli-Palermo.
Queste condizioni mi fanno ipotizzare che la lettera sia stata spedita da Napoli e per disguido inoltrata a Salerno e dopo aver constatato che all’indirizzo indicato dal mittente (in alto sulla soprascritta) non era mai esistito quel destinatario, venne rispedita a Napoli da dove poi venne inoltrata per la Sicilia. Questo in un certo senso giustificherebbe il lungo tempo trascorso per giungere a Palermo.
Quel bollo SF venia quindi apposto nel tragitto di andata della lettera a Salerno, effettuato sul tratto di strada ferrata Napoli-Portici-Torre Annunziata-Vietri.
Dimenticavo ed aggiungo: Nella ipotesi che ho azzardato il verso di quella lettera avrebbe dovto conenere un uniteriore bollo di arrivo ed ancora altro di partenza da Napoli.



pasfil
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Caro Pietro
la tua ricostruzione è assolutamente coerente e funzionale a giustificare il ritardo di arrivo. Non ci sono però prove di annulli ulteriori per pensare che sia effettivamente arrivata a Salerno e poi rimandata a Napoli, come da Te già precisato.
Apache
la tua ricostruzione è assolutamente coerente e funzionale a giustificare il ritardo di arrivo. Non ci sono però prove di annulli ulteriori per pensare che sia effettivamente arrivata a Salerno e poi rimandata a Napoli, come da Te già precisato.



- gianni tramaglino
- Messaggi: 984
- Iscritto il: 1 novembre 2007, 16:28
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Ciao Pietro e riciao Apache, effettivamente il fattore "tempo" è veramente "enigmatico" ..forse la lettera "sostò " a lungo in qualche luogo,ma non lo sapremo mai....ah fascinosissimi misteri filatelici!gianni
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Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Questa lettera eccezionale, ultima data dei falsi del Regno di Napoli, non poteva che essere dedicata all'Amico Nilo Alato 
Apache

Apache
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- Antonello Cerruti
- Messaggi: 7184
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Urca...17 marzo 1861....
Che data!!!
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Che data!!!
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
- gianni tramaglino
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Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
apache ha scritto:Questa lettera eccezionale, ultima data dei falsi del Regno di Napoli, non poteva che essere dedicata all'Amico Nilo Alato
Apache
Una lettera a dir poco straordinaria !



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Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
apache ha scritto:Questa lettera eccezionale, ultima data dei falsi del Regno di Napoli, non poteva che essere dedicata all'Amico Nilo Alato
Apache
Caro Apache





Per completezza di informazione dovrebbe essere un F2b violetto; per l'ultima data ti riferisci a tutti i falsi o solo al falso del 2gr.?, perchè rileggendo il Sassone mi riporta come ultima data il 21/09/1861 per un 20gr.

Infine vorrei sapere se i falsi di Napoli si conoscono partiti dalle località più svariate o se le lettere inoltrate con falsi provengono da poche officine e se si quali, per esempio dalla mia piccola esperienza non avevo mai visto un falso partito da Rossano.
Un'ultima considerazione: tutte quelle firme se pur prestigiose deturpano alquanto la lettera, bene fanno quei periti (per esempio Antonello) che non firmano la lettera ma rilasciano un esaustivo certificato; per le firme datate si poteva firmare al retro

Sicuramente avrò sbagliato qualche considerazione, vi prego...correggetemi.



Nilo
Colleziono bolli ed annullamenti fino al 1900 della provincia di Cosenza
"Collezionare francobolli è il primo passo verso l'alienazione mentale"
Honore de Balzac
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Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
Caro Nilo
La ricchezza di sigle peritali si riferisce a più elementi: la rarità dei falsi per posta usati in località diversa da Napoli, l’eccezionalità della data, 17 marzo, proclamazione del Regno D’Italia, e poi per essere l’ultima data nota dei falsi del Regno di Napoli ( non delle Province). In effetti ci sarebbe anche il 20 grana VII tipo a cui hai accennato ( che è un esemplare usato sciolto, e non su lettera come dice il Sassone) che ti mostro qui di seguito.
Questo falso però, anche se certificato, io non lo considero genuino. Non avendo in questo caso esaminato direttamente questo esemplare dal vivo ma solo in foto, la mia rimane una valutazione personale che non fa testo. Sta di fatto che tra il 17 marzo ed il 21 settembre 1861 non ci sono altri documenti con i falsi del Regno.
Per finire si tratta effettivamente di un secondo tipo, quarto stato, violetto.
Un caro saluto ed un ringraziamento a Gianni per l'allegato che ci ha mostrato
Apache
La ricchezza di sigle peritali si riferisce a più elementi: la rarità dei falsi per posta usati in località diversa da Napoli, l’eccezionalità della data, 17 marzo, proclamazione del Regno D’Italia, e poi per essere l’ultima data nota dei falsi del Regno di Napoli ( non delle Province). In effetti ci sarebbe anche il 20 grana VII tipo a cui hai accennato ( che è un esemplare usato sciolto, e non su lettera come dice il Sassone) che ti mostro qui di seguito.
Questo falso però, anche se certificato, io non lo considero genuino. Non avendo in questo caso esaminato direttamente questo esemplare dal vivo ma solo in foto, la mia rimane una valutazione personale che non fa testo. Sta di fatto che tra il 17 marzo ed il 21 settembre 1861 non ci sono altri documenti con i falsi del Regno.
Per finire si tratta effettivamente di un secondo tipo, quarto stato, violetto.
Un caro saluto ed un ringraziamento a Gianni per l'allegato che ci ha mostrato



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- Iscritto il: 31 agosto 2007, 17:20
Re: Storia postale napoletana: affrancature particolari
apache ha scritto:Questa lettera eccezionale, ultima data dei falsi del Regno di Napoli, non poteva che essere dedicata all'Amico Nilo Alato
Apache
che lettera


